“Circondati dagli amici” ma anche minacciati dall’omofobia. Dal Forum europeo dei Gruppi Lgbt Cristiani di Berlino
Articolo di Alessandro Andò, gruppo Varco di Milano, settimanale Riforma, 17 giugno 2011, p.5
Si sono conclusi il 7 maggio scorso i lavori dell’European Forum of Lgbt Christian Groups (Forum europeo dei gruppi gay, lesbici, bisessuali e transessuali cristiani), al quale ho partecipato per il terzo anno consecutivo come delegato del «Gruppo Varco-Refo» di Milano.
Insieme a me Francesco Boschi, attuale coordinatore del «Gruppo Varco» e per l’occasione portavoce del gruppo «Nuova Proposta» di Roma che proprio quest’anno ha aderito formalmente al Forum e Claudio Abate, da Roma, in rappresentanza del «Progetto Gionata», alla loro prima esperienza in questa grande kermesse europea.
Il Forum vede la partecipazione di rappresentanti e delegati di circa 45 gruppi Lgbt cristiani provenienti da 23 Paesi, dalla Svezia a Malta, dalla Spagna al Kirghizistan, osservatori da Usa e Canada ed è in dialogo con le maggiori istituzioni ecumeniche europee e mondiali.
Il numero dei partecipanti e dei gruppi è variabile: ogni anno condividiamo la gioia di accogliere nuovi membri, cercando di favorire l’incontro e i rapporti con gruppi e associazioni provenienti da Paesi dove l’omosessualità è meno accettata se non osteggiata.
Ad accoglierci quest’anno è stata la cosmopolita capitale tedesca, presso il centro evangelico diaconale Johannesstift nel verdeggiante quartiere di Berlin-Spandau.
Le giornate del 4 e 5 maggio sono state dedicate alla tradizionale «pre-conferenza», durante la quale uomini e donne, separatamente, hanno potuto confrontarsi tra loro su molti temi, venendo così a contatto con svariate realtà e sensibilità che descrivono il colorato mondo del movimento omosessuale e transessuale cristiano sia dal punto di vista sociale sia religioso: oltre a rappresentanti di varie nazionalità erano presenti infatti ministri di culto di numerose confessioni cristiane, dai cattolici agli ortodossi, passando per il diversificato mondo delle denominazioni protestanti.
Molti sono stati i temi affrontati nei gruppi di lavoro. Si è dibattuto ampiamente sull’Uganda, dove pochi mesi fa è stato assassinato l’attivista David Kato Kisule e dove i rappresentanti delle chiese cristiane locali hanno chiesto a gran voce l’approvazione da parte del governo di Kampala, di una legge che introduca la pena di morte per il reato di omosessualità, suscitando indignazione in molte parti del mondo.
All’ombra di queste atrocità, dobbiamo trovare la forza di portare avanti il nostro messaggio di amore cristiano per tutti, senza distinzioni.
Si è inoltre discusso sulle posizioni all’interno della Chiesa cattolica romana in Europa e su alcune branche della teologia, come la teologia della liberazione, quella femminista e quella queer, che sono grandi stimoli di rinnovamento per le chiese cristiane e per la rilettura dei testi biblici.
Si è parlato infine di proposte che si sarebbero volute portare alla Convocazione per la pace indetta dal Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), che si è svolta a maggio in Giamaica, e di una lettera ufficiale da inviare a papa Benedetto XVI.
Molto interessanti gli interventi del past. Carsten Bolz, sovrintendente della Chiesa evangelica di Berlin-Charlottenburg, che ci ha accolti calorosamente, di Hans-Joachim Sander professore di Teologia dogmatica all’Università di Salisburgo, che ha tenuto una lezione sui diritti umani in un’ottica teologico-politica e una tavola rotonda dove si è discusso dell’omosessualità nell’ambito di cristianesimo, ebraismo e islam.
Durante l’Assemblea generale annuale è stato eletto un nuovo co-presidente, il tedesco Michael Brinkschroeder, che affiancherà la maltese Diane Xuereb alla guida del Forum.
Claudio Abate del Progetto Gionata, ha illustrato i progetti legati all’Europride di Roma 2011, a cui parteciperà anche il Forum europeo con seminari ed eventi culturali.
Quest’anno la questione che mi è stata più a cuore è stata sicuramente la situazione sociale nei Paesi dell’Est europeo e dell’ex Unione Sovietica. In particolare in Russia, Ucraina, Bielorussia e Moldova c’è un’atmosfera di violenta omofobia, cavalcata talvolta dalle stesse chiese ortodosse locali, nella più totale omertà del mondo politico.
Una situazione limite è quella del Kirghizistan, ex-repubblica socialista sovietica, localizzata tra Kazakistan e Repubblica popolare cinese: un paese attualmente a maggioranza islamica, dove il cristianesimo trova espressione di minoranza nell’ortodossia e dove le persone gay, lesbiche bisessuali e transessuali cristiane sono ridotte a una esistenza catacombale.
La mia intenzione è, attraverso il Gruppo Varco di Milano, di sostenere i gruppi di cristiani omosessuali che vivono situazioni di estremo disagio in questi Paesi attraverso iniziative come incontri e dibattiti sul tema, il gemellaggio tra gruppi dell’Unione europea e quelli dell’Europa dell’Est e non ultimo il sostegno al Forum dei gruppi Lgbt cristiani dell’Est Europa e dell’Asia centrale, che si terrà a S. Pietroburgo (Russia) il prossimo settembre.
Non sono mancati i momenti di svago, come una gita serale in battello su uno dei canali navigabili di Berlino, una visita di mezza giornata per i monumenti della città, e un culto ecumenico emozionante concelebrato da sacerdoti e pastori di diverse confessioni cristiane nella Evangelische Zwölf-Apostel-Kirchengemeinde, seguita da una cena conclusiva dei lavori nei locali della parrocchia, per ringraziare tutti i membri dei gruppi Lgbt cristiani tedeschi che hanno reso possibile questo Forum con il loro lavoro, con il loro affetto e con l’incrollabile fede in Cristo, luce di grazia e di amore per tutte le persone che si sentono discriminate, rifiutate dalla società e dalle proprie chiese.
Il prossimo appuntamento del Forum sarà ad Amsterdam dal 16 al 20 maggio 2012, con il titolo Lead us beyond acceptance – Conducici oltre l’accettazione.
Nel frattempo tutti noi continueremo a lavorare nelle nostre comunità perché le chiese non solo siano tolleranti, ma siano pienamente accoglienti e colgano fino in fondo, non solo a parole, il valore delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, e sappiano vedere in essi il volto del fratello e della sorella, senza pregiudizi né discriminazioni, aiutandoci a vicenda a cogliere il vero e unico messaggio d’amore di Dio, che non discrimina, affinché nessuno più faccia l’errore di leggere la Parola del Signore per separare, giudicare, condannare, ma la usi per accogliere, unire e riconciliare.