Per noi giovani cristiani LGBT è tempo di far “fruttificare i nostri Talenti”
Testimonianza di Mattia da Verona sul I° Ritiro nazionale per Giovani Cristiani LGBT (Firenze, 28-30 ottobre 2016)
Dal 28 al 30 ottobre 2016 Firenze ha accolto circa 30 giovani omosessuali credenti, di età compresa tra i 18 e i 35 anni provenienti da tutt’Italia, per il primo ritiro nazionale dei giovani cristiani LGBT.
È il primo esperimento della neonata realtà del Progetto Giovani Cristiani LGBT che è nato e si è sviluppato, dopo il IV Forum di Cristiani LGBT ad Albano Laziale dell’aprile 2016, dalla volontà di alcuni giovani credenti omosessuali di poter proseguire un percorso di fede e allo stesso tempo un modo per conoscersi per vivere in maniera serena il proprio essere credenti e conciliare la propria fede con il proprio orientamento sessuale.
Dopo diversi mesi di lavoro per la preparazione e realizzazione di questo evento, molto atteso da parte mia, si è creata un’amicizia molto forte tra i vari organizzatori del ritiro. Anche nei volti dei partecipanti traspariva la voglia d’incontrarsi, di conoscersi, di scambiarsi idee ed opinioni, di ritrovarsi in una dimensione a noi più comune allo stesso tempo in uno spazio protetto dove ognuno era libero di essere se stesso.
Abbiamo realizzato un sondaggio durante l’estate, chiedendo ai giovani cristiani LGBT se avessero il desiderio di ritrovarsi per poter approfondire una conoscenza alla luce della fede. Tante sono state le adesioni e il desiderio di realizzare questo ritrovo.
Come dice la bozza di regolamento del “Progetto Giovani Cristiani LGBT”, “Il Progetto, partendo da un atto d’amore per la Chiesa, si propone umilmente come luogo di sosta, ristoro, riflessione per i giovani cristiani Lgbt, al fine di vivere con sempre maggiore serenità la loro vocazione ecclesiale.
Esso intende rafforzare la rete di amicizia fra i giovani cristiani Lgbt, assicurare l’organizzazione di incontri nazionali a cadenza almeno annuale e, attraverso anche il dialogo con le altre realtà dei cristiani Lgbt, curare progetti dei giovani e per i giovani”.
Il gruppo Kairos di Firenze ha dato la sua piena disponibilità e ii suo totale appoggio e coinvolgimento per la realizzazione di questo evento. Siamo stati ospitati presso la Foresteria delle suore Domenicane a Firenze e presso il New Hostel Florence, mentre le attività si sono svolte prevalentemente nella Foresteria delle suore Domenicane e nei locali della parrocchia della Madonna della Tosse.
Il tema che si è sviluppato è stato: “far fruttificare i propri talenti” basandosi sul Vangelo di Matteo (Mt 25,14-30) alla parabola dei talenti. Ognuno di noi ha un proprio talento nascosto che deve scoprire e fare fruttificare per poter essere se stessa in pienezza, nella vita di tutti i giorni, nel lavoro, in famiglia, con gli amici e anche nella propria Comunità Parrocchiale.
Questo tema è stato sviluppato durante tutte le attività del ritiro: la sera del venerdì con una lectio con l’aiuto di suor. Fabrizia e il successivo confronto in gruppetti di condivisione; il sabato mattina con la psicologa Arianna Petilli, che ha messo in luce “come essere cristiani LGBT in pienezza” nella propria vita sociale e messo in chiaro il concetto di omofobia interiorizzata, che non ci permette di valorizzare il nostro essere se stessi perché ci offusca la visione degli altri e del mondo che ci circonda.
Il sabato pomeriggio ci hanno portato le loro testimonianze, presso i locali della parrocchia della Madonna della Tosse, due ragazze che convivono insieme e sono catechiste, don Alessandro Santoro e suor Stefania Baldini che ci hanno fatto capire quali sono i nostri talenti, confrontandoli con i loro e come farli fruttificare anche nelle nostre realtà parrocchiali.
La sera del sabato ci è stata offerta dal gruppo Kairos una bellissima cena conviviale.
Infine la domenica abbiamo avuto un bellissimo confronto con le varie realtà, sia appena nate e sia quelle già esistenti, presenti al Forum di Albano 2016: Cammini di Speranza, Fondo Samaria, Gruppo Davide dei genitori di figli LGBT di Parma, e con Padre Pino Piva dell’equipe pastorale delle frontiere dove, anche questa volta a piccoli gruppi, abbiamo condiviso con queste realtà per poter vedere come collaborare.
Mi sono attivato anche nella preparazione del ritiro stesso attraverso l’autogestione, realizzata dai Gruppi di Lavoro: Gruppo Musica & Liturgia, Gruppo Accoglienza, Gruppo Logistica, Gruppo Cucina, Gruppo Comunicazioni & Web.
Io sono stato il responsabile del Gruppo Musica & Liturgia, che si è occupato di organizzare e animare vari momenti di preghiera e liturgia durante tutto il ritiro.
E’ stata per me una esperienza maturante, che mi ha fatto crescere, conoscere persone nuove, creare nuove relazioni; nelle varie riunioni via skype, per l’organizzazione degli incontri stessi, oltre a decidere le cose da organizzare e preghiere e canti da fare durante il ritiro, abbiamo avuto modo di conversare tra noi, scambiare opinioni diverse e consigli che ci hanno permesso di crescere. Questa bellissima esperienza mi ha fatto crescere personalmente come persona e mi ha dato l’opportunità di superare certe barriere che prima avevo e che mi limitavano.
Il mio è un percorso ancora lungo, ma sono soddisfatto di quello che ho vissuto. Queste esperienze mi hanno fatto capire che Dio ci ama per come siamo, senza pregiudizi.
Grazie alla conoscenza di questa rete di giovani cristiani LGBT ho potuto sentirmi più valorizzato, sentirmi più apprezzato per come sono e questo mi fa crescere.
Sono entusiasta del percorso che ho fatto e che sto facendo e spero di riuscire a abbattere tutte le barriere che ho ancora dentro di me, compresa quella della omofobia interiorizzata. Queste esperienze, così come anche il Progetto Giovani, mi fanno crescere; forse per la mia timidezza finora non mi sono mai sentito così apprezzato e riconosciuto come in questi momenti e in questa realtà dei giovani.
Vi ringrazio davvero di cuore; ho proprio bisogno di sentirmi amato da Dio anche attraverso di voi.