«Mio figlio gay mi ha insegnato ad amarlo per quello che è»
Lettera di Valeria Picco* di Milano pubblicata sul quotidiano Corriere della Sera del 25 Ottobre 2020, pag.27
Mi sono chiesta che cos’è l’amore. È guardare gli occhi di mio marito per capire se tutto va bene, è guardare i miei figli sorridere ed essere colma di gioia per loro, provare tristezza e dare loro forza con un abbraccio. Lasciarli al mondo perché lo vivano. L’amore è telefonare ai miei genitori per sapere che stanno bene e che sono felici perché ho chiamato. L’amore è dedicarsi a Dio per sé e per gli altri.
Sto imparando tutto questo da mio figlio. Lui ora ha vent’anni e quando lo guardo sono orgogliosa per quello che è, per il suo animo gentile e comprensivo, per la sua disponibilità e voglia di vivere ma soprattutto per la sua sincerità e spontaneità nel comunicarci che è gay. Un colpo al mio cuore, ai miei principi, due anni fa. Ma l’amore per lui, mio figlio, mi sta facendo crescere: lo amo per tutto quello che è. Lui mi sta insegnando che l’amore non ha sesso, che puoi amare solo per essere te stesso.
Confesso il mio imbarazzo, le paure per lui a causa del mondo che ha davanti, spesso intollerante. Paura soprattutto per me, eh sì, timore di dire quello che mio figlio è e che non può manifestare liberamente. Io non posso e non voglio sempre proteggere lui e me da questo mondo, deve poterlo fare da solo.
Ma come può vivere pienamente il suo essere che non si è scelto: è nato così: chi ha i capelli neri, rossi, alto basso, lui è gay. I capelli si possono tingere ma l’essere no. Perché non può vivere appieno l’amore con un altro ragazzo e provare quel sentimento straordinario che è l’amore.
Ringrazio il Papa per le grandi parole, convinta che questo aprirà la mente e il cuore di tanti. Convinta anche che la strada è ancora lunga perché l’accoglienza non è solo tolleranza ma accettazione completa, senza se e senza ma, dell’essere umano.
* Una lettrice racconta nella rubrica delle lettere del Corriere la sua esperienza con suo figlio che ha 20anni ed è gay. Confida le sue paure ma anche la coscienza che l’amore non ha sesso.