Si può essere cristiani ed omosessuali? Due cattolici si confrontano
Articolo del 15 febbraio 2013 tratto dal sito web della BBC (Regno Unito) liberamente tradotto da Adriano
“Si può essere gay e cattolico?”. La serie “Perspectives” (Prospettive), la sezione su religione ed etica della BBC, ha chiesto a due suoi collaboratori, entrambi cattolici praticanti di esprimere i loro differenti punti di vista.
La dottrina della Chiesa sostiene che il sesso dovrebbe essere praticato solo in presenza di un matrimonio tra un uomo e una donna.
Joe Ronan è un imprenditore e ingegnere tecnologico, che recentemente si è unito al team di voci cattoliche. E’ cattolico da sempre, sposato con quattro figli ed è molto attivo nella vita parrocchiale, così come nella comunità locale.
Terry è un cattolico praticante, presente attivamente in due parrocchie e gestisce il sito “Queering the Church”. Sebbene si sia sposato e abbia avuto due figlie e quattro nipoti, ha poi riconosciuto la propria omosessualità. Vive ora con il suo compagno ed è coinvolto nelle Messe gay-friendly del quartiere di Soho a Londra.
Terry: Alcuni anni fa, il gesuita James Martin ha fatto un’importante domanda sulla rivista America:”Che cosa deve fare un cattolico omosessuale?”.
Introducendo la sua domanda, padre Martin cominciò osservando cinque azioni, che molte persone dovrebbero vedere come linee guida nella propria esperienza di vita e nelle proprie scelte, che però sono proibite ai cattolici omosessuali che desiderano conformarsi agli insegnamenti della Chiesa.
In breve, queste azioni sono: Innamorarsi, fare sesso, sposarsi, adottare bambini, raggiungere l’ordinazione e impegnarsi nella Chiesa o nelle sue attività. Sarei interessato ad avere una tua risposta in merito: che cosa deve fare un cattolico omosessuale?
Joe: La risposta in breve, è che egli può fare più o meno quello che ogni altro cattolico può fare, costruire ponti, impiegarsi in banca o in una società petrolifera, raccattare bidoni, fare l’idraulico, il medico, l’avvocato, o qualunque sia la sua abilità. Gli esseri umani hanno molti modi di esprimersi e definire se stessi e la Chiesa li incoraggia ad esplorare tutti gli aspetti della loro esistenza, non solo la loro sessualità.
Ci viene chiesto di controllare la nostra sessualità e non di essere dominati da essa (o da qualsiasi altra parte della nostra personalità). Questo vale sia per l’eterosessualità che per l’omosessualità. Ogni uomo che può impegnarsi al celibato, di qualunque inclinazione esso sia, è accettabile per l’ordinazione.
Terry: In Genesi 2, il Signore dice: “Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare una compagna”. San Paolo scrive: “E’ meglio per un uomo che si sposi, piuttosto che bruci”. Quindi, è bene condividere la nostra vita con un’altra persona. Nessuno di questi brani dice “Ma non se è omosessuale”. Allora, cosa suggeriresti a un uomo o a una donna omosessuale sul come dovrebbe una relazione d’amore con un altro compagno o compagna?
Vita solitaria benedetta
Joe: San Paolo, in questo brano, rende molto chiaro che ci sono molti modi in cui un uomo può essere soddisfatto anche senza il matrimonio. Egli ci mostra anche che ci sono prove e difficoltà da superare per tutti. La vita non è facile per ogni strada nella quale ci troviamo a camminare. Ci viene chiesto di fare il meglio dove siamo e chi siamo, di incanalare le nostre passioni ed energie a beneficio delle nostre comunità.
Ci sono molti modi di vivere insieme e in comunità, che ci completano e che sono utili. Quando ero giovane, mi sentivo spesso solo, ma trovai una comunità e la fraternità con gli amici. Per alcuni questo è un modo di vita permanente che è apprezzato tanto quanto le nozze.
Non tutti i percorsi sono aperti a tutti, ma possiamo fiorire meglio quando massimizziamo il potenziale che possiamo raggiungere, non quello che sarebbe potuto essere.
Terry: stai suggerendo quindi, che per un giovane pieno di ormoni, cresciuto e condizionato socialmente a credere che il corso naturale della felicità umana è quello di sposarsi e avere figli, dovrebbe invece essere felice a vivere da solo e cercare conforto negli “amici “?
Non è molto confortante. Quando ero giovane, fresco di scuola cattolica, ho semplicemente supposto che ero obbligato a seguire (o tentare di seguire) le dottrine cattoliche in tutti gli aspetti. Il risultato è che troppo presto, sposai una buona donna cattolica, con la quale avevo un legame emotivo e intellettuale molto forte, ma assolutamente nessuna scintilla sessuale. Come si è scoperto successivamente, questo fu totalmente ingiusto nei suoi confronti.
Joe: La comunità e la fratellanza che ho trovato non era affatto una questione di “ricerca di conforto”, è stato un periodo assolutamente divertente e impegnato, che mi ha aiutato a comprendere molto di più su me stesso, e ha reso più semplice raggiungere il pieno potenziale che mi ero prefissato.
Il punto che voglio chiarire è che ogni persona è unica e molto più Importante del proprio orientamento sessuale. Ci sono molti modi in cui si può esprimere l’amore al di là della sessualità e, coloro che sono così benedetti, possono essere una grande fonte di ispirazione per gli altri.
Col fatto di non essere sposato, una persona è libera di amare più persone. La chiamata ad amare tutti, piuttosto che uno solo, è positiva e porta alla trasformazione, e qualcuno è diventato santo grazie a questa sua scelta. Essere single è una grande opportunità per esprimere l’amore nel mondo.
Una lotta profonda
Terry: Ne ho abbastanza di girare attorno ad astrazioni e luoghi comuni, Joe. Ho iniziato chiedendo che cosa è in grado di fare un cattolico omosessuale. Permettimi ora di andare oltre, analizzando le varie strategie che molti cattolici gay hanno adottato, partendo dalla mia esperienza nel matrimonio eterosessuale.
Hai evitato di rispondere alla mia domanda, pensi che sia stato giusto nei confronti di mia moglie? Considerato il mio punto di vista, guardando indietro con il senno di poi, è che evidentemente non lo è stato.
Da buoni cattolici, abbiamo evitato la contraccezione, sono presto nati due figli, da due giovani grossolanamente mal preparati all’educazione dei figli. Dopo un periodo profondamente difficile e tragico per entrambi, la dura prova del nostro matrimonio divenne intollerabile; entrambi ci siamo inevitabilmente allontanati da ogni pratica religiosa e (nel mio caso) anche dalla fede.
Joe: La vostra esperienza è stata straziante, Terry, e sebbene non ti conosca, posso rispettarti ed esserti vicino. Ho amici e parenti che hanno avuto simili difficoltà nella vita e so quanto è costato loro. Nessuno di noi è distaccato e intangibile agli eventi dalla vita, per molti è una serie di eventi esigenti e dirompenti, ai quali nessuno è stato mai preparato.
Anche io ho lottato e ora affronto le cose una alla volta. C’è una ragione per tutte quelle canzoni sul tema ‘giorno per giorno’ e ‘un passo alla volta’, la lotta fa parte della condizione umana. Per me l’immagine indelebile della Chiesa è come una colonna di malati, di poveri, di deboli, di oppressi, di storpi, tutti abbracciati mentre lottano e vanno verso Dio.
Io faccio parte di questa comunità imperfetta e ne guadagno forza dal fatto di esserne parte, ma traggo maggior beneficio da quanto riesco a donare ad essa. Mi dispiace se ritieni sia semplicistico o banale, ma per me è quello che mantiene la vita in prospettiva e mi aiuta a camminare.
Il viaggio per capire noi stessi
Terry: No Joe, io non trovo la risposta in qualche modo semplicistica, al contrario è sincera e precisa. In effetti, quell’immagine di una Chiesa solidale è ciò che mi ha aiutato a superare, nel momento in cui… ma sto andando troppo avanti nella storia. Allora, riassumendo. Durante il tentativo di vivere pienamente all’interno della dottrina della Chiesa, sono stato spinto ad un matrimonio letteralmente disastroso e distruttivo, e mi sono allontanato fermamente da ogni pratica religiosa.
Ora, ecco l’ironia centrale della mia vita. Come me, il mio attuale compagno non faceva più parte della Chiesa quando ci siamo incontrati; ma poco a poco, è tornato alla sua fede anglicana e, successivamente, mi ha riportato alla Chiesa cattolica, che successivamente ha abbracciato lui stesso. Ho scoperto allora che: più accettavo e abbracciavo pienamente la mia sessualità come dono di Dio, più profondamente ero attratto nella pratica della fede.
Joe: uno dei viaggi più difficili che intraprendiamo nella vita è il viaggio per capire noi stessi. Certamente non ci sono ancora arrivato, ma come te penso, credo di essere più vicino a comprendermi meglio adesso, piuttosto che qualche anno fa, e ti auguro che anche tu possa esserlo durante questo tuo viaggio.
Penso che il messaggio della Chiesa sia ampio, onnicomprensivo e che parli a qualcosa di profondo dentro di noi. Chiama tutti noi ad adempiere la volontà di Dio, ma ci mette anche in guardia che esistono delle croci da portare. Un aspetto di ciò, è l’insegnamento sul matrimonio e sulla sessualità, che richiama tutti noi ad un elevato standard di considerazione. Esso valorizza l’apertura alla creazione al di sopra di altre questioni. Questo è una per tutte le inclinazioni sessuali, così come per i celibi e per i coniugati.
Il messaggio della Chiesa per noi è molto positivo. Con più veniamo a conoscere noi stessi, quanto più conosciamo Dio, perché siamo fatti a sua immagine. E’ un lungo tunnel, spero che entrambi ci proponiamo di arrivare a vedere la luce alla fine di esso.
Testo originale: Perspectives: Can you be gay and Catholic?