Sono transessuale e ho toccato con mano l’amore dei miei genitori
Articolo di Meggan Sommerville pubblicato sul suo blog Trans Girl at the Cross (Stati Uniti) il 20 settembre 2015, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
L’amore dei genitori per i loro figli è probabilmente uno dei legami più forti che gli esseri umani possono avere con un’altra persona. Se si è genitori, si sa nel più profondo del cuore che è un legame che si è creato molto prima di incontrare il proprio/a figlio/a. È un legame che dovrebbe essere indistruttibile. È un amore che dovrebbe essere espresso in tutto ciò che facciamo. È qualcosa che ho imparato dai miei genitori, anche nei periodi difficili: amare il proprio figlio e non vergognarsi di esprimere questo sentimento davanti a ciò che si vede.
Come ho scritto prima, ho avuto paura di come i miei genitori avrebbero reagito quando ho detto loro che ero transessuale. Ho dovuto crescere in un ambiente molto conservatore che includeva la Chiesa battista, un padre che lavorava in una radio cristiana e una madre che lavorava in un college cristiano conservatore. La paura della loro reazione è qualcosa con cui sono dovuta crescere.
Non avrei mai, e intendo Mai, essere sorpresa dalla loro reazione. Sfortunatamente, la triste realtà per le persone transessuali, e specialmente per quelle che vengono da famiglie cristiane è che l’amore e l’accettazione non sono ben documentate. Ma i miei genitori hanno interrotto l’andazzo e sono esempi ai quali gli altri genitori possono guardare. Come mia madre ha detto ripetutamente, “Ami tuo figlio. Punto.”. Anche da adulti, l’amore dei nostri genitori è qualcosa che qualche volta desideriamo, sia nei periodi buoni sia, ancor di più, in quelli che mettono alla prova la nostra determinazione.
Quei periodi che mettono alla prova la nostra determinazione sono esattamente quelli in cui mi sono trovata la settimana scorsa. Sedevo al banco dei testimoni per raccontare la mia storia. Mi tremavano le gambe sia per il freddo della stanza che per i nervi a fior di pelle. La mia testa stava girando per quel che sentivo da quelli che avevano preso posizione. Le lacrime mi scendevano sul viso dalle forti emozioni che attraversavano la mia anima.
Ma la differenza tra crollare a peso morto sul pavimento e andare avanti in questi giorni sta in larga parte nell’amore e nel supporto di due persone: mia madre e mio padre. Non c’era alcuna esitazione nelle loro voci pochi mesi fa quando chiesi loro se avessero voluto venire a Chicago per aiutarmi in questo calvario. Anche quando il mio avvocato mi chiese se avrebbero voluto testimoniare, non ebbero nessun tentennamento ad aiutarmi.
Ci sono stati momenti, nei pochi giorni appena passati, in cui fui sbalzata indietro al tempo delle ginocchia sbucciate e dei mostri sotto il letto. Quando le emozioni ebbero la meglio su di me e l’unica cosa che il mio corpo poté fare era singhiozzare incontrollabilmente, i miei genitori mi abbracciarono e mi tennero la mano. Non posso ricordare tutte le loro parole d’incoraggiamento, ma non dimenticherò mai l’inflessione di amore nella loro voce.
Quando venne il loro momento di testimoniare, mi attraversò la mente un pensiero molto strano e, per il momento, le mie paure si calmarono. Mentre gli avvocati facevano le loro domande, mentre il giudice sedeva calmo dietro la sua scrivania, mentre il cancelliere della corte digitava sulla tastiera registrando ogni parola detta durante il processo, ho capito che le parole d’amore che venivano dai miei genitori ora facevano parte di una registrazione pubblica. Nei giorni, nei mesi e negli anni a venire, ogni persona che voglia leggere la trascrizione di questo caso leggerà le parole di amore infinito e di innegabile supporto.
Non che avessi bisogno di prove dell’amore dei miei genitori per me: lo vedo e lo sento sempre. Non è che chiunque conosca me o parte della mia famiglia abbia mai messo in dubbio l’amore che i miei genitori hanno per mio fratello e per me. Ma in un periodo nel quale i giovani e gli adulti transessuali ancora devono affrontare il rifiuto e perfino la violenza di coloro che dovrebbero amarli e proteggerli di più, avere l’amore dei propri genitori come parte di una registrazione pubblica per me va oltre un semplice incoraggiamento.
Proprio ora c’è un gran bisogno di esempi di come i genitori hanno bisogno di trattare i loro figli transessuali. L’amore dei miei genitori è una luce che brilla per altri padri e altre madri che stanno affrontando la stessa situazione. Non bisogna essere cristiani per capire cosa Dio ci dice nel capitolo quarto della prima lettera di Giovanni. Non c’è timore nell’amore perché l’amore perfetto scaccia il timore.
È la mia speranza, e insieme la mia preghiera, che un giorno esempi come quello dei miei genitori non siano più mosche bianche, ma la normalità. Spero che in un futuro prossimo gente come i miei genitori, con l’amore che mostrano e l’aiuto che esprimono siano, appunto, la regola, e non più l’eccezione.
Testo originale: Let the court record show my Christian parents love their transgender daughter