Sesta stazione: l’incontro con la Veronica
Riflessioni del reverendo David Eck* tratte dal blog “Jesuslovesgays” (Stati Uniti) del 18 marzo 2013, liberamente tradotte da Adriano
Egli è cresciuto davanti a lui come una pianticella, come una radice che esce da un arido suolo; non aveva forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né aspetto tale da piacerci. Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con la sofferenza, pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna. (Is 53, 2-3).
Questa storia leggendaria dice che Veronica, il cui nome in latino significa “vera immagine”, asciugò il volto di Gesù con un telo.
In tal modo l’immagine del volto di Cristo, sudato e insanguinato, rimase impressionata sulla stoffa ed è diventata una reliquia religiosa leggendaria nel Medioevo.
Quando ci soffermiamo in questa sesta stazione, immaginiamo che siamo di fronte ad uno specchio a figura intera. Possiamo vedere in questo specchio, la vera immagine di Cristo? Nei nostri volti? Nei nostri corpi? Possiamo trasportare questo specchio nel mondo e mostrare il volto di Cristo a tutti? Ricchi, poveri? Bianchi, neri, mulatti, rossi e gialli?
Omosessuali ed etero e tutti quelli che si posizionano nel mezzo? Quelli che ci piacciono e coloro le cui opinioni sono molto diverse dalle nostre?
Come cambia la nostra percezione di loro, se riusciamo a vedere nei loro volti l’immagine di Cristo?
* Il reverendo David Eck, di Asheville nel North Carolina (USA) è un pastore della Chiesa Evangelica Luterana d’America (ELCA). Oggi può raccontarsi, senza nascondersi, nel suo blog http://jesuslovesgays.blogspot.it
Titolo originale: “Station six: Veronica Wipes Jesus’ Face”