Una giornata particolare. I gay e le lesbiche cristiane al Napoli Pride

Sabato prossimo, 26 giugno 2010, è il giorno del NapoliPride 2010. E’ la manifestazione più unitaria e più “italiana”, fra i tanti pride locali che si moltiplicano in questa nostra Repubblica sempre più de facto federale.
A Napoli ci saranno anche i cristiani omosessuali, di tutte le regioni e i territori, di tutte le denominazioni cristiane.
Dal 2003 al 2006 ha operato il COCI, un coordinamento italiano di gruppi di gay credenti, il cui striscione è stato regolarmente presente ai diversi Pride che si sono succeduti.
Quest’anno la partecipazione sarà più numerosa e più visibile, grazie all’impulso che i gruppi di omosessuali cattolici ed evangelici hanno ricevuto dal successo del loro primo Forum italiano, tenutosi il 26-28 Marzo 2010 ad Albano Laziale.
Grazie ai fondi raccolti nel corso del Forum stesso, i gruppi di gay e lesbiche credenti hanno potuto stampare dei materiali informativi sulla loro esperienza. Particolarmente impegnati nella giornata saranno i gruppi Ponti Sospesi di Napoli e Nuova Proposta di Roma. Tutte le informazioni in proposito sono disponibili sul sito gionata.org, il principale portale in lingua italiana su fede e omosessualità, sempre documentatissimo.
Nel vedere tante donne e tanti uomini sfilare per le strade di Napoli portando al collo le loro croci latine e greche, i tau ospitalieri e francescani, le croci ugonotte, molti potranno vedere con i loro occhi, forse per la prima volta, che c’è un popolo queer che crede in Gesù Cristo, non separato ma unito alle persone omosessuali di altra fede o senza fede, in uno spirito di mutua comprensione, di solidarietà e, soprattutto, di libertà.
Come scrive il sito Gionata, il «Napoli Pride di Sabato 26 giugno 2010 sarà per i cristiani omosessuali una giornata di riflessione, un giorno di uguaglianza e d’inclusione, una giornata in cui ringrazieranno Dio per “averci fatto come siamo”».
I gay e le lesbiche credenti che saranno al Pride non sono una piccola avanguardia di dissidenti o di eccentrici, ma i testimoni di una certezza, che, grazie all’azione pastorale e culturale di questi gruppi, si rafforza ogni giorno di più nel quotidiano della vita di ormai migliaia di persone omosessuali: Dio non è la FIAT, non fa pezzi sbagliati, le persone omosessuali non sono fuori o contro il piano provvidenziale della creazione.
Noi persone omosessuali e transessuali ci siamo sempre state, manifestazione naturale della diversità umana, dell’imprevedibilità del cuore, della fantasia di Dio. In un tempo come il nostro, benedetto da una libertà e da un benessere relativamente più grandi che in qualsiasi altro periodo della storia umana, stiamo diventando maggiormente visibili e cercando il nostro modo di essere libere e felici.
Gli omosessuali incontrano grandi resistenze nella società e nelle chiese, ma trovano una grande speranza in Cristo, salvatore e liberatore. Come raccontano i Vangeli (Matteo 8,5-13 e Luca 7,1-10), Gesù rimase ammirato dall’amore del centurione per il suo “pais” – parola greca che potrebbe significare ragazzo, attendente, ma anche giovane amante.
Il Maestro trovò, in questa come in molte altre occasioni, che la fede di un diverso era più grande di quella di tanti regolari del suo tempo.
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