Un omosessuale nella mia congregazione Avventista. Che fare?
Articolo di Kate McLaughlin tratto da Ministry – International Journal of the Seventh-day Adventist Ministerial Association (Stati Uniti), Novembre 1996, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Sette anni fa abbiamo appreso che nostro figlio più giovane è omosessuale. In quel momento la nostra ignoranza e i nostri pregiudizi hanno sbattuto la testa con il nostro amore per lui.
Sono lieta di dire che l’amore ha avuto la meglio. Da allora abbiamo imparato un bel po’ di cose sull’omosessualità. Siamo anche arrivati a capire come le vite di molti siano toccate da questo dolore segreto.
Mentre riuscivo ad aprirmi di più sull’omosessualità di nostro figlio, e specialmente da quando ho scritto un libro sull’esperienza della nostra famiglia (Mio figlio, amato estraneo), sono rimasta stupita di scoprire che quasi ogni persona con cui ne parlo ha un amico o parente omosessuale.
E mio figlio? Cosa gli è successo? Fin da bambino è sempre stato sensibile alle cose spirituali. Offrì il suo cuore a Dio quando aveva 9 anni e venne battezzato un anno dopo. La sua ambizione era di essere insegnante missionario.
Ci ha detto di aver pregato Dio tutta l’infanzia e l’adolescenza perché lo facesse cambiare. Quando questo non è successo ha voltato la schiena a Dio, verso la fine dell’università. Incontrò un altro ragazzo omosessuale e prima che passasse molto tempo vivevano già insieme.
Nonostante avesse deciso che non credeva in Dio lui e il suo amico amavano la musica e cantavano nel coro di una chiesa nella sua comunità. Dopo pochi anni ritrovò la strada che conduce a Dio, decise di vivere nel celibato – ed entrò a far parte della chiesa in cui cantava.
In tutto questo, a dispetto del nostro dolore e della nostra delusione, abbiamo mantenuto una relazione intima e amorevole con nostro figlio, riconoscendo che Dio continua ad amarci anche quando facciamo degli errori.
Vediamo il suo ritorno a Dio, anche se non attraverso la nostra chiesa, e la sua decisione di rimanere celibe come una risposta alla preghiera, dato che siamo testimoni di un tale fortissimo e gioioso cambiamento nella sua vita che non possiamo dubitare della guida di Dio. La storia non è ancora finita.
DI COSA UN OMOSESSUALE HA BISOGNO DA PARTE DI UN PASTORE
Comprensione
Sospetto che molti membri di chiesa, inclusi i pastori, vedano ancora l’omosessualità come la vedevamo noi prima di sapere di nostro figlio – semplicemente come una perversione sessuale che la gente sceglie, probabilmente perché è “eccitante”.
La verità è che non si sceglie coscientemente l’orientamento sessuale. La scelta dell’omosessuale è se scegliere o meno uno stile di vita omosessuale.
Quando si capisce questo si comincia a comprendere alcune delle difficoltà che gli omosessuali affrontano, specialmente quelli che sono stati allevati in un ambiente religioso.
Condizionati dall’atteggiamento sia della società sia della chiesa verso gli omosessuali, eppure riconoscendo questa cosa spaventosa dentro di essi, imparano presto a negare una parte della loro personalità e a indossare una maschera protettiva in mezzo alla gente.
Spesso si sviluppa una crisi di fede quando le loro preghiere di liberazione non ricevono risposta. E quando finalmente accettano il fatto di essere omosessuali, spesso vogliono smettere di nascondersi ed essere sinceri, ma sono bloccati dalla paura per il rifiuto da parte della chiesa e della società.
Educazione
Infuria ancora il dibattito, nei circoli scientifici e religiosi, sulla causa dell’omosessualità. La mia conclusione personale, basata su lunghe letture e su conversazioni con un buon numero di omosessuali e le loro famiglie, è che probabilmente la maggior parte è nata con un orientamento omosessuale che, a meno di un miracolo divino, non può essere cambiato.
Altri, penso, hanno un’identità sessuale confusa a causa di abusi sessuali nell’infanzia, e forse possono essere aiutati con una terapia.
Poi ci sono quelli in mezzo allo spettro tra omosessualità ed eterosessualità, chiamati bisessuali, attratti da ambedue i sessi. Se fortemente motivati dal desiderio di obbedire a Dio, possono scegliere di limitarsi alle relazioni sentimentali con il sesso opposto.
Questi, credo, sono coloro che possono essere aiutati dal “cambiamento” nei ministeri di varie denominazio ni.Un equivoco comune in cui molti cadono è che una pratica abituale tra gli omosessuali sia adescare ragazzini per farli diventare come loro. Ma si confonde gli omosessuali con i pedofili, coloro che sono sessualmente attratti dai bambini.
Naturalmente non pretendo di essere un’esperta. Ci sono molte opinioni differenti, e non penso che qualcuno comprenda a pieno questo complesso problema. Ma se veramente volete aiutare gli omosessuali e le loro famiglie, avete l’obbligo verso di loro di saperne di più su queste complessità.
Apertura
Lo stigma annesso all’essere omosessuali alimenta segretezza e vergogna. La chiesa dovrebbe fornire un luogo sicuro dove le persone con questo orientamento possono essere oneste a proposito del loro problema.
Hanno bisogno di un luogo dove possono parlare delle loro emozioni confuse e i problemi spirituali che ne derivano, un luogo dove altri impegnati nella battaglia contro il peccato pregheranno con e per loro.
Come pastore, una volta che hai messo da parte ignoranza e pregiudizio, puoi anche aiutare nell’educazione della tua chiesa, e incoraggiarli ad affrontare il fatto che una minoranza significativa dei nostri membri lottano con un orientamento omosessuale.
Supporto
Per quanto ne sappia, l’unico tentativo che la Chiesa Avventista del Settimo Giorno abbia fatto per fornire aiuto agli omosessuali è sostenere ufficiosamente Omosessuali Anonimi, un’organizzazione che tenta di aiutare gli omosessuali a diventare eterosessuali.
Nel passati ci sono stati problemi morali in questa organizzazione. Facendo questa e altre considerazioni, credo che difendano un’aspettativa irrealistica per la persona con un autentico orientamento omosessuale.
Un’altra organizzazione Avventista per omosessuali è Kinship (Affinità). Dato che la maggioranza dei suoi membri sottoscrivono un’interpretazione alternativa della Scrittura e credono che una relazione omosessuale monogama sia accettabile per loro, la Chiesa Avventista non riconosce ufficialmente Kinship.
Nonostante gli inconvenienti di Kinship, l’organizzazione fornisce qualcosa che la nostra chiesa non offre – un’atmosfera di amore e supporto per quegli omosessuali che amano la loro chiesa, ma non vedono via d’uscita dal loro orientamento.
Credo ci sia un fortissimo bisogno che la nostra chiesa fornisca un gruppo pubblicamente riconosciuto per quegli omosessuali che desiderano vivere nel celibato. Hanno bisogno di provare calore, accettazione e supporto dagli altri membri di chiesa, i quali capiscono che, come chiunque sia impegnato in una seria guerra contro il peccato, non è detto che vincano tutte le battaglie.
Abbiamo bisogno di mostrare loro la stessa prontezza a perdonare e la stessa pazienza che offriamo a chi occasionalmente cede alla tentazione dell’orgoglio, della gelosia, o dell’eterosessualità deviata.
Amore
Il più profondo e basilare bisogno emotivo dell’essere umano è l’amore, e in generale avere qualcuno accanto. Gli eterosessuali single possono soddisfarlo, per certi versi, condividendo la vita con un coinquilino dello stesso sesso, ma anche questo è problematico e probabilmente impossibile per l’omosessuale. Di conseguenza la loro è spesso la più solitaria delle vite.
Riconosciuto questo, la chiesa dovrebbe dimostrare loro amore e includerli come membri preziosi nella famiglia della chiesa come compensazione per i normali desideri di casa e famiglia a cui devono rinunciare.
La stessa chiesa sarà ben ricompensata per i suoi sforzi di incoraggiare i suoi membri omosessuali non praticanti. Sono collettivamente conosciuti come molto dotati in campo artistico, doti che possono offrire al servizio di Dio.
COSA DEVE OFFRIRE IL PASTORE AI GENITORI DI OMOSESSUALI?
Comprensione
Come pastore devi comprendere che quando i genitori apprendono per la prima volta che il figlio o la figlia è omosessuale, rimangono generalmente scioccati. Anche se possono essere stati consapevoli che qualcosa nel loro bambino o bambina era diverso, non hanno probabilmente mai ammesso con se stessi l’impensabile possibilità che potesse avere qualcosa a che fare con l’omosessualità.
Possono provare qualsiasi tra questa serie di emozioni: rabbia, rifiuto, cordoglio, colpa, paura o vergogna. I sogni sul futuro del figlio/figlia vanno in frantumi.
Se, come avviene frequentemente, apprendono al tempo stesso l’omosessualità e una diagnosi di AIDS, si combinano profondamente shock e dolore. Mariti e mogli spesso reagiscono in modi marcatamente differenti, e questo molto frequentemente si ripercuote sul matrimonio.
Consapevolezza
Quando il figlio o la figlia “escono fuori dallo sgabuzzino” i genitori, letteralmente, prendono il loro posto. Avvertendo che devono essere in qualche modo responsabili, tendono a riflettere lo stigma che la chiesa e la società hanno appiccicato all’omosessualità.
Pochissimi genitori si sentono in grado di parlarne a qualcuno, eppure parlarne è la cosa di cui più hanno bisogno.
Un pastore deve accorgersi di ogni piccolo segnale che i genitori possono esprimere sulla burrasca emotiva che stanno attraversando.
Può venire fuori attraverso velate domande sull’omosessualità o una depressione inspiegabile o altri mutamenti repentini d’umore.
Ci vuole tatto estremo quando ci si occupa di questi genitori. Spesso quello che vogliono fortemente è che qualcuno noti la loro angoscia e chieda cosa non va. Magari hanno il cuore sovraccarico di domande ed emozioni che hanno bisogno di esprimere, ma non sono capaci di tirare fuori l’argomento da soli.
Magari potete rompere il ghiaccio chiedendo semplicemente “Come vanno le cose ultimamente?” o “Ho notato che qualcosa sembra turbarti. C’è qualcosa di cui vorresti parlare?”
Poi è importante continuare a creare loro opportunità di parlare; ci può volere del tempo prima che si sentano abbastanza a loro agio per discutere le cose che hanno veramente in cuore.
Rassicurazione
Probabilmente, una delle prime domande che vengono in mente ai genitori Cristiani dopo la scoperta dell’omosessualità del figlio o della figlia è Lui/lei sarà perduto/a?
Questo perché di solito non comprendono la differenza tra orientamento omosessuale e comportamento omosessuale.
Potete rassicurarli sul fatto che Dio ama e vuole salvare tutti. Non ritiene le persone responsabili per una condizione sulla quale non hanno scelta – solo sul modo in cui scelgono di relazionarsi con essa. E se fanno la scelta sbagliata possono essere guidati dallo Spirito Santo a pentirsene.
Educazione
Potete aiutare i genitori a capire che le due cose più importanti che possano fare per il figlio o la figlia è mostrare lo stesso amore incondizionato che Dio ha mostrato a noi mentre eravamo ancora peccatori, e pregare perché lo Spirito Santo lavori nella loro vita.
Spesso le cose peggiorano prima di migliorare, ma l’amore, la comprensione, il supporto e l’accettazione di un genitore possono affrettare la riconciliazione di un ragazzo o una ragazza con Dio.
Molti genitori sono convinti che, a meno che ricordino continuamente ai loro figli che ciò che fanno è sbagliato, in un certo senso staranno condonando un comportamento peccaminoso, ma questo non fa che alienarli dalla loro famiglia oltre che da Dio. Lo Spirito Santo può ottenere ciò che a noi è irraggiungibile.
La mia preghiera
Credo che sarà un segno di maturità spirituale della nostra chiesa riconoscere che questo complesso problema la affligge, quando saremo disposti a farlo uscire allo scoperto e discuterlo con onestà e franchezza, e quando offriremo supporto e simpatia a coloro che lottano con una delle più disorientanti e dolorose maledizioni del peccato sulla razza umana.
Come sarebbe meraviglioso se la nostra chiesa potesse aprire la strada nel mostrare tenere e Cristiana compassione verso gli omosessuali, non ostracizzandoli per un orientamento sul quale non hanno il controllo definitivo, né incoraggiandoli ad accettare qualcosa di meno per la loro vita che il meglio che offre Dio, ma piuttosto spalleggiandoli con amore e comprensione mentre cercano di seguire la volontà di Dio.
La mia preghiera è che tu, come pastore, possa aiutare a far sì che questo accada.
Testo originale: A homosexual in my congregation?