Lesbiche, gay, bisex e trans oltre il pregiudizio. Vivere la vita con dignità
Riflessioni di Vanessa Sheridan* lette al Catholic Pastoral Committee on Sexual Minorities (CPCSM), Annual Community Meeting di Minneapolis del 23 Giugno 2008, liberamente tradotte da Giacomo Viggiani
“L’educatrice e scrittrice transgender Vanessa Sheridan ci ricorda che, con secoli di religiosità bigotta e di pregiudizi da superare, che lesbiche, gay, bisex e trans (LGBT) sono condannati ad essere cittadini di serie B, a meno che essi prendano in mano il loro destino e cerchino di dimostrare la loro integrità di persone” (The Wild Reed blog).
Vivere la vita dal principio
Sono convinta, che vivere eticamente sia qualcosa che la maggior parte di noi cerca di fare naturalmente. Molti di noi vogliono fare la cosa giusta vivendo con onore e dignità. Credo fermamente che lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) – come la maggior parte degli americani, etero e non – si sforzino di essere persone di coscienza e cercano di fare la differenza nel mondo attraverso le proprie azioni e il proprio carattere.
Comunque, soprattutto per la nostra cultura, abbiamo una via più difficile da percorrere rispetto alle persone etero. La realtà è che le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) riusciranno a realizzare il loro modello di vita come tutti gli altri – una vita segnata dai valori di accettazione, dignità, uguaglianza e rispetto per la società – solo in un modo: vivendo moralmente.
Ci sono molte cose che si possono fare, come fare outing con la famiglia, gli amici e i colleghi, intraprendere azioni politiche, educare la società sulla tematiche dell’orientamento sessuale, sforzarsi di ottenere posti di leadership all’interno della comunità economica, politica, accademica e religiosa.
Questi sono tutti obiettivi lodevoli che vale la pena perseguire. Ma nessuno di questi tentativi avrà un impatto duraturo se non è accompagnato da una condotta di vita eticamente fondata, che dimostri un’integrità morale per un lungo periodo della vita.
Niente colpisce più le persone che la testimonianza di vita condotta tutti i giorni secondi i principi dell’onore e della dignità. Come minoranza socialmente incompresa, abbiamo la responsabilità di dimostrare agli altri la verità delle nostre vite.
In questa cultura, siamo obbligati a prendere l’iniziativa e mettere in gioco noi stessi, perché è così che noi conquisteremo il favore e l’accettazione da parte delle persone etero. Non possiamo restare fermi ad aspettare una loro intuizione so cosa significhi essere “diversi”. Invece, noi gli dobbiamo mostrare che siamo sì “diversi”, ma anche che non lo siamo, vivendo eticamente.
Bisogna riconoscerlo: non è una situazione facile. Le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) non dovrebbero essere rimproverate maggiormente per questo, né esibire più degli altri una condotta di vita rigorosa tutto il tempo.
Potremmo semplicemente vivere le nostre vite senza pensare a cosa la società etero pensa. Ma il mondo è composto anche da quella.
Di conseguenza, noi dobbiamo influenzare l’opinione pubblica attraverso la nostra condotta di vita e fare la nostra giustizia. E l’unico modo per influenzarla positivamente è mostrare una integrità senza compromessi nel nostro stile di vita.
E’ un grosso peso che non è facile portare. Qualcuno potrebbe essere giustamente frustrato e infuriato, come senza dubbio anche tu sai. Vorrei che non fossimo a ciò, ma la realtà è che se vogliamo non essere più cittadini di serie B, dobbiamo intraprendere questa difficile strada.
Anche se non ci piace, noi dobbiamo continuamente provare la nostra integrità alla società, e così potremmo ottenere l’eguaglianza dei diritti civili e le libertà che dovrebbero essere automaticamente nostri.
Abbiamo secoli di bigottismo e di pregiudizio da abbattere. Di più: dobbiamo vincere la paura del “diverso” che ha la società. Le persone sono sempre impaurite da ciò che non conoscono, ed è facile usa la comunità gay, bisex, lesbica e trans (GBLT) come capro espiatorio delle paure della società.
Quando le persone non riescono a vedere l’autenticità delle nostre vite, è relativamente facile far nascere la paura e così l’odio. Tutto ciò è stato già fatto con successo per molto tempo.
Qual è l’antidoto alla paura e alla ignoranza di chi ci percepisce come “diversi”? L’educazione e le esperienze formative. Quando le persone esperiscono direttamente una verità, il dubbio si dissolve facilmente.
Quando le persone condividono una esperienza insieme al “diverso”, la paura scompare. E’ difficile odiare qualcuno se si conosce la sua storia e se ne è avuto testimonianza. Quando la vita dell’altro si basa su una condotta integerrima, essa contiene un potere irresistibile. La verità, la condotta, e l’integrità, sono la migliore panacea per le menzogne di coloro che ci denigrano.
Ma attenzione: io non sto cercando di fare del moralismo o di dire a qualcuno come impostare la propria vita. Queste sono decisioni che ognuno deve prendere in autonomia. Quello che voglio dire, è che, volente o nolente, le tue azioni avranno delle conseguenze sulla società, e su ciò che essa pensa delle persone gay, bisex, lesbiche e trans (GBLT).
* Vanessa Sheridan è una scrittrice e attivista transgender statunitense che si occupa delle problematiche dei transessuali per numerose organizzazioni. Ha pubblicato Cross Purposes: On Being Christian and Crossgendered (1999), Crossing over: Liberating the Transgendered Christian (2001), The Complete Guide to Transgender in the Workplace (2009
Testo originale: Living Lives of Principle