Sono Marco, sono il tuo capotreno, sono gay e chiedo uguali diritti
Dialogo di Mattia Z. con Marco Crudo
“Sono Marco, sono il tuo capotreno, sono gay e chiedo uguali diritti”, così Marco Crudo, capotreno di professione, cominciò due anni fa sulla sua pagina Facebook una campagna di sensibilizzazione contro le discriminazioni da orientamento sessuale a favore dei lavoratori Lgbti.
Ho avuto modo di parlargli e d’intervistalo. Avevo delle domande che mi erano sorte dopo aver letto una sua interessante intervista (Pride, 14 dicembre 2016).
Ciao Marco, grazie per la tua disponibilità. In merito a quanto hai detto mi sono sorte delle curiosità da chiederti. E’ bello quello che dici “[…] l’immagine di quello che davvero sei: una creatura unica e meravigliosa….[…]”. Sei anche tu dell’idea che questa Creatura unica e meravigliosa sia opera di un Qualcuno che ci ha voluti sin dall’Eternità?
Io ho un approccio decisamente più evoluzionista rispetto al dibattito sulle origini. Nutro comunque profondo rispetto per le credenze di tutti ed io stesso a volte riflettendo mi dico che se siamo così meravigliosamente complicati e pieni di cose da risolvere in questa vita, non è possibile che tutto svanisca con la fine del nostro corpo. Però credo sia nella natura umana chiedersi da dove si è arrivati e dove si andrà prima e dopo la vita terrena. Le risposte che ci diamo credo che siano spesso rassicuranti rispetto alla nostra paura della fine. Certo che creature meravigliosamente uniche lo siamo, chiunque sia stato l’artefice della nostra esistenza.
Sei credente? Credi a un Qualcuno che ci ha voluti? Pensi di poter ringraziare quel Qualcuno che ci ha resi Unici e meravigliosi per così come siamo?
Io sono ateo, ma mi sono sempre definito abbastanza borderline. Sono cresciuto in una famiglia cattolica e fino ai miei 18 anni ho frequentato l’oratorio, andavo a catechismo e facevo il chierichetto. Crescendo ho avuto poi una specie di crisi di rigetto verso la Chiesa come istituzione, e questo mi ha allontanato dalla fede.
Ora sento di avere una spiritualità che magari non coltivo particolarmente e credo che qualcosa, da qualche parte e in qualche modo ci sarà o c’è stata, qualcosa che ha a che vedere con la nostra vita sulla terra. Ammetto di provare un po’ di invidia per chi ha fede. Una fede sana però, e non cieca. Una fede consapevole che permetta di vivere nella realtà. Sento di dover ringraziare la vita in generale, che è il dono più prezioso che ci è stato fatto e alla quale dobbiamo rendere onore.
Che cosa pensi di quei ragazzi e persone LGBTI che allo stesso tempo sono credenti e omosessuali? Come puoi,alla luce di quanto detto, che ognuno di noi è una meravigliosa creatura, dare dei consigli a chi si sente ancora smarrito o comunque non riesce a cogliere questa bellezza di sè pur essendo omosessuale (e quindi NON “sbagliato”)?
Non ho consigli da dare alle persone LGBTI credenti. Posso dire di avere avuto un’esperienza a me molto vicina. In passato ho avuto una relazione con un ragazzo credente e molto praticante. Ho sempre rispettato la sua fede, l’ho anche accompagnato a messa la domenica qualche volta. Provavo stima per la sua fede e per il suo impegno nel metterla in pratica nella sua vita. Ero meno felice quando invece venivo a sapere che non avrebbe potuto vivere serenamente e alla luce del sole il suo orientamento nella parrocchia in cui passava gran parte delle sue giornate.
È per questo che distinguo la fede dalla religione in modo netto. La Chiesa col suo stigmatizzare non fa che nuocere alla salute e alla serenità di molti ragazzi e ragazze, perdendo di vista anche le basi su cui si fonda la religione cattolica. Gesù fu crocifisso e andò in contro alla morte senza piegarsi mai al compromesso. Senza paura di dimostrare e dichiarare a gran voce chi fosse, si fece uccidere per liberare tutti i fedeli dal peccato e dalla morte.
E i suoi fedeli che dovrebbero fare? Fingere di vivere un’altra vita che non è la propria? Snaturarsi? Credersi sbagliati? Accettare di NON VIVERE? Se Gesù vivesse qui e ora tra di noi non credo ne sarebbe affatto felice.
Grazie per le tue parole Marco. Hai perfettamente ragione a dire “…che cosa i credenti dovrebbero fare? snaturarsi? Credersi sbagliati….”.
Devi sapere che in Italia, fortunatamente negli ultimi tempi si nota un inizio di “apertura” anche grazie a Papa Francesco, ed esistono dei gruppi di Cristiani Omosessuali credenti, un po sparsi per tutt’Italia e che fortunatamente riescono a dare luce e a conciliare questi due aspetti: Fede e Omosessualità.
Sono tante le realtà cristaine LGBT che aiutano le persone che sono in difficoltà ad essere loro stesse, a vedere gli aspetti positivi e non quelli negativi che la Fede dà, appunto perchè tutte “meravigliose Creature” di un Qualcuno, che ci ha voluti per così come siamo (quindi anche omosessuali).