Nella Chiesa cattolica sull’accoglienza delle persone LGBT+ le suore sono più avanti
Articolo di Robert Shine pubblicato sul sito dell’associazione LGBT+ cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 5 dicembre 2023, liberamente tradotto da Innocenzo Pontillo
Il dibattito nella Chiesa cattolica sulle questioni LGBTQ+ è aumentato notevolmente sotto Papa Francesco, ma il come fare accoglienza e inclusione continua ad essere fonte di discussione e di dibattito. Come spesso è accaduto, le suore non aspettano (che si prende una decisione) per fare un’opera di sensibilizzazione sul tema. Il post di oggi vuol raccontare come alcune suore cattoliche stiano già portando avanti l’inclusione delle persone LGBTQ+.
Dopo che Papa Francesco ha espresso la sua disponibilità a non impedire che fossero benedette le coppie dello stesso sesso, sul canale Tv CBS News hanno raccontato di una suora che aveva già impartito questa benedizione:
“Quando suor Anna Koop [delle suore di Loretto] ha benedetto una coppia dello stesso sesso, ben 15 anni fa, gli era sembrato naturale farlo. La coppia – di cui una delle due era amica di suor Koop – era molto innamorata e “Gesù non ha detto che l’amore è da nascondere”, ricorda suor Koop, che ora ha 85 anni.
Come consacrata sapeva che avrebbe potuto affrontare delle conseguenze per questo suo gesto nella chiesa, ma ha deciso di andare avanti con la sua benedizione privata – non era un matrimonio sacramentale, ha voluto ricordare –. Ha semplicemente “benedetto l’amore che merita di essere celebrato”.
Koop, che è diventata suora alla fine degli anni ’60, ha trascorso quasi tutta la sua carriera a Denver concentrandosi sui problemi abitativi dei senzatetto, mentre si occupava dei poveri. È sempre rimasta in contatto con la coppia lesbica che ha benedetto, che sta ancora insieme e ha due figli. Koop ha detto di non aver mai subito conseguenze nelllla chiesa per le sue azioni”.
Suor Koop, ex membro del consiglio di amministrazione di New Ways Ministry, ha concluso di non avere rimpianti: “L’ho fatto una volta e lo rifarei“.
In Italia, suor Angela di San Giovanni in Persiceto si è congratulata con una coppia omosessuale che aveva appena celebrato un’unione civile nella città di Reggio Emilia. Il Quotidiano Nazionale ha raccontato l’unione tra Marco Righi e Fabio Valenti, attivisti di Arcigay, associazione LGBTQ+ italiana.
“La religiosa, durante la cerimonia celebrata dal consigliere comunale Dario De Lucia, ha preso la parola sicura, leggendo le parole che si era appuntata su un foglio.
“… Mi hanno chiesto di dire qualche parola. Ero un po’ imbarazzata, non sapendo davanti a che pubblico avrei parlato – ha rivelato lei, originaria del Bolognese come il cugino sposo –: adesso vedo un pubblico eterogeneo e numeroso. E ho giocato in casa, come si suol dire, quindi mi sono ispirata alla Bibbia.
Nell’Antico Testamento, se qualcuno lo conosce, ci sono alcuni piccoli libri interessanti per la vita di tutti i giorni, allora ho pensato al libro di Tobia. È la storia di un vecchio padre ebreo che deve mandare suo figlio in una città molto lontana per recuperare denaro e prendere una sposa; allora il padre gli procura un compagno di viaggio; che poi si rivelerà essere un angelo mandato da Dio“.
Il suo discorso è proseguito, quasi come una benedizione per i due stimati professionisti, …. “Ecco oggi questi due fratelli iniziano un viaggio – ha concluso suor Angela – e io come il vecchio Tobia auguro loro di fare un buon viaggio insieme, senza mollarsi e di essere conforto, aiuto, sostegno, consolazione, ma anche correzione uno per l’altro.
In un antico libro (biblico) c’è scritto: meglio essere in due che uno solo. Perché otterranno miglior compenso per la loro fatica: infatti se cadono l’uno rialza l’altro. Quindi con tutto il cuore vi auguro un buon viaggio insieme“.
Il sostegno delle religiose alle persone LGBTQ+ risale a decenni fa. Art and Pepe, un nuovo documentario di quest’anno, racconta la storia di una coppia, Art Johnston e Pepe Peña, che sono stati i leader dei diritti gay a Chicago, nonché proprietari del bar gay, Sidetrack.
Parlando con MSNBC che ha curato il documentario, Johnston ha raccontato di come le suore cattoliche hanno aiutato i loro sforzi per i diritti delle persone LGBT+ già un decennio fa:
“Quando stavamo cercando di far approvare leggi per evitare si si potesse licenziare le persone o negargli un alloggio a causa del loro orientamento sessuale, stavamo facendo pressione su un assessore che ci diceva: “Sono cattolico e vivo in un quartiere cattolico. Non posso votare per queste leggi”. Così abbiamo contattato delle suore cattoliche, molte delle quali avevano guidato il lavoro per i diritti civili nel Sud degli Stati Uniti, e si erano stabilite a Chicago per mettere su dei rifugi per donne. Queste suore radicali divennero le nostre migliori alleate.
“Cercammo una suora dello stesso ordine di e aveva stidiato l’assessore quando andava a scuola. Perciò quando l’assessore diceva: “Non posso votare (questa legge,) perché sono cattolico”, la suora diceva: “Aspetta un momento. Anch’io sono cattolica“.
“Le suore sono diventate nostre migliori alleate. Ci siamo chiesti, perché non si sa in giro? Questo le suore non si fanno pubblicità. Molte delle suore che ci hanno aiutato sono state poi rimproverate dal Vaticano a causa del loro sostegno alle persone gay. Ma hanno fatto la differenza a Chicago.
Ci è stato detto più e più volte che Chicago non avrebbe mai approvato delle leggi sui diritti dei gay. Abbiamo dimostrato che si sbagliavano proprio grazie all’aiuto delle suore cattoliche“.
Testo originale: As Church Debates LGBTQ+ Issues, Catholic Sisters Forge Ahead