“Quanto manca all’alba?” (Is 21,11). Essere credenti queer in veglia nella notte
Riflessioni tratte dal sito di Kairos, gruppo di cristiani LGBT+ di Firenze
“Sentinella, quando finisce la notte? Dimmi, quanto manca all’alba?’. La sentinella risponde: ‘Arriva l’alba, ma presto anche la notte” (Isaia 21, 11-12)
Ci sono notti in cui la domanda della sentinella di Isaia diventa la mia: “Quanto manca all’alba?” (Isaia 21,11).
Notti in cui mi chiedo se il buio finirà mai davvero, se arriverà un tempo in cui non dovrò più spiegarmi, difendermi, lottare per esistere senza paura.
È una domanda che risuona nel cuore di tante persone LGBT+ credenti, perché la notte, per noi, non è solo un fatto simbolico. È concreta, è fatta di silenzi pesanti nelle nostre comunità cristianr e nelle nostre famiglie, di passi incerti nel tentativo di trovare un posto nella Chiesa, di preghiere che a volte sembrano cadere nel vuoto.
È fatta di parole dure, di esclusioni, di porte che spesso si chiudono quando invece dovrebbero aprirsi all’accoglienza.
Ma la sentinella risponde: “Arriva l’alba, ma presto anche la notte” (Isaia 21,12). Non è la risposta netta che vorrei sentire. Non dice che la notte finirà per sempre. Dice che la luce verrà, ma anche che il buio tornerà ancora.
Eppure, dentro questa tensione, io trovo la speranza. Perché significa che ogni notte ha una fine, che l’alba non è un’illusione. Anche se la strada non è lineare, anche se le conquiste sembrano sempre fragili, la luce continua a tornare.
E in questo cammino non sono solo. In tante comunità cristiane, qualcuno ha già vegliato prima di me. Ci sono credenti che hanno scelto di essere sentinelle, che hanno aperto spazi di accoglienza, che hanno dato voce a chi per troppo tempo è stato costretto al silenzio. E forse, allora, anche io posso essere sentinella per qualcun altro.
Anche io posso dire a chi si sente ancora nell’ombra: “L’alba arriva” (Isaia 21,12).
Anche se non sarà mai definitiva, anche se la lotta non è finita, ci sarà sempre un nuovo giorno da costruire insieme, con fede, con coraggio, con la certezza che Dio non abbandona nessuno nella notte.