Nascondere la mia omosessualità era come mentire a Dio
Articolo di Assanatou Baldé pubblicato sul sito afrik.com (Francia) il 25 gennaio 2014, liberamente tradotto da Marco Galvagno
Suo padre è pastore protestante, ma tuttavia ha avuto il coraggio di confessargli la propria omosessualità. Julien, 25 anni, originario di Haiti ha osato dire la verità semplicemente e non mentire né a stesso, né a Dio. Vestito con un lungo cappotto grigio, Julien sta discutendo con una decina di membri dell’associazione Total Respect che aiuta i gay africani e dei caraibi.
Il ragazzo haitiano all’uscita dalla riunione settimanale dell’organizzazione, la cui sede è situata nel 19 arrondissement a Parigi. “Ma come, hai osato dire a tuo padre che è pastore che eri omosessuale. Io non avrei mai avuto questo coraggio”, gli dice un responsabile dell’associazione.
“Non potevo mentire a me stesso, ne nascondere la verità, se no era come se mentissi a Dio, replica Julien ai propri interlocutori esterefatti”.
Vero é bene che Julien rifiuti categoricamente di mentire su ciò che è, nonostante ciò che si dirà di lui e della sua reputazione. Giornalista, presenta emissioni in una radio per i gays, una forma d’impegno per lui che va dritto per la sua strada e milita perché tutti i gay si sentano bene con se stessi.
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Sono in pace con me stesso.
Lui che ha saputo verso i 16 anni di preferire gli uomini anche se al momento è single sa che la comunità della chiesa in cui va è al corrente della sua omosessualità. Le notizie corrono. L ho detto a una persona che frequentavo in chiesa e quella l è andata a dire ad un’altra e così via. In chiesa si sono messi a pregare perchè diventassi etero dice,arigi abozzando un sorriso.
Nonostante venga segnato a dito e sia emarginato non si pente d’aver detto la verità, almeno sono in pace con me stesso, afferma. I suoi genitori soprattutto il padre hanno fatto molta fatica ad accettare la sua omosessualità. Contrariamente ai miei fratelli e sorelle che l hanno presa bene, mio padre non l ha ancora digerita, spiega il ragazzo comprensivo. Per lui è ancora più dura essendo un pastore.
Per evitare tensioni Julien ha deciso fin da giovanissimo di volare con le sue ali e lasciare il nido famigliare e prendere un appartamento a Parigi. Tuttavia ha mantenuto buoni rapporti con i suoi che avrebbero preferito che si sposasse con una donna e avesse dei bambini. L’omosessualità è ancora più difficile da accettare per le comunità afro caraibiche che ritengono che sia stata importata dall’Occidente.
Julien ne sa qualcosa, per questo motivo lui che ha sempre vissuto in Francia, non ha legami con il suo paese natale in cui non si reca quasi mai. Vi sarebbe accettato? Sarebbe senza dubbio tutto più difficile. Lui che vuol vivere com è, senza nascondersi, libero senza mentire ne agli uomini, ne a Dio, lo sa.
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Testo originale: Julien, fils de pasteur : “Cacher mon homosexualité revenait à mentir à Dieu”