Lettera a Gesù sull’omofobia nella chiesa cattolica
Articolo tratto da Gay Kosmopol del 17 maggio 2010, liberamente tradotto da Anna C.
Alla vigilia della Giornata internazionale contro l’omofobia, una chiesa (cattolica) canadese ha invitato Laurent McCutchéon, Presidente della Fondation Émergence e di Gai Écoute, a pronunciare l’omelia della domenica ai suoi fedeli.
«La nostra chiesa è aperta a tutti e a tutte, senza condizioni. Qui, si applica il messaggio più bello del Cristo, “Amatevi l’un l’altro come io ho amato voi”, e non vedo scritto da nessuna parte “tranne se siete omosessuali”», ha dichiarato il responsabile della pastorale della parrocchia Saint-Pierre-Apôtre, a Montréal, Yves Côté.
«La condanna della tua Chiesa mi ferisce profondamente, la trovo ingiusta e priva di bontà. (…) Forse, Gesù, gli alti dirigenti della tua Chiesa si sono allontanati dal tuo insegnamento e la parola degli uomini si è sostituita alla tua?».
L’omelia ha ricevuto una standing ovation, discorso che è stato calorosamente applaudito dall’uditorio, alcuni fedeli addirittura all’impiedi.
«Non ho sentito parlare di altri casi in cui una parrocchia abbia invitato un omosessuale a parlare di orientamento sessuale in una chiesa. Penso che sia stata posta la prima pietra questa mattina», ha dichiarato di nuovo Laurent McCutchéon.
E effettivamente, questa chiesa coraggiosa ha invitato a non scagliare la prima pietra bensì a porla come prima pietra fondatrice di una chiesa liberata dall’omofobia.
Lettera a Gesù di Laurent McCutchéon*, Presidente di Gai Écoute e della Fondation Émergence
Gesù infinitamente buono e giusto, come membro della tua Chiesa, mi rivolgo a te oggi perché mi sento ferito. Non mi riconosco più tra l’insegnamento che ho ricevuto e la condotta della tua Chiesa.
Tu che sei giusto e buono, comprenderai lo sgomento degli uomini e delle donne che hanno ricevuto un insegnamento fondato sul grande comandamento dell’amore e della carità.
Gesù, dimmi perché la tua chiesa mi rifiuta, così come fa con altri milioni di persone nel mondo.Pensavo che l’insegnamento fondato sull’amore e la carità fosse il fondamento della tua parola.
Gesù, faccio appello alla tua infinita giustizia. Vengo a perorare la causa di quelle e quelli che come me non corrispondono ai modelli raccomandati dalla tua Chiesa.
Forse, Gesù, gli alti dirigenti della tua Chiesa si sono allontanati dal tuo insegnmento e la parola degli uomini si è sostituita alla tua? Gesù, ripugna all’intelligenza umana credere che, nella tua infinita bontà, tu possa aver condannato delle persone che tu stesso hai creato.
Dimmi, Gesù, che la tua infinita bontà non permette di rifiutare delle persone che chiedono solo il diritto di amarsi. La tua supremazia incita a rifiutare la tesi secondo la quale alcuni tuoi figli derivino da un errore del creatore.
Confermami, Gesù, che non ho sbagliato a credere che le donne e gli uomini omosessuali sono tuoi figli, al pari di qualsiasi altra persona. Lo sai, Gesù, il mio orientamento omosessuale fa parte integrante della mia persona, non l’ho scelto, tu me l’hai dato.
Un giorno, ho provato dei sentimenti per una persona, e ho scoperto che il mio amore si rivolgeva a persone del mio stesso sesso. Quindi ho capito che era quello il mio destino.
Dimmi, Gesù, che questo è il destino che avevi previsto per me e che desideri, innanzitutto, che il mio passaggio sulla terra sia intriso di serenità.
Dimmi, Gesù, che non hai voluto che io fossi diverso da colui che tu hai creato. Gesù, la condanna della tua Chiesa mi ferisce profondamente, la trovo ingiusta e priva di bontà.
Il discorso ufficiale dell’esclusione dalla tua Chiesa genera il dubbio, l’ansia e il dolore. Dimmi Gesù che l’infinita bontà, l’infinita giustizia, l’infinito amore, l’infinita carità non possono conciliarsi con il rifiuto.
Rassicurami, Gesù, e permettimi di credere che l’insegnamento della tua Chiesa si è allontanato dall’amore e dalla carità. Dimmi, Gesù, che l’odio e il rifiuto sono contrari al grande comandamento dell’amore e della carità. Amare il proprio prossimo, significa amarlo così com’è.
Gesù, il discorso della tua Chiesa manca di coerenza quando essa condanna l’omosessualità e non le persone che la vivono. Gesù, tu hai voluto che l’essere umano sia intriso di spiritualità e di valori fondamentali.
Ti imploro di ispirare gli uomini e le donne nella ricerca di un discorso fondato sui valori fondamentali dell’amore, della giustizia, della carità, della generosità e della condivisione.
Voglio credere che questi valori bastino da soli a guidare la condotta degli esseri umani senza ricorrere ad un codice che enunci divieti e imponga punizioni.
Gesù, sappi che se le alte autorità della Chiesa praticheranno ancora e sempre l’esclusione, può succedere che delle parrocchie eccezionali scelgano l’inclusione nel pieno rispetto della tua parola.
Gesù, ispira gli uomini e le donne della tua Chiesa ad aprire il loro cuore a tutti, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, come solo sa fare la parrocchia Saint-Pierre-Apôtre in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia.
Infine, Gesù, il giorno della mia morte, verrò a te con il bagaglio di una vita, quello di un uomo che avrà sempre amato un altro uomo e la cui vita sarà stata ispirata dall’amore e la carità. Mi farò messaggero di tanti uomini e donne feriti dal rifiuto della loro Chiesa.
Grazie alla parrocchia Saint-Pierre-Apôtre, alla sua direzione. Lunga vita a questa parrocchia che farà da esempio.
* Alla vigilia della Giornata internazionale contro l’omofobia, ho avuto il piacere di prendere la parola e di esprimermi nell’ambito di una omelia intitolata ‘Lettera a Gesù’ pronunciata domenica 16 maggio 2010 alla messa delle 10:30 nella parrocchia Saint-Pierre-Apôtre di Montréal.
Testo originale: Lettre à Jésus sur l’homophobie catholique