Sergio e Bacco due santi omosessuali, perche’ no?
Testo tratto dal blog parolenondette *
I Santi Sergio e Bacco erano due soldati romani di religione cristiana. Erano stanziati in oriente e avevano un’alta posizione presso la corte di Massimino Daia, tetrarca d’Oriente dal 305. Secondo la leggenda agiografica furono denunciati da nemici invidiosi e quando si rifiutarono di sacrificare a Giove furono martirizzati.
IL MARTIRIO
I dettagli dell’agiografia spingono a collocare il martirio nell’ambito della terribile persecuzione anticristiana (l’ultima, peraltro) scatenata dai tetrarchi in quegli anni, per iniziativa di Diocleziano e specialmente in oriente. La tradizione è prodiga di dettagli riguardo le modalità con cui i due martiri furono uccisi. Bacco sarebbe stato flagellato a morte, mentre Sergio sarebbe stato costretto a fare il giro dei castra della zona camminando con chiodi confitti nei piedi, e infine sarebbe stato decapitato.
Così inizia il loro martirio, in una traduzione di antichi documenti. Sergio e Bacco, successivamente, sono sottoposti a varie torture, secondo l’uso del tempo. Bacco è il primo a spirare, per le violenze subite, a quel punto la fede del compagno Sergio vacilla. Ed è allora che il guerriero pronuncia parole tanto belle quanto emblematiche.
Oh, mia metà, non canteremo mai più gli inni e le canzoni che cantavamo insieme. Te ne sei andato da me, e mi hai lasciato sulla terra da solo e sconsolato. E allora, a Sergio appare, radiante e bella, l’immagine di Bacco. Perché, dice, ti lamenti e dolgi, mio amato. Io ti sono stato portato via nel corpo, ma nel legame del nostro amore sono ancora con te. Al di là della poeticità delle frasi e della loro dubbia storicità, sta di fatto che nessuna agiografia enfatizza così tanto l’amore tra due esseri umani.
UNA RELAZIONE AFFETTIVA?
La cosa che balza agli occhi però è che entrambi, come prima cosa, furono costretti a sfilare davanti alla popolazione vestiti da donna, e a subire il dileggio generale. Secondo lo storico di Yale, il prof. John Boswell, questo dettaglio inusuale sarebbe il primo segnale di una tradizione sotterranea, tacitamente proseguita nei secoli (nei rimandi letterari e, soprattutto, nelle rappresentazioni iconografiche): i due, oltreché colleghi, sarebbero stati legati da un rapporto d’amore omosessuale, che il travestimento femminile intendeva mettere alla berlina pubblicamente.
Fra gli argomenti a favore della sua tesi, Boswell cita il fatto che nell’iconografia medievale dei due santi emergerebbe a suo dire talvolta l’allusione al loro stretto legame, ad esempio nel raffigurare le due aureole che li coronano come intrecciate, e non divise.
Inoltre un antico manoscritto greco, la “Passio antiquior Ss. Sergii et Bacchi” descrive Sergio come “dolce compagno e amante” di Bacco (letteralmente “ho glykys hetairos kai erastes”; erastes è connesso con eros, che indica l’amore fisico) (Patrologia Graeca 115:1024B).
ADOZIONE DA PARTE DEI GAY CREDENTI
Indipendentemente dalla fondatezza dell’interpretazione di John Boswell, sulla quale il dibattito è ancora in corso (con toni talvolta anche accesi), è un dato di fatto che una parte del mondo gay americano, costituita da omosessuali cattolici e greco-ortodossi, ne ha accettato le conclusioni. Oggi pertanto ha preso piede un nuovo tipo di venerazione, che esalta la coppia formata da Sergio e Bacco per la sua unicità di coppia omosessuale cristiana santificata in quanto martire.
Questa parte del mondo gay considera ufficiosamente Sergio e Bacco come i patroni delle relazioni fra uomini, e sovente i matrimoni gay americani, simbolici o riconosciuti che siano, se svolti con rito religioso, vengono celebrati proprio sotto la loro protezione.
L’ADELPHOPOIESIS
L’adelphopoiesis (parola composta da (adelphós), “fratello” o più propriamente “di un solo utero”, e (poio), “fare”), era una cerimonia di affratellamento praticata da varie Chiese cristiane per creare una parentela spirituale fra due persone dello stesso sesso, solitamente di due uomini. Il rito fu praticato principalmente dalla Chiesa cristiana ortodossa.
Lo storico John Boswell nel suo libro Same-sex unions in pre-modern Europe, pubblicato anche con il titolo The marriage of likeness, fornisce testi e traduzioni di alcune versioni di adelphopoiesis in greco e soltanto traduzioni per un certo numero di versioni slave.
Boswell fa notare l’assenza di un rito equivalente nella Chiesa cattolica, tuttavia lo storico Alan Bray nel suo libro The friend, fornisce un testo latino con relativa traduzione di una cerimonia croata simile, intitolata Ordo ad fratres faciendum.
SCOPO DELLA CERIMONIA
Lo scopo dell’adelphopoiesis è controverso. Boswell sostiene che servisse a celebrare unioni sentimentali tra due uomini, precorrendo il matrimonio omosessuale. Altri, come Brent Shaw, sostengono che fosse più simile ad una “fratellanza di sangue” senza connotazione sessuale.
Secondo versioni alternative, questo rito sarebbe stato utilizzato per molti scopi, ad esempio per concludere un patto permanente tra i leader di due nazioni o tra “fratelli religiosi”, come sostituto della “fratellanza di sangue”, proibita dalla Chiesa del tempo.
Sostanzialmente, dopo la morte di Boswell il dibattito sull’adelphopoiesis non è stato più proseguito al di fuori delle cerchie di “gay credenti” sopra ricordate, e quindi anche la corrispondente polemistica di parte avversa è andata progressivamente scemando.
Va peraltro ricordato che il libro di Boswell rimane tuttora popolare come uno dei fondamenti delle “benedizioni di amicizia” fra persone dello stesso sesso celebrate da alcuni gruppi religiosi anglosassoni di estrazione protestante.
PREGHIERA AI SANTI SERGIO E BACCO
Signore nostro Dio,
nella vita di Sergio e Bacco, noi possiamo ammirare le mirabili virtù della lealtà e della fedeltà, unite al loro amore reciproco e alla loro fede. Bacco e Sergio, non furono uomini ipocriti e bugiardi, ne tanto meno codardi e traditori. Dona anche a noi sincerità e fedeltà, lealtà nella nostra vita, nei nostri amori, nella nostra fede. Per Cristo, nostro Signore. Amen.
* La storia della chiesa cattolica è punteggiata da un numero infinito di santi e martiri, tra questi spiccano i Santi Sergio e Bacco indicati, a torto o a ragione, come simbolo di un amore “particolare”. Sarà vero o no? Vediamo di capirci qualcosa. Si ringrazia l’autore di questo testo per averne autorizzato la ripubblicazione.