Quello che pensiamo di sapere. Scoprirsi gay in una comunità rom
Articolo di Christian Guiltenane* ripubblicato sul blog baxtalo.wordpress.com l’11 febbraio 2016, libera traduzione di Marco Galvagno
Viviamo in un’epoca felice, ma sappiamo che vivere in accordo con la nostra sessualità può essere difficile persino oggi. Immaginate di vivere in una comunità dove il fatto di essere gay non venga accettato, come è successo a John O Neill che ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza in un campo rom che ha deciso di condivide con noi il suo coming out e la paura di essere rifiutato per il proprio orientamento sessuale.
John dimmi com’è crescere in una comunità rom?
C’è il grande senso di libertà che accompagna lo stile di vita di ognuno. Libertà di esplorare il mondo, viaggiare e vedere più cose della maggioranza delle persone.
Ti piaceva questo stile di vita? Quali erano gli aspetti positivi e negativi?
Apprezzavo molto questo stile di vita insieme alla nostra comunità. Come alla maggioranza dei bambini mi piaceva stare all’aperto, andare a pescare, giocare nei campi, dato che era tutto molto emozionante. Gli aspetti negativi apparvero man mano che crescevo, il mio sguardo si aprì sul mondo, mentre si andava sviluppando il mio orientamento sessuale.
Quando hai iniziato grosso modo a renderti conto di essere gay?
Quando avevo circa sei anni avevo un fidanzatino. Non eravamo innamorati, niente di tutto ciò, semplicemente ci piaceva giocare al malato e al dottore, cose, così. Eravamo abituati ad andare in un campo a baciarci. Mi ricordo che mia madre ci ha visti mentre ci baciavamo, mi ha dato una sberla e mi ha ordinato di entrare in casa. Non credo che fosse omofoba, semplicemente ha avuto uno shock; un altro aspetto della mia vita da bambino, oltre al fidanzatino, è stato che mi piaceva vestirmi con i vestiti di mia sorella e cantare “Part of your wold”della sirenetta. Non l’ho più fatto penso che sia stata solo una fase, nel momento della ricerca della mia identità. Sono cresciuto con quattro sorelle.
Come ti sei scontrato con questi sentimenti che iniziavano a manifestarsi?
Nella mia adolescenza avevo molta paura che qualcuno si rendesse conto che ero gay. Ero pietrificato dalla possibilità che qualcuno lo scoprisse. Avevo sempre sentito storie di uomini che venivano picchiati o uccisi nel momento in cui si scopriva che avevano relazioni con altri uomini.
Allora essere gay viene visto male dalla comunità rom?
Alcuni rom sono molto attaccati alle vecchie tradizioni e per loro un uomo deve essere un uomo: guadagnarsi il pane, essere marito, padre e eterosessuale. Anche la religione mantiene una grande importanza nella comunità rom, questo provoca il rifiuto di ogni persona GLBT, perché si ritiene che sia un peccato contro Dio.
Sei stato capace di dire a qualcuno quello che provavi?
All’inizio non avevo nessuno con cui parlarne, mi sentivo molto isolato. La prima persona a cui ne ho parlato è stata mia sorella, glielo ho detto un ultimo dell’anno, abbiamo parlato tanto. Mi ero tolto un peso di dosso confidandomi con lei. La cosa strana è che anni dopo è stata lei a fare comig out con me confessandomi di essere lesbica, sarà un fatto di famiglia.
Allora cosa facevi a mantenere il segreto? Nessuno sospettava niente?
Ho vissuto con questo segreto ogni giorno, guardavo i porno gay su internet e vivevo la mia sessualità come tutti i ragazzi della mia età, ma di nascosto. Ricordo che usavo il wi-fi dei vicini di fronte per scaricare i porno e un giorno hanno bussato alla porta per chiedere se stavamo usando la loro connessione, sono rimasto impietrito pensando che avessero visto quello che stavo guardando e che lo avrebbero raccontato alla mia famiglia. Adesso mi scappa da ridere a pensarci, so come funziona il wi- fi, però ricordo di aver avuto molta paura.
Quando è stato il tuo primo bacio e la prima volta che hai fatto l’amore con un ragazzo?
Sebbene avessi già provato a baciare da bambino, da adulto è stato con il mio primo ragazzo serio, io avevo 18 anni e lui 20-21, ed era rom.
È stato come te lo immaginavi?
Si e no. Mi sono divertito però non ho pensato, quando abbiamo finito, che avremmo fatto danni. Ora mi viene da ridere al ricordo di come mi lavavo nel lavandino del bagno con il water che avevamo rotto. Da allora in poi ho imparato molto sui coperchi dei water.
Ti sei sentito in colpa? Ti è sembrato d aver fatto qualcosa di male?
No, nemmeno per un attimo, mi è piaciuto tantissimo, però per me era ancora un tabù, per quello avevo molta fretta di farlo nella roulotte di quel ragazzo. Ora che ci penso, perché non siamo andati in albergo?
A chi lo hai raccontato per la prima volta?
A mia sorella, ma il primo vero coming out è stato l’ultimo dell’anno (iniziamo l’anno nuovo dopo un gran finale). Dopo l’ho detto a due delle mie sorelle più grandi, a mio fratello più piccolo, ai miei l’ho raccontato dopo.
Qual ‘è stata la loro reazione?
Mia madre non l’ ha presa bene, all’inizio ha pianto per mesi. Mi ha detto che l’aveva sempre saputo, sinceramente credo che succeda a tutti i padri e le madri. Le mie sorelle e i miei fratelli mi hanno detto che anche loro lo sapevano. Ma poi la seconda delle mie sorelle maggiori mi ha detto: “Devi sposarti con una ragazza rom e fare l amore con gli uomini di nascosto, è così che fanno gli uomini rom”.
Davvero?
Sono rimasto scoccato come si può pretendere che il proprio fratello viva una vita fatta di menzogne?
Come ha preso la notizia tuo padre?
La cosa incredibile è stata che è quello che l’ha presa meglio, tenendo conto che lo spirito combattivo in famiglia proveniva da lui, ho pensato sono un uomo morto, invece no, è stato molto protettivo.
Questa cosa è fantastica. Cosa è successo nella tua vita dopo questo? La tua comunità ti ha accettato?
Si è creata un’enorme spaccatura. Quelli che pensavo l’avrebbero presa bene non l’hanno fatto, invece quelli che pensavo mi avrebbero odiato per sempre non l’hanno fatto. Ho ricevuto minacce di morte sui social network da parte di persone che li hanno usati per diffamarmi, ma ho ricevuto anche un grande appoggio da parte dei veri amici e dalla famiglia.
Adesso sei innamorato del tuo ragazzo Jason, come vi siete messi insieme?
Abbiamo iniziato a parlare sui social network, quello che mi è piaciuto, dopo tanti guai, è che nei nostri messaggi non parlavamo mai di sesso. Ricordo che la prima volta che ho parlato con lui ci siamo scambiati i numeri di telefono. L’ho chiamato e siamo rimasti a chiacchierare fino all’alba. Il giorno seguente ci siamo dati appuntamento. Gli ho chiesto di baciarmi e lui, molto sicuro di sé, ha replicato: “Non bacio mai nessuno a meno che non stia insieme”. Allora gli ho detto: “Vuoi uscire con me?”, ha risposto “sì” e da allora stiamo insieme. È per sempre? “Lo amo, mi piacerebbe pensare che durerà per sempre”.
Ottimo, Hai buoni rapporti con i tuoi?
Mia sorella lesbica ed io siamo i migliori amici, ma ho una relazione stretta anche con mio fratello piccolo e anche con una delle mie sorelle maggiori, con cui potrei stare giorni interi a parlare. Cerco di stare sempre vicino alla mia famiglia, ma è davvero difficile, perché si spostano sempre da un luogo all’altro.
Che consigli daresti ad altri ragazzi che sono nella tua stessa situazione?
Fate attenzione, cercate di essere voi stessi, non lasciate che nessuno vi dica come dovete vivere la vostra vita. Se i rom che vi circondano sono omofobi, vi consiglio di allontanarvi e cambiare amici altrimenti finirete con l’odiare voi stessi. qFate attenzione nei rapporti sessuali, usate sempre la protezione e non vedete il fatto di essere gay come una cosa negativa, perché non lo è.
Fate coming out quando siete pronti, ma non usate nessuno come copertura e non obbligate voi stessi a vivere nella menzogna.
* Testimonianza originale tradotta dall’articolo inglese ‘I’ve had death threats because I was a gay Romany gypsy!’
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Testo originale : Sufrì amenazas de muerte por ser romani y gay