In Russia torturato a morte dal branco perchè gay
Articolo del 12 maggio 2013 pubblicato su Il Secolo XIX
Una violenza inaudita: seviziato a morte con cocci di bottiglia e pietre. È stato ucciso così, a Volgograd nel sud della Russia, un omosessuale di 23 anni.
Un episodio classificato come `omicidio´ per la polizia; un delitto a sfondo omofobo secondo le associazioni a difesa dei diritti umani, avvenuto in un Paese tradizionalmente ostile ai gay.
Il cadavere dell’uomo, svestito, è stato rinvenuto venerdì mattina, all’interno di un cortile di un edificio della città, secondo le principali agenzie di stampa internazionali. Numerose le ferite presenti sul corpo del giovane, alcune addirittura sui genitali e inferte con tutta probabilità con pezzi di vetro.
Ma la violenza del branco non si è fermata solo a questo. La «sua testa è stata fracassata con una pietra, e il giovane è stato anche sodomizzato con una bottiglia», hanno precisato gli investigatori alla France Presse, aggiungendo che due giovani, di 22 e 27 anni e con precedenti penali, sono stati fermati.
Da una prima ricostruzione degli eventi la vittima conosceva i suoi aguzzini. Con loro aveva deciso di festeggiare la ricorrenza del 9 Maggio, il `Giorno della vittoria´ degli Alleati sui nazisti. Avevano preso da bere insieme, ma ad un certo punto tutto è cambiato, e dalla festa si sarebbe passati alla tragedia, quando il giovane ha deciso di fare coming out, scatenando la violenza bruta degli altri due.
L’omofobia e le aggressioni contro i gay sono frequenti in Russia, un Paese che fino al 1993 ha considerato l’omosessualità un reato e una malattia mentale fino al 1999. «L’isteria contro i gay è incoraggiata in Russia», ha lamentato Nikolai Alexeiev, leader del movimento Gay Russia.
E non aiutano a distendere il clima i moniti della Chiesa ortodossa, ma anche la controversa legge adottata dal Parlamento di San Pietroburgo che prevede multe per gay, lesbiche, bisessuali o transgender che professano apertamente il loro orientamento sessuale in presenza di minori, e che equipara di fatto le manifestazioni del `Gay Pride´ alla propaganda della pedofilia.
Non aiuta neanche la minaccia lanciata giorni fa dal presidente Vladimir Putin che, dopo il sì del Parlamento francese alle unioni tra coppie dello stesso sesso e alla possibilità di queste di adottare bambini, ha proposto di rivedere l’accordo sulle adozioni con Parigi.