Tony Blair: “Sui diritti dei gay il Vaticano sbaglia, i fedeli sono molto più aperti”
Notizia data dall’Agenzia apcom l’8 aprile 2009
Il Papa e il Vaticano dimostrano nei confronti dell’omosessualità “un atteggiamento trincerato” che si rivela molto meno tollerante dell’opinione diffusa fra la maggioranza dei cattolici. Lo sostiene l’ex primo ministro britannico Tony Blair, da poco convertito al cattolicesimo.
In una intervista alla rivista gay Attitude oggi in edicola, ampiamente ripresa dalla stampa britannica, Tony Blair ha dichiarato di essere in disaccordo con le posizioni del pontefice sui diritti dei gay e suggerisce che la Chiesa dovrebbe rivedere le sue posizioni e riformarsi, così come a suo tempo lui fece con il Labour Party.
I commenti di Tony Blair, scrive oggi il quotidiano britannico, rischiano di suscitare una polemica con il Vaticano, che sostiene ufficialmente che gli omosessuali sono “intrinsecamente malati” e che le relazioni sessuali tra persone dello stesso sesso costituiscono peccato.
“Vi è un’enorme differenza generazionale” in questo caso, spiega Blair. “Probabilmente fra le gerarchie religiose vi è il timore che se cedono il terreno sul fronte dell’omosessualità, perchè il sentire comune e i comportamenti si sono evoluti nel tempo, dove si potrebbe andare a finire? Bisognerebbe poi cominciare a ripensare molte, molte altre cose”.
Tony Blair si è convertito al cattolicesimo poco dopo aver lasciato Downing Street, due anni fa; la moglie Cherie è cattolica e i figli sono stati cresciuti nella fede della Chiesa romana.
Durante la sua premiership ha varato diverse iniziative normative volte a promuovere l’uguaglianza di diritti per gli omossessuali, inclusa l’introduzione delle unioni civili. Anche la sua posizione sull’aborto non collima con quella del Vaticano.
Leggi l’intervista originale a Tony Blair