Sei transessuale? Non puoi fare il padrino. E abbandonano la Chiesa
Articolo di Ingrid Colanicchia pubblicato su Adista Notizie n° 31 del 19 settembre 2015, pag.12
MADRID. Una persona transessuale non conduce una vita conforme alla fede e per questo non può fare da padrino o madrina in occasione di un sacramento. Ha decretato così la Congregazione per la Dottrina della Fede, mettendo la parola fine alla vicenda di Álex Salinas, giovane ragazzo – nato donna 21 anni fa –, cui la sorella aveva proposto di fare da padrino al battesimo del proprio figlio.
Proposta che Álex, molto credente, aveva accolto con gioia prima di scontrarsi con il muro posto dal vescovo di Cádiz e Ceuta, mons. Rafael Zorzona, il quale, nel dubbio, ha investito della questione la Congregazione per la Dottrina della Fede (CdF) che ha dato responso negativo. «Lo stesso comportamento transessuale rivela pubblicamente un atteggiamento opposto all’esigenza morale di risolvere il proprio problema di identità sessuale conformemente alla verità del proprio sesso», scrive la Congregazione secondo quanto riporta il comunicato ufficiale della diocesi di Cádiz.
«Per questo – prosegue la CdF – risulta evidente che questa persona non possiede il requisito di condurre una vita conforme alla fede e al ruolo di padrino (CIC, can. 874 §1,3), non potendo dunque essere ammesso a rivestire né il ruolo di madrina, né quello di padrino. Non si tratta di una discriminazione, ma soltanto del riconoscimento di una mancanza oggettiva dei requisiti che per sua natura sono necessari per assumersi la responsabilità ecclesiale di essere padrino».
Il vescovo ha rincarato la dose richiamandosi all’enciclica Laudato si’ di papa Francesco e in particolare al paragrafo 155 nel quale si legge che «l’accettazione del proprio corpo come dono di Dio è necessaria per accogliere e accettare il mondo intero come dono del Padre e casa comune; invece una logica di dominio sul proprio corpo si trasforma in una logica a volte sottile di dominio sul creato. Imparare ad accogliere il proprio corpo, ad averne cura e a rispettare i suoi significati è essenziale per una vera ecologia umana».
Ma Álex e la sua famiglia non ci stanno e hanno già reso noto che il bimbo non verrà battezzato anche se sarà comunque cresciuto con un’educazione cristiana. Alexander dal canto suo chiederà l’annullamento del proprio battesimo e della propria comunione, ma senza rinunciare alla sua fede.
«Mi hanno detto che l’importante è essere un buon cristiano. Ma come possono dirmi questo se non sono né buoni cristiani, né buone persone?», ha commentato il giovane alla Cadena Ser (2/9).