Ma con l’approvazione del matrimonio gay i bambini sono diventati LGBT+? Cosa è successo davvero
Articolo di Alex Bollinger pubblicato su LGBTQ Nation (Stati Uniti) il 10 luglio 2025. Liberamente tradotto dai volontari del Progetto Gionata
Negli Stati Uniti, prima del 2015, una delle peggiori paure di certi conservatori non erano l’inflazione, né la criminalità, né i cambiamenti climatici. No, era molto peggio: che i bambini a scuola scoprissero che… il matrimonio tra persone dello stesso sesso esisteva.
E questa paura – a metà tra fiaba e incubo – è tornata oggi d’attualità, dieci anni dopo la storica sentenza Obergefell v. Hodges, con cui la Corte Suprema degli Stati Uniti legalizzò il matrimonio egualitario in tutti i 50 Stati americani.
LGBTQ Nation ne ha approfittato per riprendere in mano alcune delle “profezie apocalittiche” che, nel decennio precedente, certi politici e predicatori integralisti avevano lanciato come se non ci fosse un domani.
Spoiler: non si sono avverate. Ma rileggiamole insieme. Perché, in fondo, fanno quasi tenerezza.
“Mamma, oggi a scuola ho imparato che posso sposare una principessa!”
Torniamo per un attimo nel 2008, in California. I cittadini dovevano votare su una proposta di legge, la famosa Proposizione 8, per vietare il matrimonio tra persone dello stesso sesso (all’epoca consentito nello Stato).
Per convincere l’elettorato, andava in onda un inquietante spot pubblicitario: una bambina tornava da scuola tutta contenta e diceva alla mamma, testuali parole: “Mamma, indovina cosa ho imparato oggi! Ho letto un libro dove un principe sposa un altro principe… e ho scoperto che anch’io posso sposare una principessa!”.
Entra in scena un uomo calvo con una giacca taglia tendone, e con voce da film catastrofico esclama: “Pensate che non possa succedere? È già successo!”.
Insomma: il vero pericolo non era il cambiamento climatico o la crisi finanziaria, ma… i libri scolastici che parlano di famiglie con due papà.
“Il matrimonio gay distruggerà la civiltà”
La logica di fondo era questa: se si legalizza il matrimonio tra persone dello stesso sesso, i bambini penseranno che sia normale. E se penseranno che sia normale… lo diventeranno anche loro. Fine della civiltà occidentale. Sigla.
Negli anni, molti oppositori del matrimonio gay hanno predetto ogni sorta di disastro: che i padri avrebbero sposato le figlie, che i preti sarebbero finiti in prigione per essersi rifiutati di celebrare matrimoni omosessuali e le coppie etero avrebbero divorziato in massa perché il loro matrimonio non sarebbe stato più “speciale”, oppure che qualcuno avrebbe finito per sposare… il proprio cane. (Tutto vero. Lo dicevano davvero.)
E invece, sorpresa: niente di tutto ciò è successo. La civiltà è ancora lì ed anche i cani.
La Corte Suprema e la “paura dei libri LGBT+”
Eppure, nel giugno 2025, proprio in occasione del decennale della sentenza Obergefell in favore del matrimonio gay, un’altra decisione della Corte Suprema ha riportato in auge quelle vecchie ossessioni.
In una causa chiamata Mahmoud v. Taylor, sei giudici (tutti nominati da presidenti Usa conservatori) hanno stabilito che i genitori possono impedire ai propri figli di leggere a scuola libri che parlano di personaggi LGBTQ+.
Secondo il giudice Samuel Alito, questi libri trasmetterebbero “un punto di vista chiaro sul matrimonio egualitario e sull’identità di genere”. Come dire: sapere che esistono persone omosessuali sarebbe, di per sé, propaganda.
La giudice Sonia Sotomayor, voce progressista della Corte, ha reagito con un dissenso acceso: “La Corte sta inventando un nuovo diritto costituzionale: quello di non essere esposti a temi contrari ai principi religiosi dei genitori”. Tradotto: basta che uno studente scopra che le persone LGBTQ+ esistono – e che magari si sposano pure – e scatta l’allarme rosso.
Ma davvero un libro può “renderti gay”?
Torniamo allo spot della bambina e del principe che sposa il principe. Lì, il “colpo di scena” non è che ha letto il libro. È che dopo la lettura, dice: “Anche io posso sposare una principessa”. Traduzione implicita? Il libro l’ha trasformata. Zàc! È diventata lesbica.
Ora, per chi legge questo articolo, tutto ciò può sembrare surreale. Ma secondo un sondaggio Gallup del maggio 2025, il 38% degli americani crede ancora che l’essere gay dipenda completamente da “educazione e ambiente”. E un altro 8% pensa che dipenda in parte da questi fattori.
Sì, quasi la metà del Paese. E no, non è cambiato molto dal 2008.
Il vero problema? La fantasia (che manca)
Il cuore del problema, forse, è che tanti conservatori non riescono a immaginare che esistano identità diverse dalla loro. Pensano che tutti siano nati etero… e che alcune persone, per qualche motivo bizzarro, abbiano “scelto” di stare con qualcuno del proprio stesso sesso.
Quindi per loro non è che esistano persone queer. Esistono persone “normalissime” che sono state traviate. Dai media. Dalla scuola. Dai cartoni animati. Dai libri. Da Elsa di Frozen. Da chi volete voi.
Non è mai stato solo questione di matrimoni
Ecco perché, in fondo, la questione del matrimonio egualitario non è mai stata solo “legale”. Era – ed è ancora – una questione di riconoscimento e di rispetto. Di cosa riteniamo degno di essere celebrato e protetto. Di chi conta nella società.
Il matrimonio, nella legge, non è solo una cerimonia. È il modo con cui lo Stato dice: “questa relazione ha valore”. E quando lo dice anche per le coppie LGBTQ+, allora il problema non è la legge. Il problema, per chi si oppone, è che lo Stato mostra rispetto. E questo, per alcuni, è un pericolo.
Lo ha detto chiaramente lo stesso Alito: il matrimonio gay veicola un punto di vista. Cioè: dice che le relazioni tra persone dello stesso sesso valgono quanto quelle tra uomo e donna. E per certi ambienti, è proprio questo che “corrompe” i giovani.
I bambini sono diventati LGBT+?
Allora la previsione si è avverata? Le scuole parlano davvero più di persone LGBTQ+?
Sì, in parte. Sette Stati americani hanno approvato leggi che obbligano le scuole a includere rappresentazioni positive e realistiche delle persone LGBTQ+. Alcuni distretti lo fanno per combattere il bullismo. In molte classi il tema emerge spontaneamente, perché ci sono bambini con due mamme o due papà. O perché qualche insegnante parla del proprio compagno o compagna.
Ma l’altra parte della profezia – quella segreta, quella da film horror – no, non si è avverata. Nessun bambino è “diventato gay” perché ha letto una fiaba con due principi o due principesse. Perché, semplicemente, non funziona così.
Quello che invece è successo – ed è bellissimo – è che più persone si sentono oggi abbastanza sicure da dire chi sono davvero. E qui c’è un punto chiave: per certi oppositori, meno persone LGBTQ+ che si dichiarano equivale a… meno persone LGBTQ+. Non riescono a vedere la differenza tra l’esistenza e la visibilità.
E se quella bambina fosse davvero lesbica?
Forse, quella bambina nello spot della Proposizione 8 era lesbica davvero. Forse quel libro non l’ha “cambiata”, ma le ha fatto capire che poteva essere felice. Che non doveva odiarsi.
Che un giorno avrebbe potuto sposare una principessa. E se è così… allora è stato un bene che la California, alla fine, abbia legalizzato il matrimonio egualitario.
Almeno, ha potuto leggere quel libro.
* Alex Bollinger è un giornalista americano, redattore capo di LGBTQ Nation. Si occupa di notizie LGBTQ+ da quando alla Casa Bianca c’era George W. Bush. Ha un master in Teoria economica ed Econometria presso la Paris School of Economics e vive a Parigi.
Testo originale: “Conservatives thought marriage equality would turn kids gay. Here’s what really happened”

