Bullismo sotto l’arcobaleno. Quando il Roma Pride non è per tutti
Comunicato di Keshet Europe* del 15 giugno 2025
Keshet Europe è una rete europea di persone e organizzazioni ebraiche LGBTQIA+ e alleate, impegnate per l’inclusione, la visibilità e la sicurezza della nostra comunità.
In seguito alla nostra partecipazione al Roma Pride 2025, sono circolate notizie false e diffamatorie che sostengono che il nostro carro avrebbe rifiutato di spegnere la musica per cinque minuti come segno di supporto al popolo palestinese.
Questa accusa è totalmente infondata.
Non ci è stata rivolta alcuna richiesta – né in via ufficiale né informale – che esistesse un’iniziativa di spegnere la musica. Quando abbiamo casualmente saputo dell’iniziativa abbiamo spento la musica per rispetto verso chiunque soffra.
Nonostante le significative sfide alla sicurezza, abbiamo partecipato alla parata del Roma Pride, lavorando a stretto contatto con le organizzatrici per garantire il rispetto di tutti i requisiti necessari per partecipare in sicurezza.
Nonostante ciò, siamo stat3 fischiat3 e aggredt3 verbalmente. A quel punto, per trasparenza e chiarezza, nonostante avessimo ripetutamente invocato la pace durante tutta la parata, abbiamo deciso di leggere pubblicamente per intero il nostro statement (https://kesheteurope.org/blog/statement-keshet-europe-roma-pride-2025), che afferma chiaramente:
“Coesistenza, giustizia e pace sono il nostro orizzonte concreto, non slogan da sventolare.”
Inoltre, al termine della manifestazione siamo stat3 violentemente contestat3 dal carro dell’ARCI, da cui ci sono stat3 urlati insulti come “assassini” e “terroristi” e altre accuse infamanti, accompagnati da gesti minacciosi, come quello della pistola mimato con le mani da alcune persone al loro seguito.
Si è trattato di un’aggressione razzista, che ha confuso in modo deliberato la nostra identità e i nostri simboli ebraici con le politiche del governo israeliano.
Esprimiamo inoltre altresì profonda preoccupazione per la diffusione, da parte di alcuni media, di una narrazione distorta e pericolosa nei confronti della nostra comunità. Questa rappresentazione è alimentata da video manipolati e poi diffusi alla stampa e da una definizione fuorviante del nostro carro come “carro di Israele”.
Vogliamo ribadire con fermezza che non siamo il carro di alcuna nazione né rappresentiamo in alcun modo il governo israeliano.
Quella in atto non è soltanto un’operazione di disinformazione: è una forma di stigmatizzazione razzista che colpisce ingiustamente la nostra presenza e la nostra voce nello spazio pubblico e rende sempre più pericolosa la nostra presenza nei Pride. Non possiamo più tollerarlo.
Chiediamo una rettifica pubblica da chi ha rilanciato questa notizia montata ad arte, affinché venga ristabilita una narrazione veritiera, rispettosa e responsabile.
Keshet Europe dopo l’abbandono dei pride in molti Paesi lo scorso anno per questioni di sicurezza continuerà a esserci. Con coraggio, con voce chiara e con l’impegno per una politica PER LA PACE.
Il Board – Keshet Europe
📧 info@kesheteurope.org
🌐 https://kesheteurope.org
*Keshet Europe è una rete che collega organizzazioni ebraiche LGBTQIA+ e alleate in tutto il continente. Si impegna per l’inclusione, la giustizia sociale e la sicurezza delle persone LGBTQIA+ ebree. Collabora con comunità, leader religiosi e società civile per costruire un’Europa più equa e accogliente.