Matrimonio gay alla francese: cinque punti critici
Articolo del 12 settembre 2012 di Sophie de Chivré pubblicato su Elle*
In occasione della campagna elettorale per le presidenziali, François Hollande si era pronunciato a favore del matrimonio e dell’adozione per tutti. Ora che la proposta di legge è stata parzialmente svelata dalla guardasigilli Christiane Taubira e verrà presentata a fine ottobre in consiglio dei ministri, molti aspetti restano in sospeso: adozione, fecondazione assistita, discriminazioni.
Martine Gross, ricercatrice in scienze sociali e autrice di “Choisir la paternité gay” e di “Qu’est-ce que l’homoparentalité?” (“Scegliere la paternità gay” e “Cos’è l’omogenitorialità?” ndr) analizza per Elle i problemi che il futuro testo solleva.
(Elle) Il matrimonio è il passaggio obbligato per permettere alle coppie gay e lesbiche di adottare?
(Martine Gross) Secondo il disegno di legge, la sola maniera di formare una famiglia per le coppie omosessuali sarà quella di sposarsi e adottare. Ora, in un’epoca in cui metà dei bambini nasce fuori dal matrimonio e in cui un matrimonio su due finisce con il divorzio, ritengo che sia profondamente ingiusto obbligare le coppie omosessuali a sposarsi per avere dei figli. Bisognerebbe quindi aprire l’adozione alle coppie di fatto e ai conviventi.
Certo, anche per le coppie eterosessuali vale l’obbligo di essere sposati ai fini dell’adozione, ma loro possono accedere alla fecondazione assistita senza passare attraverso il matrimonio. La soluzione sarebbe di rendere possibile l’accesso alla Pma per tutti.
Ci parli della difficoltà che le coppie dello stesso sesso avranno nell’adozione internazionale
È un dato di fatto che le coppie omosessuali sposate avranno difficoltà ad adottare. Da un lato ci sono pochissimi bambini nati in Francia che sono considerati adottabili, molti dei quali sono dati in affido. Dall’altro, molte coppie eterosessuali devono rivolgersi all’estero per poter adottare: che ne sarà delle coppie omosessuali? Se anche la Francia renderà l’adozione possibile per loro, niente assicura che gli altri Paesi accetteranno di affidare i bambini a coppie omo.
In effetti la maggior parte dei bambini adottabili si trova in Paesi in via di sviluppo che non hanno ancora compiuto i nostri stessi passi in materia di difesa dei diritti degli omosessuali e lotta all’omofobia. Le coppie formate da persone dello stesso sesso potrebbero dover continuare a mentire per adottare all’estero senza che la Francia possa veramente dire la sua in proposito. C’è ancora molto cammino da fare prima che le coppie omosessuali siano considerate con la stessa benevolenza delle altre.
E se un sindaco si rifiuta di celebrare un matrimonio omosessuale?
Una volta che il matrimonio omosessuale sarà reso possibile, la legge sarà legge e i sindaci non potranno sottrarvisi. È possibile che molti di essi possano non vedere la cosa di buon occhio. Ma se per loro sarà un problema celebrare un matrimonio tra individui dello stesso sesso, potranno sempre appellarsi ai loro sostituti.
La fecondazione assistita è la grande assente in questo disegno di legge
L’accesso all’assistenza medica per la fecondazione assistita è un argomento della campagna elettorale di Hollande che purtroppo non figura nel disegno di legge. In effetti, anche se l’adozione diventerà possibile per le coppie omosessuali sposate, non è detto che tutti vorranno adottare per formare una famiglia: è anche il caso delle coppie etero.
Non menzionare la fecondazione assistita sembra sottintendere che l’adozione possa risolvere tutti i problemi. E rimane aperta la questione delle tantissime donne, sia etero che lesbiche, che si recano in Spagna, in Belgio o in Olanda per avere un bambino. Se la fecondazione assistita non viene autorizzata, questo esodo riproduttivo non potrà che andare avanti.
Da questo punto di vista, la proposta di legge non colma il vuoto giuridico: semplicemente spinge le donne a recarsi all’estero per trovare una soluzione, cosa che è assolutamente ipocrita. Allo stesso modo, molte coppie di uomini si aspettano che la tematica della maternità surrogata venga discussa.
Un altro punto dimenticato dal disegno di legge è la presunzione d’impegno
In una coppia eterosessuale, la presunzione di paternità fa in modo che il marito non abbia bisogno di adottare il bambino che sua moglie mette al mondo: c’è in questo caso una presunzione d’impegno da parte dell’uomo, che consiste nel prendersi cura del figlio della sua partner.
Ora, se due donne decidono di sposarsi mentre una delle due è incinta dopo aver fatto ricorso alla fecondazione assistita all’estero, occorre che la sua compagna adotti il bambino che nascerà: è un passo imposto a una coppia omo, che una coppia etero non ha bisogno di compiere. Il matrimonio omosessuale diventerebbe pertanto un matrimonio di secondo ordine. Interpretare la presunzione di paternità come se fosse in tutte e per tutto una presunzione d’impegno permetterebbe di aggirare questo scoglio.
* Articolo originale su elle.fr, traduzione di Belinda Malaspina