Quale attenzione pastorale verso le persone omosessuali? La risposta della Conferenza Episcopale Tedesca al Sinodo
Risposta della Conferenza Episcopale Tedesca alle domande della Relatio Synodi in preparazione del Sinodo 2015
(…) Contrariamente alla richiesta formulata all’inizio del questionario, partendo dal concetto delle “periferie esistenziali” per sviluppare la dottrina del matrimonio e della famiglia, nella Relatio Synodi e nelle formulazioni del questionario si considera ancora troppo un’immagine ideale della famiglia, che non tiene conto delle realtà esistenti nella società tedesca.Si deplora ad esempio il fatto che a molte persone questa idealizzazione del matrimonio e della famiglia non sia di giovamento, ma che al contrario contribuisca a far sì che molti rinuncino a contrarre un matrimonio sacramentale.
Di conseguenza molti fedeli desiderano passi più concreti, che superino la “grande discrepanza nella vita quotidiana tra la realtà della vita vissuta dalle famiglie nelle nostre parrocchie e associazioni e l’insegnamento della Chiesa”, discrepanza già descritta prima del Sinodo Straordinario dei Vescovi (2014).
Viene anche criticato e lamentato il fatto che nella realtà di una società sempre più multireligiosa e multiculturale, in cui aumenta anche il numero di persone prive di riferimenti religiosi, lo sguardo della Chiesa sia troppo concentrato sull’ambiente cattolico, come pure la mancanza di un linguaggio veramente rispettoso per forme di rapporto che non corrispondono né all’ideale della Chiesa né si orientano in ogni caso al matrimonio e alla famiglia.
Da diversi anni aumenta il numero dei matrimoni contratti tra un partner cattolico e uno senza confessione, che spesso ha una posizione distante dalla fede.
Qui si pone la difficile domanda di come la Chiesa possa supportare il coniuge cattolico nel suo sforzo di vivere la fede e di trasmetterla ai figli senza indebolire la convivenza e il rapporto d’amore. Viene inoltre constatato e deprecato il fatto che non venga tematizzata la vita di persone di orientamento omosessuale, quando l’omosessualità viene vissuta in una convivenza e – rispetto al questionario spedito prima del Sinodo Straordinario – che venga evitato anche il problema dei metodi anticoncezionali, che a sua volta viene indicato come una delle cause principali della discrepanza con l’insegnamento della Chiesa.
Le risposte delle associazioni rammentano inoltre la grande importanza del matrimonio e della famiglia per l’umana convivenza nella società, tema che nella Relatio Synodi non viene trattato a sufficienza. Ci si augura che il Sinodo Ordinario dei Vescovi dedichi maggiore attenzione a questi temi, oltre che al sicuramente necessario, incoraggiamento delle famiglie cristiane. (…)
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L’attenzione pastorale verso le persone con orientamento omosessuale. Sulla domanda n. 40
In Germania le convivenze omosessuali hanno uno status diverso da quello del matrimonio (“unioni civili”). Il loro riconoscimento si basa su un largo consenso sociale che viene sostenuto anche dalla maggioranza dei cattolici, come hanno dimostrato tra l’altro anche le risposte al primo questionario per la preparazione del Sinodo Straordinario.
I fedeli si aspettano che ogni persona, indipendentemente dal suo orientamento sessuale, venga accettata dalla Chiesa come dalla società e che nelle parrocchie venga creato un clima di stima nei confronti di ogni persona.
Quasi tutte le risposte concordano con il giudizio provato dalle scienze umane (medicina, psicologia) che l’orientamento sessuale è una diposizione immutabile e non scelta dal singolo. Per questo motivo irrita il discorso delle “tendenze omosessuali” citate nel questionario e viene percepito come discriminante.
Solo singoli interpellati rifiutano in linea di principio rapporti omosessuali perché gravemente peccaminosi.
La maggioranza si aspetta dalla Chiesa una valutazione più differenziata basata sulla teologia morale, che tenga conto delle esperienze pastorali e delle conoscenze scientifiche. Quasi tutti i cattolici accettano rapporti omosessuali se i partner vivono valori come amore, fedeltà, responsabilità reciproca e affidabilità, senza per questo mettere le convivenze omosessuali sullo stesso piano del matrimonio.
Si tratta di accettarle pur affermandone contemporaneamente la diversità. Alcune posizioni si pronunciano anche a favore di una benedizione di queste convivenze, differente rispetto al matrimonio. Una pastorale che accetta persone omosessuali esige una maturazione della morale sessuale religiosa, che tenga conto delle più avanzate conoscenze scientifiche, antropologiche, esegetiche e teologiche.
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