Mahmoud e Ayaz un amore che se non si dimentica
Testo tratto dal blog di marmoezucchero*
Mahmoud Asgar (16 anni) e Ayaz Marhoni (18 anni) erano due ragazzi come tanti. Sono stati impiccati in Iran nel 2005 perché colpevoli di essere omosessuali e di avere una relazione. Prima dell'esecuzione, entrambi erano stati tenuti in carcere per 14 mesi ed avevano ricevuto ben 228 frustate. Non sappiamo molto altro di loro se non ciò che ci trasmette la drammatica fotografia che li ritrae pochi attimi prima dell’impiccagione. Non ci resta che immaginare cosa si siano detti in quei drammatici istanti.
– Com’è strano. Ci hanno condannato perché siamo legati. E loro stessi adesso ci legano fra noi..
– Ignora questa gente e ignora questa unica manetta che ci lega i polsi. Mio dio come sei bello. La tua pelle, la tua bocca…
– Mi sono tagliato i capelli corti, come piacciono a te, e mi sono sbarbato.
– Le orrende mani che ti toccheranno non meritano tanta bellezza.
– La mia bellezza non è per loro, è solo per te. Vedi, ho messo anche la camicia buona che mi hai regalato tu.
– Le orrende mani che ci hanno incarcerato e frustato non meritano tanta bellezza.
– La camicia me l’ha stirata mia madre. Ci ha messo ore, la mia piccola giovane madre a stirarla. In cuor suo forse pensava che più tempo ci avrebbe messo a stirarla e più tempo mi avrebbe tenuto con sé.
– Io sono venuto così com’ero. Mia madre non so dove sia. Mio padre l’ha portata via. L’ha portata lontana da me, per non permetterle di piangere un figlio indegno.
– …
– Quando mi benderanno mi piacerà sognare di morire sulle tue labbra.
– …
– Ci chiamano. Dobbiamo andare.
– …
– …
– non piangere.
– … nemmeno tu.
– ti amo Mahmoud
– ti amo Ayaz.
* Si ringrazia l'Autore per aver autorizzato la pubblicazione di questo testo.