Sono gay, si sono gay e tu pensi ricchione
Annotazioni di Innocenzo
“Sono gay, si sono gay. No non sono gay, ma vorrei”. Sono stati i versi tormentone dell’estate 2007 di “Gino e l’alfetta” del cantautore Daniele Sivestri che affronta, per la prima volta nel suo repertorio, questo tema. Ma lo fa in maniera ironica non trascurando di prendere in giro tutta una serie di luoghi comuni sugli omosessuali che spesso sentiamo ripetere intorno a noi. In questo caso, dobbiamo proprio dirlo, “non sono solo canzonette”.
Dopo due anni di assenza dal mercato discografico il cantautore Daniele Silvestri (quello de “L’uomo col megafono” e di “Salirò”), torna con un nuovo album che, non a caso, si intitola “Il Iatitante” (Sony/Bmg) che contiene anche una canzone a tematica gay, “Gino e l’Alfetta” dove silvestri canta, con l’ironia che lo contraddistingue: “ma lo sai quanti geni ed eroi sono gay, non lo sai? /o non vuoi ricordare! preferisci pensare / che un gay sia una sorta di errore / una coso immorale o nel caso migliore / un giullare, un fenomeno da baraccone / e lo tollererai salo in quanto eccezione / e lo tollererai solo in televisione, / lo chiamano gay e tu pensi ricchione…”.
« Una canzone che ha il pregio di raccontare con ironia le tante paure e i preconcetti che spesso ognuno di noi ha avuto e ha nei confronti delle persone omosessuali.
Una canzone nata, come racconta l’autore in una recente intervista, da “un senso di colpa perché ho moltissimi amici gay che sono anni che mi dicono “ma quand’è che fai un pezzo che parla di noi, o comunque in cui racconti una storia omosessuale?”. […]
Ho cercato di esprimere il fatto che mi sembra riduttivo, molto ipocrita e poco vero, cercare di avere un’identità sessuale precisa, da etichettare. In questi ultimi anni un certo tipo di omosessualità ha trovato un enorme spazio, soprattutto in televisione, e guarda caso è quella più incasellabile in quanto un po’ più estrema – come posso dire perfino pacchiana in certi casi, comunque sopra le righe e a volte persino caricaturale. […]
È questo il motivo che un po’ mi ha spinto, soprattutto nella parte centrale del pezzo in cui rappando dico qualcosa di più, a cercare di far passare, attraverso lo strumento della semplicità, il tipo di omosessualità di cui parlavo prima.
Il personaggio della canzone alla fine non è che fa chissà quali ragionamenti, si limita a dire: “Maria come donna sei fantastica, saresti quella giusta, ma io con Gino sto meglio”. È una condizione dell’animo, non è neanche qualcosa di particolare, credo possa valere per tutti », dall’intervista rilasciata da Daniele Silvestri al mensile Pride dell’aprile 2007, p.24.
Un canzone che vale davvero la pena ascoltare, non solo per il bel ritmo che sprigiona, ma anche per il testo, davvero bello, che di seguito riportiamo.
GINO E L’ALFETTA
Testo di Daniele Sivestri tratto dall’album “Il Latitante” (2007)
Vado di fretta
vado di fretta
non ho più tempo
datemi retta
Gino mi aspetta
dentro un’Alfetta
piena di muffa.
Vado di corsa
vado a una festa
piena di gente
molto entusiasta
ora non posso
vado di prescia
forse ritorno
ma non è una promessa.
Vado di fretta
vado di corsa
quello che serve è tutto dentro alla borsa
e per adesso mi basta
Maria sei sempre mia
sei l’unica possibile
ma di Gino io mi fido un po’ di più
lui mi conquista
mi rilassa
Gino ha i miei stessi punti di vista
e per adesso mi basta.
Ehi ehi
sono gay sono gay
non sono gay, no non sono gay
sono gay sono come vuoi
oggi sono lui
da domani poi se lo vuoi
sarò lei
sarò solo lei
mi dirai: come fai
come mai non lo sai cosa sei
sei diverso da noi
ma che vuoi, sono gay fatti miei
che disturbo ne hai
quale enorme disagio ne trai
sono gay sono gay
si sono gay.
No non sono gay, ma vorrei
ma lo sai quanti geni ed eroi sono gay
non lo sai?
o non vuoi ricordare
preferisci pensare
che un gay sia una sorta di errore
una cosa immorale
o nel caso migliore
un giullare, un fenomeno da baraccone
e lo tollererai solo in quanto eccezione
e lo tollererai solo in televisione
lo chiamano gay
e tu pensi ricchione
Maria sei sempre mia
sei l’unica possibile
ma di Gino io mi fido un po’ di più
lui mi conquista
e mi rilassa
Gino ha i miei stessi punti di vista
e per adesso mi basta.