Su Jesus di dicembre 2024 una inchiesta su “persone transgender e fede”
Articolo pubblicato sul quotidiano Avvenire dell’8 dicembre 2024, pag.25
«Francesca mi chiamò e mi disse: “Mamma, aiutami. Sono un uomo incastrato in un corpo di donna”». È l’incipit dell’inchiesta “Disforia di genere. Cosa significa essere intrappolati in un corpo sbagliato” pubblicata dal mensile Jesus (San Paolo) nel numero di dicembre 2024. L’inchiesta, a cura della giornalista Elena Nieddu, parte dalle persone transgender e dal loro legame con la fede cristiana cattolica per cercare di indagare diversi aspetti della disforia di genere, definita dal manuale diagnostico DSM-5 come la condizione di disagio derivante dalla discrepanza tra il genere esperito/percepito da una persona e quello assegnato alla nascita.
Un disagio che, come si evince dagli esperti intervistati, dipende dall’identità e non dall’orientamento sessuale; una condizione che riguarderebbe in Italia, secondo stime, circa un milione di persone, e il loro numero sarebbe in crescita.
Che cosa significhi la condizione di disforia di genere lo raccontano le stesse persone transgender o i loro familiari: un senso di sofferenza profonda legato ad alcune parti del corpo, il nascondersi dentro abiti larghi, il rifiuto della vita sociale, lo scomparire un po’ di più giorno dopo giorno.
Questa sofferenza si riflette sulle famiglie: in una madre che vede la figlia spegnersi e che, fino alla diagnosi, non capisce esattamente cosa stia succedendo.
Le persone intervistate raccontano storie diverse. Ci sono ragazzi e ragazze che ancora vanno a scuola, giovani donne e uomini inseriti nel loro ambiente lavorativo o di studio e tuttora impegnati in un cammino di “adeguamento di genere”.
Ci sono sex workers giunte dal Brasile, che nel corso delle loro vite sono state picchiate e umiliate, altre che, nella pandemia da Covid-19, sono precipitate nella povertà. Tutte e tutti, però, nelle sventure e nel dolore, raccontano di un legame che non si è mai spezzato: quello con Dio.
La loro è una fede calda e vibrante, a volte non pienamente accolta dalle comunità parrocchiali, che si riflette in una speranza solida, un baluardo certo, quando tutto attorno sembra crollare.
Una fede che chiede di essere espressa, sia con la partecipazione alla vita della comunità, sia con parole adeguate, come quelle di padre Maurizio Faggioni, medico endocrinologo e professore di Bioetica all’Accademia Alfonsiana di Roma: «Le persone che vivono la profonda sofferenza della disforia sentono che il Signore le aiuta e Gli chiedono di aiutarle a capire la loro verità e a realizzarla».
Il numero del mensile Jesus lo trovate nelle librerie ed è acquistabile anche on line. Buona lettura.