Sondaggio sui cattolici LGBT+ latini in vista del Sinodo
Articolo del Global Network of Rainbow Catholics (Rete Globale dei Cattolici Arcobaleno, Stati Uniti) segnalato sul sito web Synodrsources.org della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi 2021-2023, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
I Cattolici Latini LGBTIQ, affiliati alla Rete Globale dei Cattolici Arcobaleno, intendono conoscere meglio le esperienze della loro comunità, sia nella sfera laica che in quella ecclesiale, e identificare possibili scenari di trasformazione, di maggiore inclusione e maggiore visibilità nell’ambito del processo sinodale e nel lavoro pastorale sul campo.
Per cui, dal 19 al 26 novembre scorsi più di ottocento tra persone LGBTIQ latine, famigliari e alleati hanno preso parte al “Sondaggio sui cattolici LGBTIQ latini inclusivi in vista del Sinodo”. I risultati del sondaggio rivelano per la prima volta le tendenze, i punti di vista, le esperienze e la demografia di questo settore della popolazione cattolica.
Il sondaggio
Di seguito trovate una breve lista di risposte e tendenze che permettono di avere un quadro della situazione; esso è parte della “Lettera arcobaleno” indirizzata all’Assemblea Ecclesiale dell’America Latina e dei Caraibi, resa pubblica il 26 novembre scorso:
– Il 98% dei partecipanti al sondaggio fanno parte della comunità LGBTIQ, ne sono alleati o vorrebbero vedere, da parte della Chiesa, un atteggiamento più positivo nei confronti della comunità cattolica arcobaleno;
– Il 33% afferma che non sempre si sente parte della Chiesa, e un ulteriore 6% dice di non sentirsene parte affatto. Questo solleva molte domande: perché e in che modo il messaggio di amore e accoglienza si perde per strada? Perché questa specifica comunità si sente diversa dal resto dei cattolici?
– Un 8% dei partecipanti (escluso però dai risultati finali del sondaggio, a cui si riferiscono le altre voci di questa lista) si dichiara “non cattolico”; tra questi, alcuni hanno precisato di essere “ex cattolici”, collegando direttamente questa loro identità ad esperienze traumatiche vissute nell’ambito della Chiesa in quanto persone LGBTIQ+;
– L’81% dei cattolici che hanno risposto pensano che presentare testimonianze dirette delle persone LGBTIQ e delle loro famiglie sia il miglior modo di riflettere sulla questione;
– Solamente il 4% ritiene che la comunità LGBTIQ, inclusi i famigliari, abbia, all’interno della Chiesa, spazi adeguati e visibili per essere riconosciuta e poter vivere la propria fede;
– Il 99% ritiene che un passo fondamentale per l’inclusione sarebbe il riconoscimento della presenza delle persone LGBTIQ e dei loro famigliari nella Chiesa, e stabilire che l’orientamento sessuale e l’identità di genere non sono una scelta, bensì parte della creazione e della diversità umana.
Testo originale: Survey on Latin LGBTIQ Catholics for the Synod