Marco Bisceglia (1925-2001). Il prete omosessuale che fondò l’Arci Gay
Recensione di Andrea Di Consoli pubblicata su “Il sole 24 ore” del 1 settembre 2013
Era necessaria una biografia di don Marco Bisceglia (1925-2001), prete lucano che si rese protagonista, soprattutto a cavallo tra gli anni ’70 e ’90, di alcuni drammatici e coraggiosi momenti di dissenso all’inter¬no della Chiesa cattolica.
Negli anni ’70 fu al fianco di operai ed emigrati della Basilicata, fino al punto di aderire a un clamoroso blocco stradale: per tale motivo fu condannato dalla giustizia italiana. Ma la vicenda di don Bisceglia è importante soprattutto perché legata alle battaglie in favore degli omosessuali.
Nel 1975 due giornalisti de «Il Borghese», Baldi e Jappelli, scesero a Lavello e si finsero omosessuali, chiedendo a don Marco di sposarli.
Ne trassero un articolo infamante, tanto che ancora oggi quel presunto matrimonio viene ricordato come «il primo matrimonio gay celebrato da un sacerdote italiano».
In realtà quel matrimonio non avvenne mai, come ben scrive Rocco Pezzano in “Troppo amore ti ucciderà. Le tre vite di don Marco Bisceglia” (Edigrafema, Policoro, pagg. 316, € 16,00). Semplicemente, don Marco disse a due finti omosessuali che «se c’è un inferno, spetta non agli omosessuali ma a chi li disprezza».
Don Marco Bisceglia fu sospeso a divinis, si avvicinò ai Radicali e fondò l’Arci Gay. Probabilmente è stato il primo parroco italiano ad ammettere la propria omosessualità. Morì di Aids nel 2001.
Rocco Pezzano, Troppo amore ti ucciderà. Le tre vite di don Marco Bisceglia, Edigrafema, pagg. 316