Perchè la chiesa Valdese di Milano benedirà un’unione omosessuale?
Intervista di Catherine Cornet tratta da MyEurop (Francia), 18 giugno 2011, liberamente tradotta da Giacomo Tessaro
L’Italia non autorizza né il matrimonio gay né le unioni civili tra persone dello stesso sesso. In Vaticano, l’argomento è sempre tabù. Un pastore della chiesa valdese tuttavia si prepara a benedire una coppia omosessuale.
Sulla carta europea dei diritti degli omosessuali l’Italia è in coda: che sia il peso del Vaticano o l’influenza di secoli di machismo, il paese non ha mai iniziato un dibattito reale sui diritti degli omosessuali.
Contro il silenzio, Giuseppe Platone, pastore protestante valdese di Milano benedirà l’unione di due uomini a Milano il 26 giugno. MyEurop l’ha incontrato.
Lei si sta preparando a benedire l’unione di una coppia omosessuale il 26 giugno a Milano. Da dove è nata questa esigenza?
Rispondiamo semplicemente a una domanda concreta di due persone. Uno è membro della nostra comunità, l’altro appartiene a una chiesa “sorella”.
In realtà, tutto è partito dalla lettera, molto commovente, di questa coppia. Domandavano di poter ricevere una benedizione perché, scrivevano, “non domandiamo alla nostra comunità l’affermazione di un diritto ma semplicemente un atto di grazia.”
Perché non domandavano un “diritto”?
Per noi non si tratta di sacralizzare l’omosessualità ma piuttosto di prendere atto di un patto d’amore che viene vissuto nella responsabilità e nella reciprocità.
Si può discutere all’infinito sulle parole della Bibbia. Ma la scienza ha ormai dimostrato che la sessualità dipende da una situazione biologica particolare, e che si può nascere omosessuali.
È quindi Dio ad averci creati così e Dio dovrebbe dunque anche permetterci di uscire dall’ombra e di poter vivere l’amore alla luce del sole.
Cosa ci può dire su questa coppia?
Vivono insieme da lungo tempo. Fanno parte della nostra comunità. Hanno la volontà di condividere l’annuncio del loro patto d’amore. È molto semplice e non vale la pena di farne una tragedia greca !
Secondo Lei, quali sono le prossime tappe?
C’è un vuoto legislativo terribile in Italia per quanto riguarda i diritti degli omosessuali. Questo deriva da una certa fobia verso l’omosessualità ma anche da una visione sacralizzata del matrimonio.
Dato che viviamo in questo stato di vuoto giuridico noi, protestanti valdesi, non attendiamo che lo Stato agisca. Per noi, si tratta di difendere i valori della fraternità e della fede.
Domenica 26 giugno prenderemo dunque atto della volontà di questa coppia di manifestare pubblicamente il loro amore. Evocheremo questo patto d’amore e domanderemo a Dio la sua benedizione.
Gli domanderemo che vivano la loro unione con serenità, perché si amano, e questo anche se sono dello stesso sesso.
Perché questo ritardo italiano?
Perché, in cambio, l’Italia è molto avanti sulla questione delle donne nude… No, più seriamente, il paese più cristianizzato d’Europa coltiva ancora un’immagine terribile della donna.
Il vuoto legislativo di cui parlavo poco fa per le coppie omosessuali tocca anche le coppie non sposate. Lo stato italiano presenta, in questa materia, un vuoto giuridico assoluto.
Trovo amorale questa situazione: se questo significa essere cristiani allora meglio essere atei ! Una religione che pratica la discriminazione delle persone non m’interessa.
Dobbiamo condannare chi uccide, chi ruba, ma qui parliamo solamente di cose belle, di aiuto reciproco. In quanto Protestanti cerchiamo solamente di non giudicare. Non siamo per l’Inquisizione ma per la comunione.
Come ultima risorsa, legalmente, le coppie eterosessuali hanno sempre l’alternativa di sposarsi. Le coppie omosessuali, invece, non hanno nulla.
La Chiesa protestante ha creato una commissione di studio sul tema “Fede e omosessualità”. Quali sono le principali conclusioni?
All’ultimo Sinodo, la Chiesa protestante valdese ha deliberato che queste questioni dovranno essere decise dalle comunità locali. Non si tratta di una cosa automatica.
La benedizione di domenica non sarà quindi una caricatura di matrimonio, le due persone saranno nell’assemblea e si prometteranno fedeltà e amore. Il pastore, io, nel caso specifico, domanderà per loro l’intercessione di Dio perché aiuti questo amore, nella verità e nella semplicità.
La chiesa protestante valdese rappresenta una minoranza di credenti nel paese del Vaticano. Avete avuto delle discussioni con la chiesa cattolica?
L’Italia è, effettivamente, un paese profondamente cattolico. In quanto Protestanti, non si tratta di presentarsi come dei libertini, noi vediamo semplicemente la sessualità come una responsabilità.
Per noi il matrimonio è una libertà, i pastori per esempio si sposano. Nella comunità cristiana non dovrebbero esserci né donne né uomini né omosessuali, solo dei cristiani. Noi non vogliamo discriminare. E lo Stato, come minimo, dovrebbe legiferare su queste questioni.
Per il momento non ci siamo mai seduti attorno a un tavolo per discutere con la chiesa cattolica. Ma quando lo faremo non si tratterà di presentarci come una Las Vegas. La sensibilità dei protestanti italiani valdesi sulla questione dell’omosessualità è cresciuta con alcuni dei suoi membri che hanno dichiarato la loro omosessualità.
Si potrebbe concepire un pastore omosessuale?
Se arriverà penso che nessuno si scandalizzerà. Quando questo pastore vorrà installarsi nella casa pastorale con il suo amico allora ne parleremo all’interno della comunità. Il Sinodo ha lasciato la libertà di deliberare a ciascuna comunità.
Quali testi della Bibbia aiutano secondo Lei a decidere sulla questione delle Unioni omosessuali?
Prima cosa: non fare una lettura fondamentalista della Bibbia. Il messaggio biblico è vecchio di 2000 anni e bisogna prenderlo come tale. Dobbiamo considerare che il progresso nella Bibbia, non è bloccato.
Citerei per esempio questa semplice esortazione: “Accoglietevi dunque gli uni gli altri, come Cristo vi ha accolti, per la gloria di Dio.” (Romani 15,7)
Testo originale: L’église protestante italienne va bénir une union homosexuelle