Ti aspetto da una vita, con le mie ferite da farti guarire
Riflessioni del tempo d’Avvento di Luigi Testa*
«Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro» (Lc 10,24)
E se avessero visto, l’avrebbero riconosciuto? Un bambino, una mangiatoia, un po’ di paglia; un uomo che si ferma stanco al pozzo, che predica mitezza, che piange per gli amici; un Maestro che si fa prendere e colpire, e che si fa aprire il cuore. L’avrebbero riconosciuto?
È difficile anche per me. Ti aspetto da una vita, con le mie ferite da farti guarire, i miei desideri da farti esaudire, i miei bisogni da farti colmare – e poi tu arrivi, e scopro che sei tu ad avere bisogno di me: un bambino che si attende tutto da me.
Ci vuole proprio una fede da gigante – una fede da innamorato – per credere davvero che il mio destino sia nelle mani di un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia…
*Luigi Testa è autore di testi a carattere giuridico e scrive su alcuni quotidiani nazionali. “Via crucis di un ragazzo gay” (Castelvecchi, 2024) è il suo primo libro di natura spirituale, altre sue riflessioni sono pubblicate anche su Gionata.org