Negli Stati Uniti quattro vescovi cattolici sottoscrivono una lettera contro le persone transgender
Articolo di Robert Shine pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 3 gennaio 2018, liberamente tradotto da Innocenzo
La settimana scorsa, 20 leader religiosi conservatori, che rappresentano comunità cristiane e musulmane statunitensi, da tempo impegnati in campagne cpntro i diritti delle persone LGBT, hanno pubblicato sul sito web della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti una lettera aperta per proclamare la loro convinzione che “essere una persona transgender è una falsa idea” e per riaffermare che si può essere solo maschio o femmina.
Numerose organizzazioni religiose hanno criticato questa lettera interreligiosa contro le persone transgender sottoscritta anche da quattro vescovi cattolici statunitensi. In risposta, la Tavola rotonda nazionale dei dirigenti religiosi (NRLR), che si occupa di temi LGBTQ, ha pubblicato una dichiarazione in cui afferma:
“Come membri della Tavola rotonda nazionale, chiediamo la benedizione di Dio sulle persone transgender che illuminano le nostre chiese, le sinagoghe, le moschee, i templi e le assemblee di fedeli con la loro vitalità ed unicità, così come quanti nelle nostre comunità di fede sono guidati dall’ignoranza e dalla paura, che permeano ancora troppi luoghi sacri”.
“Come leader di una vasta gamma di comunità religiose e spirituali moderate e progressiste, rifiutiamo la volontà della lettera di negare l’esistenza dei nostri amati compagni transgender”.
“Infine, imploriamo quei leader religiosi che hanno firmato questa lettera così mal concepita, a incontrare e a confrontarsi con le persone transgender, poiché conoscono assai poco delle loro vite, lotte, vittorie ed aspirazioni. Impareranno così molto del genio creativo divino se cammineranno e parleranno con le persone transgender ed ascolteranno davvero le loro storie”.
La lettera anti-trans, sottoscritta da venti leader religiosi di comunità cristiane, ebraiche e musulmane, tra cui quattro eminenti vescovi cattolici, afferma infatti che “gli esseri umani sono maschio e femmina e che la realtà socioculturale del genere non può essere separata dal proprio sesso, come maschio o femmina”.
In una precedente dichiarazione, la direttrice esecutiva di DignityUSA, Marianne Duddy-Burke, ha descritto la lettera come “atroce e immensamente dannosa”, aggiungendo: “Nel migliore dei casi, coloro che hanno firmato e promosso questa lettera non apprezzeranno le grandi sofferenze che questa potrebbe infliggere. Nel peggiore dei casi, stanno cinicamente e insensibilmente ignorando l’emergente comprensione scientifica e sociale che si ha delle persone transgender e delle loro identità, appoggiando invece4 idee obsolete e imprecise. In ogni caso, il danno che questa lettera causerà alle persone transgender, alle loro famiglie e alle loro comunità è incommensurabile. “
L’associazione cattolica LGBT DignityUSA ha chiesto alla Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti di rimuovere la lettera dal loro sito web, dato che solo il 2% dei suoi vescovi ne sono firmatari.
(…) I quattro vescovi cattolici che hanno firmato la lettera sono il vescovo Joseph C. Bambera di Scranton, presidente del Comitato per gli affari ecumenici e interreligiosi dell’USCCB; l’Arcivescovo Charles J. Chaput OFM di Philadelphia, presidente del Comitato per i Laici, il Matrimonio, la Vita familiare e la Gioventù dell’USCCB; L’arcivescovo Joseph E. Kurtz di Louisville, presidente del Comitato per la libertà religiosa dell’USCCB; il Vescovo James D. Conley di Lincoln, presidente della sottocommissione USCCB per la promozione e la difesa del matrimonio. Il vescovo David Zubik di Pittsburgh ha dichiarato che sostiene i contenuti della lettera, anche se non l’ha sottoscitta.
Testo originale: Religious Leaders Criticize Letter Against Transgender People Hosted On USCCB Website