Perchè ho deciso di contribuire a Samaria
Testimonianza di Sergio F. di Roma
Quest’anno ho rinnovato il mio impegno in Samaria, come socio ordinario. Alcuni me ne hanno chiesto il motivo. Samaria è una realtà di fondo economico lgbt di ispirazione cristiana, uno strumento di raccolta di denaro per poter raggiungere i nostri ultimi. Far parte di Samaria è per me un valore. Rappresenta un modo per essere temperanti, fare un uso buono dei propri doni, tale per cui quanto si sente di voler mettere in comune non sia né troppo né troppo poco.
Trovare nelle pieghe della rete il fondo Samaria un anno fa è stato per me scoprire che un mio sogno di solidarietà poteva essere tradotto in realtà. Non tutto è stato semplice da capire e condividere. Ero partito con grandi aspettative. Poi il giusto e necessario ridimensionamento, i numeri piccoli nei fondi raccolti, l’indifferenza di molti, la domanda del perché continuare a crederci.
Inoltre c’è stata la presa di coscienza dei sacrifici e della fatica che sono necessari per mantenere il cuore aperto mentre vai avanti su questo cammino. Ti accorgi di cosa possa significare per te doversi privare di qualcosa di proprio a favore di qualcun altro.
Un articolo pubblicato quest’anno su Gionata (https://www.gionata.org/freddo-e-gelo-linverno-dei-giovani-senzatetto-lgbt/) mi ha infine reso chiaro il senso di Samaria. Vi si parla della povertà nella popolazione lbgt e squarcia finalmente un velo, mette in crisi preconcetti che avevo sulla presunta ricchezza della popolazione gay rispetto a quella generale. Niente di più falso.
Inizio ad accorgermi che per poter vivere pienamente come persone lgbt e fare coming out bisogna “poterselo permettere” e chi osa farlo noncurante delle conseguenze rischia la strada e la fame. Rivedo nella possibilità di deriva sociale l’ombra dell’omofobia sia sociale che personale. Raggelo pensando che quanto succede ad alcuni ragazzi e ragazze sarebbe potuto capitare a me se fossi stato meno fortunato come famiglia e mezzi propri.
Penso poi agli stereotipi di cui sono stato partecipe. La povertà nella realtà lgbt è duplice: non è solo mancanza di beni materiali, è vera e propria negazione di esistenza. Non solo nei canali della solidarietà più tradizionale e consolidata, ma all’interno della stessa popolazione lgbt. I poveri lgbt semplicemente non esistono, e se esistono sono ritenuti gli unici responsabili del loro stato.
Con Samaria, con piccoli contributi simbolici, raggiungiamo uomini e donne come me, che vivono emarginate o senza mezzi. Persone doppiamente invisibili, come persone lgbt e come persone povere.
Questo è accaduto e mi sta accadendo nel quotidiano. Se non avessi fede in Dio e nella sua Provvidenza non mi sarebbe possibile. La mia avarizia di risorse materiali e la mia avidità di tempo da dedicare a me stesso mi bloccherebbero immediatamente. Andare controcorrente rende solitamente paurosi, ma Colui in cui credo mi “dona la forza di un bufalo” (Is 92:11).
Per questo ho rinnovato il mio contributo a Samaria, consapevolmente e gioiosamente.
Sergio F., Roma