Qualcosa sta cambiando anche nella chiesa cattolica polacca verso le persone LGBT+?
Articolo di Phoebe Carstens* pubblicato sul sito dell’associazione LGBT cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 12 dicembre 2024, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
In controtendenza con le solite esternazioni della gerarchia cattolica polacca, sempre ostile nei confronti delle persone LGBTQ, [l’arcivescovo emerito] di Varsavia, cardinale Kazimierz Nycz, si è dichiarato aperto alla protezione legale per le coppie dello stesso sesso.
In un commento fatto [all’emittente] Polsat News, il cardinale ha dichiarato che la Chiesa dovrebbe mostrare “una certa tolleranza” per chi stipula un’unione civile con un partner dello stesso sesso, purché tale relazione non sia equiparata al matrimonio.
Questo è un commento alla proposta di legge sulle unioni civili del ministro per l’uguaglianza Katarzyna Kotula, la quale propone che “due adulti dovrebbero poter registrare ufficialmente la loro relazione a prescindere dal loro genere. Questo assicurerebbe loro gli stessi diritti delle coppie sposate per quanto riguarda, tra le altre cose, tasse ed eredità, e nello scegliere il cognome”, riporta il [portale tedesco] Katholisch.de.
Un portavoce dell’arcidiocesi di Varsavia ha sottolineato che il commento del cardinale Nycz non deve essere preso come un sostegno al disegno di legge, nonostante Nycz abbia anche dichiarato che la Chiesa probabilmente “non interferirà” con il Parlamento chiamato a discutere il disegno di legge.
Questa non interferenza è una novità se pensiamo ai vescovi polacchi che operano in armonia con il partito ultraconservatore Diritto e Giustizia per promuovere politiche contrarie ai diritti LGBTQ+.
Anche se il commento del cardinal Nycz è solo una goccia nel mare, ogni minima apertura verso le persone LGBTQ (come anche la promessa di neutralità verso il disegno di legge) è significativa, vista l’ostilità che da sempre regna in Polonia,
L’arcivescovo di Cracovia Marek Jedraszewski in un’omelia disse che la Polonia soffriva di una “malattia arcobaleno”, e tracciò un parallelo tra l’opera degli attivisti LGBTQ e l’oppressione portata avanti dai leader comunisti. In una lettera pastorale, con il sostegno di molti altri vescovi, affermò che la comunità LGBTQ è “l’altra grande minaccia alla nostra libertà”, e che si basa su “un radicale rifiuto di Dio”.
Nel 2020 i vescovi polacchi emanarono un documento in cui dichiaravano che la dottrina cattolica sull’omosessualità è “infallibile”; il documento pareva anche approvare le terapie riparative. Nonostante il vescovo ausiliario di Lublino, monsignor Józef Wróbel, abbia negato l’appoggio alle terapie riparative, ha comunque continuato a sostenere che l’orientamento sessuale può essere modificato.
La Chiesa Cattolica polacca è ben nota per sostenere i tentativi del Partito Diritto e Giustizia di cancellare i diritti LGBTQ, come le proposte di legge per mettere fuori legge l’educazione sessuale nelle scuole e l’equiparazione dell’omosessualità alla pedofilia.
Il contributo della Chiesa alle politiche conservatrici del governo ha esacerbato la situazione di pericolo e paura per le persone LGBTQ+, e rende la Polonia uno dei soli cinque Paesi dell’Unione Europea a non contemplare il matrimonio o l’unione civile per le persone dello stesso sesso.
Lo stesso cardinale Nycz si è fatto notare in precedenza per i suoi atti anti-LGBTQ+. Nel 2016, assieme agli altri vescovi [polacchi], criticò le campagne a favore del dialogo tra i cattolici e gli attivisti LGBTQ, e nel 2020 parlò dell’atto di porre una bandiera arcobaleno su una statua di Cristo come di “dissacrazione” e “vandalismo”.
Perciò, se il suo invito a “una certa tolleranza” sembra piuttosto blando, forse suggerisce uno spostamento in una direzione più positiva, che è quello che cercano i Polacchi.
Secondo Katholisch.de ”la maggioranza dei Polacchi sostiene l’introduzione delle unioni civili per le coppie omosessuali”. Inoltre, un sondaggio della stessa fonte rivela che, nonostante il 90% dei Polacchi sia cattolico, il 65,7% considera negativamente il ruolo della Chiesa nella società, probabilmente in gran parte per via della valutazione negativa che dà delle persone LGBTQ.
In ogni caso, nonostante le condanne e le violenze, i cattolici polacchi LGBTQ+ e i loro alleati hanno resistito a tutto. È una resistenza che assume molte forme: genitori che difendono pubblicamente i loro figli omosessuali, attivisti che mescolano immagini religiose con immagini queer per protestare contro le misure anti-LGBTQ+, il sacerdote Adam Świeżyński che benedice delle coppie LGBTQ+ assieme a dei pastori protestanti, per nominarne solo alcune.
Si spera che il commento del cardinale Nycz possa essere un segno che la gerarchia polacca stia cominciando ad ascoltare il popolo di Dio e lo Spirito di Dio che invitano alla giustizia e alla pace.
*Phoebe Carstens (loro) si sta per laureare alla Scuola di Teologia Saint John, dove lavora con altri studenti al ministero universitario. Dopo essersi laureata alla Loyola University di Chicago e aver passato un anno a lavorare in una fattoria biologica, ora si sta per laureare in teologia con la speranza di creare luoghi queer credenti all’interno delle comunità cattoliche.
Testo originale: Polish Cardinal Now Open to Legal Protections for LGBTQ+ Couples