L’unione tra due persone dello stesso sesso non è un matrimonio?
Risposta realizzata dal progetto “pillole d’informazioni” del gruppo formazione
L’unione tra due persone dello stesso sesso non è un matrimonio? In senso stretto chi dice questo ha ragione visto che la parola italiana “matrimonio” continua la voce latina matrimonium, formata dal genitivo singolare di mater (ovvero matris) unito al suffisso –monium, collegato, in maniera trasparente, al sostantivo munus-muneris che significa dovere, funzione, impegno, tributo, compito.
In quest’ottica si capisce il senso della definizione che ne dà Agostino, quando scrive che: «il matrimonio è senza dubbio chiamato così perché la donna si deve sposare non per altro motivo che per diventare madre»[1].
Occorre a questo punto chiedersi se e quanto è ancora attuale la definizione che Agostino dà del matrimonio perché, se qualcuno dicesse che «non ha senso parlare di “matrimonio” per una coppia eterosessuale che non può o non vuole avere figli» verrebbe guardato con meraviglia da quasi tutti.
Il fatto è che le parole si evolvono e cambiano significato. Il 21 Gennaio 1983, ad esempio, Giovanni Paolo II, al Tribunale della Sacra Rota in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, afferma che: «nucleo centrale ed elemento portante» dei principi su cui si regge il “matrimonio” è «l’autentico concetto di bene coniugale».[2] e, per evitare qualunque equivoco, dedica alcune riflessioni a questo concetto che vale la pena riprendere integralmente.
L’affermazione, ovviamente, deve essere intesa in modo corretto, senza cadere nel facile equivoco, per cui talora si confonde un vago sentimento od anche una forte attrazione psico- fisica con l’amore effettivo dell’altro, sostanziato di sincero desiderio del suo bene, che si traduce in impegno concreto per realizzarlo.
Questa è la chiara dottrina espressa dal Concilio Vaticano II, ma è altresì una delle ragioni per le quali proprio i due Codici di Diritto Canonico, latino e orientale, da me promulgati, hanno dichiarato e posto come naturale finalità del connubio anche il bonum coniugum.
Il semplice sentimento è legato alla mutevolezza dell’animo umano; la sola reciproca attrazione poi, spesso derivante soprattutto da spinte irrazionali e talora aberranti, non può avere stabilità ed è quindi facilmente, se non fatalmente, esposta ad estinguersi.
L’amor coniugalis, pertanto, non è solo né soprattutto sentimento; è invece essenzialmente un impegno verso l’altra persona, impegno che si assume con un preciso atto di volontà. Proprio questo qualifica tale amor rendendolo coniugalis. Una volta dato ed accettato l’impegno per mezzo del consenso, l’amore diviene coniugale, e mai perde questo carattere.
Si arriva così a una definizione di “matrimonio” molto diversa da quella di Agostino. Ma facendo questo si deve accettare il fatto che, anche tra due persone dello stesso sesso, è possibile un «amore effettivo dell’altro, sostanziato di sincero desiderio del suo bene»[3] e che ci sono molte coppie dello stesso sesso che vivono la loro relazione con una stabilità che può nascere solo ed esclusivamente da un «impegno verso l’altra persona che si assume con un preciso atto di volontà che qualifica l’amore rendendolo coniugalis».[4]
Dire che «l’unione tra due persone dello stesso sesso non è un matrimonio», alla luce di quello che dice Giovanni Paolo II; equivale a negare la possibilità che tra due persone dello stesso sesso possa nascere una relazione responsabile e fedele.
Ma una negazione di questo tipo va contro l’esempio che viene dato da tantissime coppie omosessuali, che magari spinte all’inizio da una forte attrazione psico-fisica, da un certo momento in poi decidono di impegnarsi seriamente in una relazione in cui la realizzazione del bonum coniugum diventa l’obiettivo principale.
Ecco perché dire che tra due persone dello stesso sesso non ci può essere un matrimonio, significa riproporre un’idea di matrimonio assolutamente inattuale.
_________
1 Cfr. Agostino, Contra Faustum Manichaeum ilbri XXXIII, libro IXI.
2 Cfr. Giovanni Paolo II, «Discorso alla Rota Romana, 21 gennaio 1999», in AAS, 91 (1999), pp. 622- 627
3 Ibidem
4 Ibidem