“Non è costui il figlio del falegname?” (Matteo 13:54-58)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
Quando siamo chiusi nel nostro egoismo e nella nostra grettezza, non accettiamo che altri possano avere nel cuore bontà e amore, che si traducono nella vera sapienza. Questa incapacità di riconoscere il bene, fa nascere la mormorazione e l’invidia che, giustamente, papa Francesco annovera tra i peccati più gravi.
Dal Vangelo secondo Matteo 13:54-58
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.