Nella Shoah anche Dio è morto
Riflessioni di Loris Cozzolino* autore della Pagina Facebook Ogni santo giorno
Questo santo giorno (il 27 gennaio, giornata della memoria) non voglio raccontarvi la solita storiella agiografica più o meno leggendaria.
Oggi abbiamo il dovere di fare memoria dell’abisso dell’umanità, di quando l’essere umano si reputó capace e in diritto di classificare follemente i suoi simili per razza, religione, inclinazione sessuale e decise che esistevano esseri umani superiori e inferiori e che i primi avevano deciso che i secondi dovevano scomparire per sempre.
C’è qualcosa di profondamente malvagio, inumano e raccapricciante tra il filo spinato di Auschwitz; ogni opera buona, ogni barlume di pietà, bontà e gentilezza di cui è piena la storia umana, sembra scomparire e morire nelle camere a gas, tra le fosse comuni, sui volti scheletrici dei prigionieri. Lo stesso Dio sembra morire soffocato dal gas in quella lunga agonia.
SEI MILIONI di figlie e figli di Israele, altre milioni di vittime fra rom, sinti, omosessuali, oppositori politici con le loro tombe e il loro sangue segnano la tomba di Dio stesso.
Ancora peggio, se l’uomo è immagine e somiglianza di Dio quanto deve essere oscuro e malvagio questo Dio per creare un essere simile.
Se è esistito l’Olocausto allora nessun dio può esistere.
Poi però guardo per l’ennesima volta la foto di Czeslawa Kwoka; aveva 14 anni e per i nazisti era solo il numero 26947. Pochi momenti dopo quello scatto sarebbe stata uccisa. Il suo volto è il volto stesso di Dio. Dio ad Auschwitz non è morto una sola volta…è morto milioni di volte in ogni bambino, in ogni donna e in ogni uomo sacrificati all’ego mostruoso di una parte di umanità.
Ancora una volta non si è sottratto e anzi si è incarnato nuovamente in quel popolo con cui aveva deciso di muovere i primi passi nel mondo ai tempi di padre Abramo, alla quercia di Mamre.
La Luce è venuta nel mondo e non è stata riconosciuta ma infine le tenebre non hanno avuto ragione della Luce.
Anche se ad Auschwitz Dio moriva, alcuni esseri umani non si rassegnarono e diedero tutto loro stessi per testimoniare e difendere la Verità. Furono una moltitudine silenziosa; rischiarono tutto per amore di chi non conoscevano e a volte persero tutto, anche la vita. Eroi? No, semplicemente esseri umani.
Oggi vi voglio ricordare tutti, voi che vedete Dio, aiutateci a non dimenticare. L’abisso è spento ormai da settanta anni anni ad Auschwitz ma può spalancarsi di nuovo in ogni dove, senza preavviso.
È compito nostro e di chi ci seguirà nella vita del mondo tenerlo a freno con la memoria.
* Loris Cozzolino, classe 1986, archeologo paleocristiano, passione smodata per l’agiografia, l’esegesi biblica e la teologia di genere. Non rassegnato ad un’immagine di Chiesa legalistica e respingente, nella marginalità e nello “scarto” vede il Volto del Cristo di Dio. Il suo blog di agiografie lo trovate al link https://www.gionata.org/tag/ogni-santo-giorno/