Nomi e storie di ordinaria omotransfobia in Italia








Riflessioni* lette da Letizia e Innocenzo alla Veglia per il superamento della violenza dell’omotransbifobia tenutasi nella Parrocchia della Beata Vergine Maria delle Grazie dell’Isolotto di Firenze il 20 marzo 2025
LETIZIA: Roma, ottobre 2024. Alla proiezione de Il ragazzo dei pantaloni rosa, dei bulli schiamazzano e lanciano insulti omofobi durante tutto lo spettacolo. In sala è presente anche la madre del ragazzo suicida.
INNOCENZO: Milano, dicembre 2024. Ivano, 45 anni, cammina con il suo compagno mano nella mano. Vengono raggiunti da cinque uomini che li insultano, li minacciano e poi gli sferrano pugni.
LETIZIA: Capodanno, Roma 2025. Una coppia gay viene pestata da una squadra di dieci uomini al ritorno da una festa a casa di amici.
INNOCENZO: Napoli, gennaio 2025. Un padre aggredisce il figlio quindicenne con una chiave inglese e lo minaccia di morte.
LETIZIA: Caserta, gennaio 2025. Una ragazza di 14 anni si toglie la vita. La madre, cattolica integralista, non aveva per nulla accettato l’identità sessuale della figlia.
INNOCENZO: Ercolano, marzo 2025. Dopo mesi di vessazioni, una diciannovenne viene prelevata a forza da casa della sua ragazza e sequestrata in casa dai genitori.
LETIZIA: Bologna, aprile 2025. Un ventinovenne viene accerchiato da una banda di ragazzi in zona universitaria, insultato con epiteti omofobi e preso a schiaffi.
INNOCENZO: Ecco di cosa si parla quando nominiamo la parola omofobia. Non è un’invenzione né una strategia retorica per fare del vittimismo, ma si tratta di persone che subiscono ferite profonde per il solo fatto di essere ciò che sono.
LETIZIA: Nell’ultimo anno, in Italia, i casi di violenza come questi sono stati oltre un centinaio. Di questi, solo il 20% riguarda atti non fisici: bullismo, discriminazioni, violenza verbale, intimidazioni, atti di vandalismo a proprietà private o ai luoghi dove la comunità LGBT+ si riunisce.
INNOCENZO: Talvolta la violenza verbale è stata praticata da coloro che dovrebbero dare il buon esempio, come politici e insegnanti. In questo clima malsano, non sorprende che alcune persone si convincano di poter compiere atti ben più gravi senza temere conseguenze.
LETTORE 1: Per aver condannato gli altri con parole superficiali, con sguardi giudicanti, ignorando le persone nel loro mistero:
ASSEMBLEA: Signore, perdonaci.
LETTORE 2: Per aver marginalizzato nei contesti religiosi e familiari le persone lesbiche, gay, transgender e queer:
ASSEMBLEA: Signore, perdonaci.
LETTORE 1: Per aver considerato tante persone non meritevoli e sbagliate:
ASSEMBLEA: Signore, perdonaci.
> Liturgia della Veglia per il superamento dell’omotransfobia 2025 di Firenze (file pdf)
