Sono una persona queer ma anche un evangelico conservatore. Fatevene una ragione!
Riflessioni* di Brandan Robertson pubblicate sul sito del mensile cristiano Sojourners (Stati Uniti) il 25 febbraio 2015, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
Lo scorso 21 febbraio [2015] Time.com ha dato la notizia che la mia casa editrice evangelica, Destiny Image, ha rescisso il contratto stipulato con me quasi un anno fa perché [le librerie evangeliche] suoi clienti si sono rifiutate di vendere il mio libro a causa del mio attivismo LGBTQ.
Molti evangelici conservatori hanno definito “deplorevole” il mio impegno a favore delle persone LGBTQ, e mi hanno definito “falso maestro”. Molti progressisti hanno invece preso la mia storia come dimostrazione della discriminazione per cui sono famosi i cristiani conservatori. In questo turbine di polemiche, penso che il messaggio che volevo dare sia andato perduto.
Sì, la mia casa editrice ha rescisso il contratto. Sì, le librerie evangeliche pare mi considerino un nemico, e si rifiutano di vendere il mio libro: un esempio, che calza a pennello, della discriminazione degli evangelici contro la comunità LGBTQ e i nostri alleati.
Il nocciolo della polemica, tuttavia, è un problema più profondo: la convinzione erronea secondo cui non si può essere autentici cristiani se ci si considera LGBTQ (o un alleato).
Questa è la convinzione che spinge le librerie evangeliche a rifiutare il mio libro. Questa è la convinzione che spinge molti conservatori a cacciare ai margini i membri di chiesa LGBTQ quando fanno coming out. Questa è la convinzione che induce molti che “lottano” con la loro sessualità a cercare disperatamente delle terapie riparative per guarire. Perché, se accogliamo o celebriamo la sessualità delle persone LGBTQ, in sostanza stiamo consegnando le nostre anime al fuoco eterno.
Gli evangelici leggono il primo capitolo dell’Epistola ai Romani, leggono che “gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento”; la logica vuole che chiunque abbia rapporti “infami” con una persona dello stesso sesso finirà per perdere il controllo, diventerà un pagano idolatra e dovrà, alla fine, affrontare l’ira di Dio. Se davvero la questione è così seria, è naturale che la risposta debba essere seria.
Ma c’è un problema. Io mi considero queer (ecco perché aggiungo la Q a LGBT). Per quanto mi riguarda, questo significa che la mia sessualità è fluida. Posso essere attratto da un uomo o da una donna: la mia sessualità non rispetta le tradizionali etichette di “gay” o “bisessuale”.
Sono sincero con tutti su questo aspetto. Sono anche un convinto attivista per l’uguaglianza LGBTQ, sia nella società che nella Chiesa. Non credo sia peccaminoso essere gay, e opero regolarmente presso leader ecclesiastici e altri cristiani per convincerli dell’opportunità della piena inclusione e accettazione delle persone LGBTQ.
E, tra le altre cose, sono un evangelico.
E non solo di nome. Credo in tutti i punti che tradizionalmente definiscono il movimento evangelico: la centralità della Bibbia, la centralità della Croce, l’importanza dell’attivismo e l’importanza della salvezza e della conversione. Amo il Vangelo, e sono risoluto a seguire Gesù con tutto il mio essere.
È grazie a Gesù e al Vangelo che ho fatto coming out e ho accettato con gioia la mia identità queer. È grazie a Gesù e al Vangelo che opero per l’uguaglianza LGBTQ. Non sono una delle persone descritte da Romani 1, non ho scambiato la verità di Dio per una menzogna. Non ho adorato le cose create invece del Creatore, anzi, non sono mai stato così devoto a Cristo e alla sua Parola come ora.
E non sono il solo.
Un recente sondaggio del Pew Research Center mostra che più del 43% degli evangelici millennial sostiene il matrimonio omosessuale. I miei amici Matthew Vines e Justin Lee hanno messo in piedi delle associazioni che radunano migliaia di cristiani impegnati che si considerano LGBTQ o alleati. Nelle ultime sei settimane numerose Chiese evangeliche hanno dichiarato che ora accoglieranno e accetteranno pienamente le persone LGBTQ nella vita delle loro comunità.
Ogni giorno sempre più persone LGBTQ e alleati escono allo scoperto come evangelici. E mentre sempre più evangelici escono dal nascondiglio, sempre più sentiamo che lo Spirito di Dio sta operando in maniera potente tra di noi. Vediamo frutti abbondanti venire da queste Chiese, questi ministeri e queste vite. Vediamo che delle vite vengono salvate. Rinasce la fede nei cuori di molti che non pensavano ci potesse essere un posto per loro alla mensa del Signore. Il risveglio sta erompendo tra i giovani evangelici, che colgono una visione delle cose nuove che Dio sta facendo in mezzo a noi. In altre parole, vediamo una incredibile benedizione, non ira.
Dio ci riserva qualcosa di più grande di quanto ci possiamo immaginare, che ha il volto di centinaia di migliaia di persone LGBTQ di tutto il mondo che escono dal loro nascondiglio di vergogna e sofferenza per entrare nella vita in abbondanza dedicata al regno di Dio e al bene di ogni persona.
Lungo la strada incontreremo ostacoli molto più grandi di quelli che sto affrontando oggi, ma dobbiamo continuare a mostrare la nostra luce al mondo, dobbiamo continuare ad accogliere la nostra identità di cristiani e di persone LGBTQ e alleati, e mostrare che lo Spirito di Cristo è veramente all’opera attraverso di noi per redimere e riformare la Chiesa.
Dobbiamo accogliere la consapevolezza che l’amore di Dio è grande abbastanza per tutti noi, e sostenerci con questa verità, perché se avremo anche solo un pizzico di questo amore divino radicale, furioso, accogliente al 100%, allora cambieremo il mondo.
Dopo che la polvere si sarà posata sul mio contratto editoriale, spero che emerga questo messaggio: sono queer, sono un attivista LGBTQ, e sono anche un evangelico profondamente convinto.
In questo non c’è nessuna contraddizione, checché ne dicano librai ed editori.
*Il passo biblico è tratto dalla versione Nuova Riveduta.
Testo originale: I’M QUEER, AND I’M (STILL) AN EVANGELICAL