Perche i genitori con figli LGBT sono “Genitori fortunati”?
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Riflessioni di Michela Munarini* della rete 3VolteGenitori tenute alla presentazione del libro “Genitori fortunati” al Salone Internazionale del Libro di Torino (21 maggio 2022)
Molte persone, molti genitori ci hanno chiesto: perché (i genitori con figli LGBT sono) “fortunati?” Cosa significa questa parola? Da dove viene questa definizione?
La scoperta venne nel 2016 da Cristina e Carlo, genitori del nostro gruppo Davide di Parma, che quando il loro figlio fece coming out, piansero di commozione e dissero: “è come se avessimo attraversato un fiume”, convinti che la loro vita non sarebbe mai più stata quella di prima. Essi dicono: “attraverso una fase di grande riflessione e di rielaborazione sia personale che di coppia ci siamo ritrovati ancora più affiatati, uniti non solo tra noi due ma anche nei confronti di entrambi i nostri figli. Possiamo dire di aver avuto una vita ancora più ricca di comprensione, amore, apertura e inclusività: per questo” SIAMO GENITORI FORTUNATI”, e siamo sempre in cammino non sentendoci mai arrivati.
Questo libro rende ragione del fatto che tanti genitori cristiani non sentono più come un fatto privato e circoscritto l’esperienza di coming out dei loro figli e figlie, ma si sono resi visibili, ci mettono la faccia e costituendosi in gruppi, hanno formato la Rete nazionale 3VolteGenitori che raccoglie e condivide le esperienze di Parma, Reggio Emilia, Bologna, Mestre, Roma, Civitavecchia, Pescara, Puglia, Sicilia, Toscana. Non solo.
Questo libro rende anche ragione che è nato un ascolto reciproco, un dialogo, una collaborazione circolare tra genitori, giovani e persone LGBT+, pastori e operatori pastorali, teologi e biblisti, una esperienza quasi unica all’interno della Chiesa.
Esperienza che è sostenuta e alimentata dal lavoro prezioso de La Tenda di Gionata che promuove incontri di testimonianze, momenti di preghiera comune come di approfondimento e, ad esempio, ha favorito la pubblicazione di questo libro.
Questo libro è l’esempio virtuoso e proficuo dell’intreccio che si è venuto a creare tra le testimonianze di vite vissute e le competenze pastorali, teologiche, bibliche, realtà che si illuminano a vicenda.
Dobbiamo dare atto alla Casa Editrice EFFATA’, che ringraziamo di cuore, di avere colto questa novità e di aver fatto sì che dal primo libretto sia potuto nascere l’esperienza di questo libro.
Come genitori cristiani il coming out dei nostri figli ha messo in gioco oltre che le nostre sicurezze, anche la nostra fede. Spesso ci siamo chiesti: “Cosa vuoi Signore da noi in questa realtà impensabile, imprevedibile, che ci chiami a vivere? Ci chiedi di uscire dalla nostra terra: dove vuoi farci andare?”
La Rete 3VolteGenitori ci ha fatto capire, direi sperimentare che non eravamo più soli ma che avevamo compagni di viaggio con cui condividere le nostre vite, le nostre difficoltà ma anche le nostre speranze: continuare a tenere con una mano i nostri figli e figlie e con l’altra la Chiesa nostra madre, anche se questo, a volte, sembra spezzarci in due.
Per questo, oltre a quelle descritte nel libro, volevo raccontarvi, alcune testimonianze raccolte in questi anni.
Come quella di Sara, madre di tre figlie di cui una lesbica, che scrivendo una lettera aperta a papa Francesco dice” dapprincipio il mondo ci è crollato addosso; con mio marito eravamo spaventati, assolutamente impreparati ad affrontare una realtà per noi sconosciuta. È iniziato per tutta la nostra famiglia un percorso di conoscenza, e pian piano sono caduti tutti quei muri che alzavamo a causa dell’ignoranza. Oggi ringraziamo il Signore che attraverso il dono di questa figlia ha aperto i nostri occhi per farci vivere un cristianesimo più autentico. “
Lisa ci racconta cosa ha significato per lei partecipare alla Assemblea della Rete: “Ha significato una cosa soprattutto: lo sguardo d’Amore di tanti genitori cattolici nei confronti dei propri figli omosessuali. Uno sguardo che scruta il cuore, aldilà dei pregiudizi, dei preconcetti, della “legge” e non ho potuto fare a meno di pensare che lo sguardo di Dio, quando si posa su di noi, sia proprio così! Ascoltare i racconti dei genitori, mi ha reso partecipe di quanto possa essere doloroso essere nelle comunità parrocchiali o associative, ma non sentirsene parte, sentirsene allontanati. Il pregiudizio, lo sdegno, talvolta “lo scandalo” riconosciuto al genitore che ha avuto il coraggio di parlare dell’omosessualità del proprio figlio, mi ferisce”.
Valeria, madre di una ragazza lesbica, all’unione civile della figlia afferma: “Posso dire che l’unione civile di mia figlia mi ha riempita di tenere emozioni, di profonda gioia. Ritengo che questi sentimenti siano il risultato di un cambiamento in me, agevolato dal cammino percorso insieme con tanti genitori e figlie e figli LGBT. Infatti, la nostra condivisione fraterna di vita, aiuta, supporta, infonde coraggio, forza e consapevolezza della reale bellezza di questo amore”.
Laura, mamma di un ragazzo gay, dopo un lungo periodo di inquietudine e di sconforto scrive: “la Rete che abbiamo costruito contribuisce al miracolo: credere nell’adempimento della Parola di verità e libertà che il Signore ha detto sui nostri figli e figlie, su noi stessi, sul nostro essere sposi, marito e moglie… È davvero una gioia grande questo sostegno e questa consapevolezza. Io non ho ancora la vostra forza, ancora non mi sento così combattiva, ma non sono neppure rassegnata… È una fase di mezzo, necessaria. Vi ringrazio sempre e ribadisco che senza di voi non so che fine avrei fatto. Non mi sento ancora un genitore fortunato, ma mi sento un “Genitore Sbalordito”, veramente sbalordito da tutto quello che di bello e di meno bello può offrirti la vita”.
E allora in attesa che esca il prossimo libro: GENITORI SBALORDITI (!), invito a comprare questo libro proprio perché nessuno si senta più solo o fallito o giudicato ma per trovare compagni e compagne di viaggio, anche attraverso i puntuali riferimenti dei vari gruppi italiani, insieme a riposte che diano senso alla domanda: “Come possiamo vivere da credenti il coming out dei nostri figli e figlie?”
* Michela Munarini con suo marito Corrado Contini sono genitori di un figlio gay. Fanno parte di 3VolteGenitori, la rete italiana di genitori cristiani con figl* LGBT+ e del Gruppo Davide, una realtà per genitori cattolici con figli LGBT+ di Parma. In Genitori fortunati. Vivere da credenti il coming out dei figli (2022) ha curato con suo marito la testimonianza “Uno sguardo di benevolenza“.