Un vademecum per le parrocchie cattoliche LGBT-friendly
Documento pubblicato sul sito di Fortunate Families (Stati Uniti), Associazione di genitori cattolici con figli LGBT, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Spinti dal messaggio della lettera pastorale Always Our Children (Sono sempre nostri figli), i ministri della Chiesa (parroci, incaricati della pastorale giovanile, personale delle parrocchie, gruppi dirigenti parrocchiali e volontari) stanno meditando su come raggiungere le persone omosessuali.
I suggerimenti per gli operatori ecclesiali che seguono sono basati sulle raccomandazioni pastorali di Always Our Children e sulle parrocchie che hanno in corso dei programmi di pastorale omosessuale (PO). Speriamo che voi – responsabili pastorali e i vostri volontari – troviate questi suggerimenti utili a progettare, stabilire e promuovere un’azione pastorale con le persone omosessuali, le loro famiglie e i loro amici.
Due note importanti:
I suggerimenti sono disposti in modo che voi, come responsabili pastorali, possiate scegliere le raccomandazioni più adatte a specifiche comunità ed esigenze della parrocchia. Non abbiate paura di iniziare perché non potete fare tutto.
Allo stesso tempo siate consapevoli che questa educazione continua forma le basi per un’azione pastorale di successo. Il bisogno di educazione comincia con il gruppo dei responsabili parrocchiali e si estende ai vari comitati, alla parrocchia come insieme, ai gay e alle lesbiche cattolici, alle loro famiglie e ai loro amici. Un investimento in fase di preparazione e di formazione facilitai il buon funzionamento dei gruppi di sostegno. Un’educazione che comprende tutta la parrocchia è vitale per creare un’atmosfera di benvenuto e di inclusione perché i gruppi di sostegno abbiano successo. Buoni gruppi di supporto dipendono anche da una buona guida, esperta di facilitazione, identità di genere e argomenti ecclesiali.
1. Siate disponibili con i genitori e le famiglie che chiedono il vostro aiuto pastorale, la vostra guida spirituale, la vostra preghiera.
-Esaminate le vostre attitudini: per dare un aiuto pastorale, avete bisogno di identificare la vostra prospettiva.
-Promuovete attivamente un ambiente accogliente e sicuro per tutti. Incoraggiate l’inclusività e l’accoglienza come tratti distintivi della comunità parrocchiale
-Usate tutte le opportunità per rinforzare i valori morali dell’amore, della compassione e della giustizia, sia con le parole che con i fatti.
-Date avvio a un gruppo di studio su come raggiungere gay e lesbiche, i loro genitori, la loro famiglia e i loro amici nella vostra parrocchia. Fate pubblicità agli incontri nel bollettino.
-Incontrate tutti i maggiori comitati della parrocchia per spiegare l’azione pastorale e la sua logica. Prendervi tempo per chiarire la vostra disponibilità e volontà di aiutare sarà utile a diffondere il messaggio attraverso volontari attivi nella vita parrocchiale.
-Mettere Always Our Children in bella vista sullo scaffale dei libri della chiesa o nell’atrio insieme alle copie di presentazioni sull’insegnamento della Chiesa (per es. Sparks, What the Church Teaches about Homosexuality (Cosa insegna la Chiesa sull’omosessualità) della Catholic Update)
-Date informazioni di base corrette sull’identità di genere, mettete sul vostro scaffale o nell’atrio il manualetto dell’American Psychological Association, Answers to Your Questions about Sexual Orientation and Homosexuality (“Risposte alle vostre domande su orientamento sessuale e l’omosessualità”).
-Pubblicizzate la disponibilità delle persone dello staff associate alla pastorale gay; pubblicizzate i contatti regolari con altre parrocchie; create delle brochures per l’angolo delle riviste con programmi di PO e i relativi contatti.
-Create opportunità per contatti anonimi, come un box per le domande, per quelli che potrebbero essere troppo timidi per un contatto faccia a faccia.
-Date indicazioni sulla vostra empatia e disponibilità ai genitori e alle famiglie. Potreste dare indicazioni di lettura appropriate, indossare una spilletta arcobaleno, incollare un adesivo sulla vostra porta ecc…
-Create/usate segni per indicare parrocchie impegnate con argomenti omosessuali e volontà di portare aiuto.
-Preparatevi ad assistere le famiglie e gli amici di quelli che fanno coming out con sostegno e comprensione, e abbiate riferimenti disponibili.
2. Accogliete le persone omosessuali nella comunità e cercate quelle che sono ai margini.
-Evitate stereotipi e condanne. Sforzatevi soprattutto di ascoltare. Non presumete che tutte le persone omosessuali siano sessualmente attive.
-Usate le spillette di cui alla Sezione 1 per far capire a gay e lesbiche la vostra disponibilità. Continuate a promuovere un’atmosfera accogliente e inclusiva.
-Mettete negli uffici della vostra parrocchia il simbolo dell’arcobaleno, o qualche altro simbolo riconoscibile, per indicare il benvenuto.
-Formate un comitato (possibilmente con le persone del gruppo di studio menzionato nella Sezione 1) che sia interessato a raggiungere le persone omosessuali e coloro i quali si occupano di questioni legate alla giustizia. Questa realtà dovrebbe fare parte di un comitato già esistente, come un comitato di giustizia e pace, o uno di evangelizzazione o di formazione degli adulti ecc… Create un’atmosfera di rispetto e congenialità per tutti.
-Esaminate le vostre attitudini; cercate di evitare di credere che tutti siano eterosessuali a meno che non lo dicano esplicitamente.
-Assicuratevi che il personale e i parrocchiani siano consapevoli che ognuno deve essere trattato in maniera rispettosa. Siate attenti ai comportamenti e al linguaggio usato nei luoghi pubblici che potrebbe essere inavvertitamente frainteso; siate preparati ad affrontare situazioni simili con tatto e rispetto per tutti.
-Riconoscete in appropriate assemblee pubbliche che le persone omosessuali sono preziose e benvenute nella parrocchia e nella comunità.
-Nel parlare con gay e lesbiche, le loro famiglie e loro amici, ascoltate attentamente, fate domande per togliere di mezzo le ambiguità e offrite risposte che non giudichino per essere pronti ad ulteriori conversazioni e per responsabilizzare le persone coinvolte, chiarendo il loro pensiero sulle questioni summenzionate.
-Siate informati sulla legislazione applicabile riguardo la discriminazione e siate sicuri che la conosca tutto il personale.
-Fate in modo che gay e lesbiche cattolici abbiano l’opportunità di condividere le loro storie. Se è possibile, includete questa opportunità nei prossimi programmi parrocchiali.
-Non abbiate paura di diffondere la notizia. Cercate dei modi per pubblicizzare i programmi. Usate i media locali e il sito della parrocchia per raggiungere le persone che ne hanno bisogno.
3. Imparate di più sull’omosessualità e l’insegnamento della Chiesa, in modo che il vostro predicare, il vostro insegnare e il vostro counseling siano consapevoli ed efficaci.
-Se avete una biblioteca parrocchiale, iniziate ad acquistare libri e altro materiale che contenga informazioni accurate e risorse su argomenti omosessuali. Costruite una collezione di buon materiale di riferimento per capire l’identità di genere, il processo del coming out, l’omofobia ecc…
-Rivedete l’intera sezione del Catechismo della Chiesa Cattolica che si occupa dell’orientamento sessuale e la chiamata alla cura pastorale in essa contenuta.
-Lasciate che i parrocchiani sappiano delle risorse presenti in parrocchia.
-Informatevi sulla storia gay e lesbica, la cultura, gli argomenti attuali, per relazionarvi meglio alle persone omosessuali e per andare oltre agli stereotipi dello “stile di vita gay”.
4 Quando parlate in pubblico, usate le parole”omosessuale”, “gay” e “lesbica” in modo onesto e accurato.
-Usate appropriatamente il linguaggio attuale.
-Predicate un vangelo di inclusione. Ogni volta che si presenta l’opportunità di predicare facendo riferimento alle persone che sono discriminate, menzionate l’orientamento sessuale.
-Annunciate assemblee e eventi ai quali state lavorando. Non abbiate paura di pronunciare le parole “gay” e “lesbica”, specialmente a messa e sul bollettino parrocchiale. Se non ci sono programmi disponibili, annunciatene altri interessanti che ci sono nella vostra comunità locale.
-Nelle preghiere di intercessione generale, includete quelle per la fine della violenza contro le vittime di discriminazione, compresi gay e lesbiche.
-Instaurate un’educazione appropriata all’età per la tolleranza e contro la violenza nei programmi di educazione religiosa.
5 Conservate una lista di realtà, gruppi comunitari, consulenti o altri esperti ai quali poter indirizzare le persone omosessuali, i loro genitori e famigliari quando chiedono un’assistenza specifica. Consigliate agenzie che operano in modo coerente con la dottrina cattolica.
-Sviluppate contatti personali con agenzie appropriate per rispondere ai bisogni delle persone omosessuali e delle loro famiglie, specialmente durante il processo di coming out o quando stanno facendo delle esperienze negative.
Quando le varie agenzie non capiscono o non apprezzano l’insegnamento morale cattolico, prendetevi il tempo per aiutare personalmente a capire i nostri interessi e i nostri valori.
-Fate rete con la comunità e i gruppi civici e con quelli ecclesiali. Cercate le risorse disponibili nel vostro territorio, inclusi i servizi sociali. Chiedete ai terapeuti di consigliarvi gruppi di sostegno e consulenti gay-friendly.
-Cercate risorse omosessuali come riviste, pubblicazioni e siti per trovare agenzie, gruppi e consulenti.
-Create un programma di mentoring per le persone omosessuali e le loro famiglie; è importante che si incontrino con altri per condividere le loro esperienze.
-Invitate oratori che possano aiutare i parrocchiani e lo staff, unite le persone alle esperienze, rompete con gli stereotipi e create dei ponti.
6 Aiutate, fondate o promuovete gruppi di sostegno per genitori e membri della famiglia.
-Prima cosa, investite nella preparazione di gruppi di sostegno che funzionino. Come detto nell’introduzione, l’istruzione a livello di parrocchia è di vitale importanza. Assicuratevi anche che le persone a capo di questi gruppi siano ben addestrate nella facilitazione e nelle questioni ecclesiastiche e di identità di genere.
-Cercate gruppi di sostegno già esistenti, così da avere riferimenti disponibili fino a quando si è pronti per iniziare i propri gruppi.
-Dove possibile, assicuratevi che gay e lesbiche ricevano supporto dai loro pari così come dai membri eterosessuali della parrocchia.
-La vostra parrocchia può diventare una risorsa per altre parrocchie per riflettere, pregare e cercare una guida, per aiutare coloro che lottano con i problemi legati all’essere omosessuali.
7 Riesaminate i programmi relativi all’educazione sull’HIV/AIDS.
-Stabilite un’azione pastorale sull’AIDS come un obiettivo importante di per sé, separato dai programmi di PO.
-Quando parlate di o date visibilità alla pastorale sull’AIDS, chiarite come essa non sia legata a quella omosessuale. Le informazioni sull’HIV/AIDS dovrebbero spiegare la malattia come qualcosa che colpisce tutta l’umanità, non solo uno o due gruppi isolati. Assicuratevi di includere ricerche contemporanee che dimostrino le varietà di fattori socio-economici che portano a costituire popolazioni “a rischio”.
Testo originale (PDF): Implementing Pastoral Recommendations from Always Our Children In Parish Communities