Una voce nel deserto (Lc 3:1-6)
Riflessioni bibliche di Michael Joseph Brown e Shively T. J. Smith tratte dal sito Out in Scripture (Stati Uniti) del dicembre 2012, liberamente tradotte da Luz Maria B.
“La parola di Dio non è andata da nessuno dei leader nominati in questo passo – l’imperatore, il governatore, il sovrano o il sommo sacerdote – bensì andò da Giovanni, un estraneo alle istituzioni religiose, politiche e ai poteri del tempo” (Shively T. J. Smith).
“Vivere come una persona che ha fatto “coming out” nella nostra società, specialmente se hai un compagno, significa aprire la tua vita agli altri in modi che non ti aspettavi. Tutti, dai vicini di casa al postino sanno di te. È senza dubbio un’esperienza desolata.” (Michael Joseph Brown)
Luca 3:1-6 è un testo di preparazione per la venuta di Gesù Cristo. Descrive il ministero di Giovanni, il quale annuncia il suo lavoro di preparazione della “via del Signore” (Luca 3:4).
Da questo passo risaltano un paio di cose. Primo, notare che l’autore, Luca, esce dal suo ambito per impostare il contesto storico per il ministero di Giovanni.
Molti avrebbero sorvolato su questa parte come se fosse un riempimento non necessario, ma con esso si vuole dare un importante messaggio ai lettori. Gli esseri umani vivono le loro vite e le loro vocazioni all’interno di parametri storici definiti.
Per dirlo in un altro modo: c’è un certo “qualcosa che è stato dato” alle nostre vite. Siamo gli eredi dei contributi di coloro che sono venuti prima di noi, e forniamo un contesto all’interno del quale le generazioni future vivono e operano.
Quello che ci è stato dato come contesto è un dono straordinario, anche se imperfetto. (Rivedete anche come Dio è presente nel resoconto della nascita di Giovanni stesso e nelle speranze dei suoi genitori, Elisabetta e Zaccaria, in Luca 1:57-80).
Attraverso azioni come i Moti di Stonewall del 1969, moderne persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) lanciavano un grido che adesso risuona da un capo all’altro della nostra società di oggi.
Persino i problemi attuali, come i matrimoni tra persone dello stesso sesso e l’ordinazione, probabilmente non ci sarebbero stati se non fosse stato per uomini e donne che hanno rischiato le loro vite e la reputazione in eventi come Stonewall.
Inoltre, Shively T. J. Smith ci ricordava, “La parola di Dio non è andata da nessuno dei leader nominati in questo passo; bensì andò da Giovanni, un estraneo alle istituzioni religiose, politiche e ai poteri del tempo” (Luca 3:1-2).
Guardando l’ambientazione per il passo di oggi, non era probabilmente il miglior periodo per iniziare a predicare un messaggio di pentimento, ma se Giovanni stava preparando “la via del Signore,” allora questo era il solo contesto facilmente disponibile (Luca 3:4).
Adesso, da dove senti provenire le voci più profetiche nella società?
In questo passo, la missione di Giovanni è fatta nel “deserto” (Luca 3:2). Anticamente, molti vedevano il deserto come un posto pericoloso e solitario, isolato dalle comodità della civiltà e vulnerabile alla violenza degli altri. Così come fin troppi membri delle comunità lesbica, gay, bisex e trans (LGBT), Giovanni viveva la sua vita ai margini.
Così facendo, egli si aprì alle “tribolazioni” degli altri. Le persone LGBT capiscono questo tipo di vulnerabilità. Ogni volta che reclamano le loro identità e iniziano a vivere le loro vite con dignità, mettono loro stessi a rischio.
Come dice Michael Joseph Brown, “vivere come una persona che ha fatto “coming out” è senza dubbio un’esperienza desolata. La si percepisce isolante e pericolosa.” In questo tipo di circostanze, avere una comunità che ci supporta non ha prezzo.
Quali gruppi nella tua comunità locale sembrano invisibili e sono socialmente emarginati? In che modo Dio ti sta chiamando ad essere difensore di una comunità sicura e di sostegno per tutti?
Il messaggio di Giovanni era una sfida alle strutture di potere e ai modelli di comportamento esistenti. Ci è stato detto che il suo messaggio era di “pentimento”, che letteralmente significa cambiare il modo di pensare (e di conseguenza, di agire) nel mondo. Il messaggio di Giovanni era una chiamata per trasformare la società, in preparazione del tempo in cui “ogni uomo vedrà la salvezza di Dio” (Luca 3:6). Filippesi 1:3-11 ci ricorda che questo è ancora un lavoro in corso. Dice Paolo: “Io confido in questo, che colui che ha cominciato un’opera buona in voi, la porterà a compimento fino al giorno di Gesù Cristo” (Filippesi 1:6).
Così come con Giovanni, i membri delle comunità LGBT sono spesso ai margini sostenendo una società trasformata. Shively T. J. Smith aggiunge: “La lettura del Vangelo ci obbliga ad affrontare la realtà che il dolore emozionale e l’alienazione che gruppi come le comunità LGBT e varie comunità etniche affrontano non nascono dal messaggio del Vangelo di amore e accettazione.
È piuttosto il risultato del fallimento delle comunità cristiane di seguire veramente il modello di Giovanni quale voce profetica che “raddrizza la via del Signore” È un compito difficile, ma questo testo ci ricorda che è un compito importante.
Questo è il messaggio che abbiamo trovato anche in Malachia 3:1-4. Il profeta ci dice che il compito del messaggero è difficile. Tuttora, dopo che la necessaria trasformazione è avvenuta, “Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani” (Malachia 3:4).
Poiché stiamo facendo i preparativi per la celebrazione della nascita di Gesù, siamo chiamati dai passi di oggi a dedicare noi stessi equamente al compito di preparare la via per una società trasformata. In quali modi la tua comunità locale ha bisogno di essere trasformata? In che modo hai contribuito, o non contribuito, a questo processo?
DEVOTAMENTE FUORI DALLE SCRITTURE
Eterno amante delle nostre anime, in questo tempo di Avvento di preparazione, aiutaci a capire le esperienze desolate delle nostre vite come opportunità per aiutarti nella tua profetica trasformazione della terra, di tutti. Nel nome di Gesù, Amen.
* Gli incontri dell’Avvento nel deserto, come l’incontro di Natale a Betlemme, possono essere altrettanto trasformativi. I brani della Bibbia di questa settimana: Baruc 5:1-9 o Malachia 3:1-4; Luca 1:68-79 (non discussi in questo commento); Filippesi 1:3-11; Luca 3:1-6
Testo originale: 2nd Sunday of Advent, Year C – A voice in the wilderness