Questioni di cuore. Sono sconvolto, penso sempre ad un uomo
Lettera inviata a Natalia Aspesi* tratta da Il Venerdì di Repubblica del 15 febbraio 2013, pag.11
Sono un uomo di 35 anni, a detta di molti di bella presenza e con istruzione e le scrivo dalla riviera ligure.
Nella mia vita sono sempre stato eterosessuale, non mi hanno mai interessato sessualmente persone del mio stesso sesso. Ho avuto molte storie felici e durature con signore e ragazze.
Circa un anno fa ho conosciuto tramite comuni amici un giovanotto di 25 anni, bello, istruito, scapolo, eterosessuale come me, di buona famiglia, molto religioso. Frequentandoci abbiamo capito di essere in sintonia su molte cose, di avere la stessa visione della vita e in profondità gli stessi interessi.
Ora purtroppo non penso che a lui. Sono sconvolto. Lo vorrei sempre vicino a me, non solo per fare sesso (con un uomo non saprei come cominciare), ma per la sua compagnia, per accarezzarlo, per dirgli ti voglio tanto tanto bene. È sempre nei miei pensieri, dal mattino alla sera. Non so cosa mi è accaduto, sono veramente ritornato adolescente.
Andrea di Genova
La risposta…
Il problema è cosa ne pensa il venticinquenne, cioè se a parte l’avere la stessa visione della vita, anche lui è attratto da lei. In questo caso, dove è il problema? Il fatto che non le sia capitato prima, che frequentando solo donne abbia pensato di essere eterosessuale, non esclude che adesso ad attirarlo sia un giovane uomo.
Lei dice di essere tornato adolescente, forse perché attribuisce all’adolescenza una certa promiscuità tra ragazzi dello stesso sesso oppure perché ha avuto qualche fugace esperienza di questo tipo che ha dimenticato.
Quanto a non saper come cominciare, non si preoccupi, viene da sé: anche se lei pensa sempre a lui per la sua compagnia e non per fare sesso. Ma sa, se si comincia ad accarezzarsi e a dirsi ti voglio bene, può succedere di tutto.
* La giornalista Natalia Aspesi conduce da anni, su Il Venerdì di Repubblica, la rubrica ‘Questioni di cuore”.