Perché le persone LGBT+ fanno coming out?
Testo tratto dal libro “Our Children A Gift” (Dono del Signore sono i figli) a cura di Drachma Parents* di Malta, edito da Midsea Books, 2023. Traduzione dell’edizione italiana a cura de La tenda di Gionata**
L’espressione completa è “coming out of the closet” ovvero “uscire dall’armadio”. L’armadio è quel “ripostiglio” metaforico in cui molte persone LGBTIQ si rifugiano per nascondersi dalla famiglia, dagli amici o da altre persone per sentirsi al sicuro.
Quindi, “fare coming out” o “uscire dall’armadio” significa essere sinceri riguardo al proprio orientamento sessuale e/o alla propria identità di genere con sé stessi, con la famiglia, gli amici, i colleghi di lavoro e la società.
Le persone eterosessuali non hanno bisogno di fare coming out
Le persone eterosessuali non hanno bisogno di “uscire dall’armadio” perché il loro orientamento sessuale non ha bisogno di restare segreto; non hanno mai dovuto nascondersi in un armadio. Nella nostra società le persone eterosessuali non hanno bisogno di nascondere il fatto di essere tali perché vivono in una società che accetta il loro orientamento sessuale, anzi dà per scontato che tutti lo siano.
Non c’è da stupirsi, quindi, che un giovane eterosessuale non trovi difficoltà a dichiarare di essere pazzo della sua ragazza, non si senta affatto in imbarazzo a presentarla agli amici e ai genitori, a tenerle la mano sotto gli occhi di tutti o a portarla con sé a un matrimonio. Al lavoro parla liberamente di lei e mette con orgoglio la sua foto dove tutti possono vederla. Non ha bisogno di dire alla gente che è eterosessuale perché tutti danno per scontato che sia un giovane eterosessuale.
Al contrario …
Le persone omosessuali sono generalmente abituate, fin dall’infanzia o dalla giovinezza, a nascondere i loro pensieri, desideri, cotte e amicizie. Molti di loro passano dall’adolescenza all’età adulta con questo segreto nascosto dentro di loro, chiuso nell’armadio. Alcuni fanno grandi sforzi per nasconderlo, a volte anche corteggiando persone del sesso opposto e persino sposandosi.
Immagina di essere quella persona omosessuale e, il lunedì mattina, dopo un fine settimana passato con il tuo partner, arrivi al lavoro e i tuoi colleghi ti chiedono cosa hai fatto durante il fine settimana. Puoi evitare la domanda e rispondere: «Le solite cose!», sperando che la conversazione si fermi lì e che i colleghi non continuino con altre domande, che non si sollevino sopracciglia, fino a quando diventerà impossibile continuare a nascondere ed eludere l’argomento.
Così, per proteggere il tuo segreto, inizierai a evitare le domande o a mentire, anche quando ti viene posta una domanda diretta come quella su come hai trascorso il fine settimana. Inizierai a vivere due vite: quella vera quando sei da solo e un’altra mezza falsa che gli altri possono vedere. Bisogna stare attenti a ogni parola che si dice e a ogni cosa che si fa, sempre attenti a non “tradirsi”, e questo quando non si è fatto assolutamente nulla di male!
Quindi, il motivo principale per cui le persone lesbiche, gay e bisessuali sentono il bisogno di fare coming out è perché vogliono essere sé stesse, vogliono sentirsi libere, vogliono essere sincere con sé stesse e con le persone che amano e di cui si fidano. E anche perché è davvero difficile e faticoso continuare a fingere di essere chi non si è.
Il Questionario Eterosessuale che segue è un esercizio che ha lo scopo di aiutarti a metterti per un po’ di tempo nei panni di una persona omosessuale. Può aiutarti a capire cosa significa per una persona omosessuale vivere in una società in cui si dà per scontato che tutti siano eterosessuali, un mondo in cui l’orientamento sessuale dominante è diverso dal tuo.
Il motivo principale per cui le persone LGBTIQ sentono il bisogno di fare coming out è che vogliono essere sé stesse, vogliono sentirsi libere, vogliono essere sincere con sé stesse e con le persone che amano e di cui si fidano.
* Drachma Parents, fondato nel 2008, è un gruppo maltese di genitori cattolici di persone lesbiche, gay, bisessuali o transgender. Sono madri e padri che sostengono altri genitori e li aiutano a capire, accettare e sostenere i loro figli, che sono figli di Dio.
** La versione italiana del libro “Our Children A Gift” è stata realizzata da La tenda di Gionata in accordo con Drachma Parents ed è stata curata da Luigi Laviola, Ilaria Sparacimino, Valeria Sparacimino e Amelia Chierici.
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