“Proprio ora germoglia”. Noi genitori al ritiro per le coppie omosessuali a Cesenatico
Testimonianza inviataci da Corrado e Michela, della Rete 3VolteGenitori, sul weekend per coppie gay e lesbiche cristiane (Cesenatico, 2-3 Aprile 2022)
“Non ricordate più le cose passate,
non pensate più alle cose antiche!
Ecco, io faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?”
Ci risuonano ancora nella mente, negli occhi, nel cuore, le parole del profeta Isaia della Liturgia di Domenica 3 aprile 2022, con cui abbiamo celebrato il culmine della due giorni di spiritualità che tante coppie cristiane italiane LGBT+ hanno vissuto a Cesenatico.
Erano proprio le parole che avevamo proclamato, cantato, vissuto in quella due giorni dopo aver sperimentato che il Signore viene a prenderci lì, proprio lì dove siamo. Come genitori eravamo presenti a nome di tutti quei papà e quelle mamme che sostengono queste coppie, ma anche a nome di quei genitori che ancora fanno fatica a riconoscere in loro l’esperienza di un amore vero, e di un amore vissuto seguendo le orme del Maestro.
Per questo, a nome di tutti i papà e mamme, prima dell’ultimo pranzo, abbiamo voluto benedire tutte le coppie presenti. Sì, dire bene di loro, del loro modo di amare che è unico nell’espressione affettiva, ma comune nella passione, nella speranza, nel progetto, nel perdono, nella tenerezza, nel farsi carico l’uno dell’altro, una dell’altra.
Per questo si definiscono “consorti”, cioè capaci di divedere la stessa sorte, di portare insieme le fatiche, di condividere insieme le gioie, di aprirsi ai bisogni degli altri e delle altre che bussano alla porta, di vivere cioè la fecondità del cuore che porta a generare l’altro/a e che porta ad accogliere gli altri/e, tutti/e coloro che sono nel bisogno.
Davvero vederli e stare con loro per noi è stata una grazia, un dono che abbiamo ricevuto. Ci chiediamo: come può la Chiesa privarsi di questo dono? Come può la Chiesa fare a meno della ricchezza, della benedizione che queste coppie apportano a lei?
La presenza di don Maurizio e don Gabriele ci ha fatto sperimentare quanto abbiamo bisogno di sacerdoti che, come fratelli nella fede, camminano con noi, sostenendoci a vicenda. Sono stati nostra consolazione, nostra speranza in una Chiesa rinnovata, nostra forza, nostro canto per celebrare la bontà di un Padre che comunque non si dimentica dei suoi figli e figlie, e li vede tutti/e “come un prodigio”, affinché anche noi, padri e madri, possiamo trarre da questo forza e consolazione.