Uscire dall’armadio per venire alla luce
Riflessioni di Paolo Spina*
Nel Vangelo di Giovanni, Gesù ci consegna una promessa che continua ad accompagnarci: “Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv 8,32). Non è una verità astratta, ma un incontro: la verità di Cristo è una persona che libera, non una dottrina che incatena.
È la verità dell’amore che ci restituisce a noi stessi, che fa cadere le maschere e ci permette di abitare la vita con autenticità.
In questa luce, la Giornata internazionale del coming out, celebrata ogni anno l’11 ottobre, non è solo un evento sociale o politico, ma può essere letta anche attraverso una prospettiva di fede: il coraggio di “venire alla luce”.
Raccontare chi si è davvero, uscire dal nascondimento, è un gesto non solo autenticamente umano, anche profondamente evangelico. È il passaggio dalla paura alla libertà, dalla vergogna alla dignità.
È la stessa dinamica che attraversa le pagine della Scrittura: ciechi che riacquistano la vista, paralitici che si alzano, donne che trovano voce, persone messe al margine chiamate nuovamente col proprio nome. Ogni volta che la verità emerge, nasce la libertà.
Per molte persone LGBTQ+, il coming out è un cammino lungo, talvolta segnato da passi di rischio e fragilità. Non si tratta solo di dire qualcosa di sé, ma di scegliere la verità della propria vita contro la menzogna imposta dal giudizio.
È l’incontro tra la verità del proprio cuore e la luce di Dio che non condanna ma accompagna. “Chi fa la verità viene verso la luce” (Gv 3,21).
Essere cristiani significa credere che il Dio della vita non abita nella finzione, ma nella sincerità di chi si riconosce amato così com’è. Il Vangelo invita ciascuno a vivere alla luce, non per vanagloria o autocelebrazione di sé, ma per non rimanere nel nascondimento di chi ha paura di essere disprezzato per ciò che è.
Come Lazzaro, anche noi siamo chiamati da Gesù a “uscire fuori” (Gv 11,43) a lasciare, cioè, il sepolcro delle paure e dei silenzi per camminare verso la vita. Prima di compiere questo ultimo e grande segno prima di fare Pasqua coi suoi, Gesù dice ai discepoli: “Andiamo da lui… perché ciò che sta per accadere è per la vita” (cfr. Gv 11,11).
Il coming out, in questa prospettiva, è proprio questo: una chiamata pasquale, un’uscita verso la luce della verità che libera e ridona vita.
* Paolo Spina è un medico, appassionato di Sacra Scrittura e teologia femminista e queer. Laureato in Scienze religiose, collabora con il Progetto Cristiani LGBT+ e con La tenda di Gionata scrivendo su temi di attualità e cristianesimo. Le sue riflessioni le trovi raccolte qui.

