Tempo di Avvento. Nelle difficoltà Dio dov’è?
Riflessioni bibliche di Michael Joseph Brown e Shively T. J. Smith tratto dal sito OutinScripture (Stati Uniti), liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Luca 21: 25-36 può essere un testo difficile da capire, specialmente durante quel che dovrebbe essere un periodo pieno di gioia. Ci prepariamo a celebrare la venuta di Gesù a Natale, ma questo passaggio ci prospetta la fine del mondo.
Gesù dice ai suoi discepoli che verrà il tempo nel quale la gente “morirà per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra e le potenze dei cieli saranno sconvolte”.
Il fatto strano e inaspettato è che sebbene questo mondo sembri un coacervo di morte e distruzione, in verità è il contrario. Questo periodo di cambiamenti caotici, quando l’intera popolazione sarà confusa “dal ruggito del mare e delle onde” è proprio la nascita, seppur travagliata, di una nuova era di giustizia (Luca 21:25).
Geremia 33: 14-16 rende molto più chiaro questo punto. Il profeta ci dice che Dio ci ha promesso che un giorno vivremo in una terra dove regneranno giustizia e rettitudine. Invece di essere disperati a causa dei rapidi e spesso confusi cambiamenti che ci succedono attorno, Gesù ci dice “Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina” (Luca 21:28).
I cambiamenti, specialmente quelli sociali di ampia portata, sono spesso difficili da accettare. In altri tempi, chi spingeva per questi cambiamenti sociali, veniva combattuto ferocemente. Il Vangelo ci dice che si devono accettare di buon grado questi cambiamenti per prepararsi alla nuova era in cui ci farà entrare Gesù Cristo.
Dove, nella società, si vedono emergere questi cambiamenti? La Chiesa e la società più in generale, mostrano, e come, resistenza o appoggio a questi cambiamenti?
Per quelli che nella comunità lesbica, gay, bisessuale e transgender (LGBT) combattono per cambiare la nostra società è una sfida che può sembrare un onere. Ci possono essere progressi su un fronte e regressi sugli altri. Essere agenti di questo cambiamento ci può portare alla disperazione.
1Tessalonicesi 3: 9-13 ci spinge, comunque, a guardare alle sfide con la convinzione che Dio lavori con noi per creare un mondo in cui ogni persona possa vivere con dignità. Invece di cinismo e disperazione, l’apostolo Paolo auspica che Cristo “vi faccia crescere e abbondare nell’amore vicendevole e verso tutti, come anche noi lo siamo verso di voi” (1 Tessalonicesi 3:12). Tutte le letture del giorno ci spronano ad abbracciare le trasformazioni che avvengono intorno a noi e anche a celebrare il nostro ruolo nel portare avanti queste trasformazioni – perché sono il segno che il regno di Dio è vicino (Luca 21:31).
Shively T. J. Smith, che condivide le finalità del movimento LGBT, dice “nell’Avvento di Cristo non c’è alcuna divisione, tra la gente, basata sulla razza, il genere, l’orientamento sessuale e la classe. Piuttosto c’è uguaglianza e accettazione amorevole oltre capacità l’esperienza e la comprensione l’umana. Tutta la gente vedrà e sentirà l’angoscia del mondo. Ognuno è inoltre in grado di fare esperienza della forza e della pace di Dio che deriva da una relazione divina che ci riorienta verso il mondo intorno a noi.”
Dove, nella vostra comunità locale, c’è bisogno di trasformazioni sociali radicali? In che modo voi e la vostra comunità di fede organizzate e contribuite a queste trasformazioni?
Il passaggio del Vangelo di Luca finisce con un avvertimento che potrebbe essere particolarmente rilevante per la comunità LGBT: “State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso” (Luca 21:34). Essere in prima linea in qualunque battaglia può essere difficile. Depressione, dipendenza e un senso di impotenza sfida ogni giorno la comunità LGBT. Si può essere facilmente indotti in errore dal pensiero che lavorare per dei cambiamenti positivi nella nostra società sia inutile. Il Salmo 25: 1-10 ci è utile in questo contesto. È una preghiera che chiede a Dio di aiutarci in questi momenti difficili, di mantenerci pieni di speranza.
Michael Joseph Brown, che lavora con l’AIDS Survival Project di Atlanta, spiega: “Sarebbe facile essere cinici riguardo il lento progresso del mondo d’oggi, specialmente quando ci sono delle pandemie come l’HIV/AIDS. Milioni di persone in tutto il mondo sono affette da questa malattia devastante, e anche negli USA l’aumento dell’HIV/AIDS tra le comunità marginali è inesorabile. Rimango speranzoso, comunque, perché proprio quando penso che siamo alla frutta, Dio fa sorgere alleati e risorse addizionali dai posti più inaspettati”.
La trasformazione può sembrare caotica, inquietante e triviale, ma, nei momenti di dubbio e confusione, dobbiamo credere che la promessa di Dio è che verrà un giorno in cui vivremo dignitosamente e in piena sicurezza, e che anche Lui sta lavorando pienamente per questo.
Durante periodi devastanti e avvilenti, quando avete sentito che l’aiuto divino è venuto in vostro soccorso? Quali sono i modi con cui potete coltivare la speranza nella comunità nel bel mezzo della crisi sociale e dell’assenza di speranza?
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Preghiamo con le Scritture
Eterno Signore,
nel tempo del passaggio, del conflitto e del cambiamento caotico,
ricordaci che questo tempo può essere il tempo delle doglie
quello in cui regneranno la giustizia e la pace.
E che quando tu sei la sorgente della nostra forza
In esso regneranno pace e giustizia.
Aiutaci,
Alza le nostre teste e i nostri spiriti. Amen
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Testo originale: Out in the Scripture: an honest encounter between LGBT lives & the Bible