Perché un presepe nella via della movida LGBT+ milanese?
Riflessioni di Luigi Testa
Devo confessare, col rischio di risultare antipatico, che la prima volta che gli amici del Guado (il gruppo di cristiani LGBT+ di Milano), mi hanno detto che avrebbero preparato un presepe in via Lecco, (la via della movida LGBT+) a Milano, un istinto protettivo mi ha subito fatto prendere le distanze dalla cosa.
Che c’entri tu in via Lecco, Gesù? Passeranno persone che sono indifferenti, magari persone ostili, e se ti prendono in giro? Se ti fanno del male?
È durata poco. Forse m’ha convinto Lui con un sorriso rassicurante, e ho capito che ero finito proprio lì dove prima o poi passiamo tutti: faccia a faccia con lo scandalo dell’incarnazione. In fondo te la sei cercata Tu. Sei Tu che ti sei messo in questo casino.
Quando poi Gianni (Geraci del Guado) ha proposto che fossi proprio io a comporre un breve testo di accompagnamento a quel presepe, l’ho sentito come uno dei soliti modi che Lui usa per farci dare «qualcosa oltre il confine di sempre», come dicono le bellissime luminarie d’autore che quest’anno illuminano proprio via Lecco, con parole di Jonathan Bazzi. E allora, a questo Suo gioco, non potevo sottrarmi.
Che c’entri tu in via Lecco, Gesù? Che ci stai a fare?
Mi son ricordato di cosa ci sono andato io tante volte a fare. Ricordo le mie prime timidissime volte. Appena fatto con fatica il mio coming out, per caso mi ero trasferito a vivere proprio in zona, non lontano da lì. Qualche sera mi ci sono affacciato da solo, facendo finta di essere di passaggio, per cominciare a capire, a vedere. Per avvicinarmi piano.
Poi la fatica è passata, e tante volte ci son tornato, per cercare, per guardare, per – che parola pericolosa – corteggiare. C’è una poesia di Franco Arminio che, lui non lo sa, ma parla del Natale:
«Il segreto non è corteggiare l’infinito / con le parole, ma essere corteggiati / dall’infinito, scoprire che ha bisogno di noi / e non sappiamo perché» (Fernando e Ophélia, in Studi sull’amore, 2022).
Per queste strade
quante ore, quante sere, quante notti
a cercare un abbraccio, un bacio, un cuore,
amore.
Anche solo a guardare da lontano lui, lei,
sperando che mi vedesse, che mi guardasse, che si girasse.
Quante notti a corteggiare, a mendicare.
E Tu ora che fai?
Anche tu
per queste strade
vieni a passare le tue ore, le tue sere, le tue notti
a cercare il mio abbraccio, il mio bacio, il mio cuore,
il mio amore.
Te ne stai a guardarmi da lontano
sperando che io ti veda, che io ti guardi, che io mi giri.
Quante notti a corteggiarmi, a mendicare.
Mentre non aspetti altro che io mi fermi
per guardarmi fisso
coi tuoi occhi da bambino, amante timido,
e per dirmi il «Ti amo»
che io vado disperato cercando di notte in notte,
e che solo Tu puoi dirmi
che solo Tu puoi darmi
questo Natale.
Il presepe, realizzato dai volontari del Guado, sarà inaugurato venerdì 15 dicembre 2023, dopo la Messa nella chiesa milanese di San Carlo al Lazzaretto (in Largo Fra Paolo Bellintani 1, in fondo a via lecco) alle 21.00, e si potrà visitare fino a metà gennaio.
L’augurio è che chiunque, incrociandolo per sbaglio, si senta corteggiato dall’Infinito, senza sapere perché.