Un eremita transgender racconta in una parrocchia statunitense il suo cammino di transizione e la sua fede
Articolo di Jeromiah Taylor, pubblicato su l sito cattolico New Ways Ministry (Stati Uniti) il 30 maggio 2025. Liberamente tradotto dai volontari del Progetto Gionata.
Dopo essere stato rimandato a causa delle polemiche sollevate da alcuni ambienti ecclesiali conservatori, l’incontro pubblico con l’unico religioso dichiaratamente transgender della Chiesa cattolica si è svolto lo stesso, nonostante la presenza di un gruppo di cattolici tradizionalisti che, all’esterno della chiesa, recitavano un “rosario riparatore” per protestare contro l’evento.
Fratel Christian Matson, eremita transgender riconosciuto dalla diocesi di Lexington (Kentucky), ha preso la parola nella storica chiesa cattolica di St. Paul, parlando apertamente di identità di genere, vocazione religiosa e fede cattolica come realtà che si intrecciano profondamente nella sua vita.
Il suo intervento è stato promosso dalla pastorale LGBTQ+ della parrocchia e dall’associazione cattolica Fortunate Families (Famiglie fortunate), entrambe coordinate da Stan “JR” Zerkowski.
Fratel Matson, che ha fatto coming out nel 2024 attirando l’attenzione nazionale negli Stati Uniti, ha condiviso la propria storia di transizione e conversione, offrendo anche una riflessione teologica sull’inclusione delle persone transgender all’interno della dottrina cattolica.
Ha criticato apertamente l’insistenza della Santa Sede sulla cosiddetta “ideologia del genere”, da lui definita come un concetto costruito ad arte da settori gerarchici per evitare di confrontarsi con la complessità delle evidenze biologiche e delle esperienze umane.
Secondo Matson, documenti vaticani recenti come Dignitas Infinita (2024) e Maschio e femmina li creò (2019) travisano in modo significativo le vite e la fede delle persone transgender cattoliche. “Crediamo nella bontà di Dio,” ha affermato. “Crediamo nella creazione di Dio e comprendiamo che il modo in cui siamo fatti è espressione di quella creazione, ed è una cosa buona.”
Ha proseguito: “Dio crea una diversità di esperienze che è molto più complessa di quanto la Chiesa si sia finora sentita libera di riconoscere.”
Formatosi in teologia all’Università di Oxford, Matson si è detto convinto che l’antropologia cattolica non solo non sia in contrasto con l’inclusione delle persone transgender, ma possa anzi offrirne una chiave di accoglienza autentica. Le lacune nella risposta pastorale e teologica della Chiesa a queste esperienze, ha sottolineato, non sono una minaccia per la dottrina, ma un segnale della necessità di un ascolto più profondo.
“Certo, ‘maschio e femmina li creò’. Sì, è un bene. Gli esseri umani sono fatti per donarsi. Il corpo è teologicamente importante. E siamo un’unità di mente e corpo. Ed è proprio per questo che per alcune persone la transizione è fondamentale: perché questa unità tra mente e corpo conta.”
Con un’affermazione che ha suscitato sorpresa tra molti presenti, Matson ha dichiarato di avere grande stima per La teologia del corpo di san Giovanni Paolo II, una serie di catechesi che difendono la visione cattolica tradizionale di sessualità e genere. “Ci sono certamente delle critiche legittime,” ha detto, “ma l’ho utilizzata nella mia tesi di dottorato. Amo l’idea che siamo stati creati per donarci agli altri.”
Convertitosi in età adulta, Matson ha spiegato che non avrebbe mai abbracciato la fede cattolica — né tantomeno intrapreso la vita religiosa affrontando le tante difficoltà che ne sono derivate — se non fosse stato profondamente convinto dell’autorità magisteriale della Chiesa. La sua sete dell’Eucaristia e la convinzione che la Chiesa sia realmente ciò che afferma di essere lo hanno guidato in questo cammino.
“Dopo alcuni anni mi sono trovato a riflettere: quali possibilità di vita mi si aprono a seconda che io creda o meno che la Chiesa cattolica abbia davvero l’autorità che rivendica? Il mio pensiero successivo è stato: ‘Credo che ce l’abbia’. E quindi ho detto: ‘Devo diventare cattolico’.”
È proprio questo amore profondo e rispettoso per la Chiesa — rafforzato dal suo vissuto e dalla sua formazione teologica — che spinge Matson a contestare alcune posizioni ufficiali in materia di identità di genere, in spirito di verità e di servizio.
“Amo la Chiesa. Mi sarebbe molto più facile diventare episcopaliano (appartenente alla Chiesa episcopale, ramo statunitense della Comunione anglicana), ma resto qui per l’Eucaristia. Credo nell’autorità della Chiesa. Non contesto frasi come ‘Maschio e femmina li creò’ perché penso che la Chiesa sia malvagia. Le contesto perché credo che il processo con cui sono state formulate non sia un processo capace di generare verità.”
Fratel Christian Matson è membro di un ordine eremitico approvato dalla diocesi di Lexington, Kentucky. Ha studiato teologia presso l’Università di Oxford e contribuisce attivamente al dibattito su fede e identità transgender con la sua testimonianza pubblica, la sua ricerca accademica e la sua vita contemplativa.
Testo originale: Transgender Hermit Gives Parish Talk on Trans Issues