Vegliamo perché “L’oscurità non può scacciare le tenebre, solo la luce può farlo”
Riflessioni a cura dei volontari del Progetto Gionata
“L’oscurità non puòq scacciare le tenebre, solo la luce può farlo. L’odio non può scacciare l’odio, solo l’amore può farlo” (Martin Luther King Jr., Strength to Love, 1963).
Queste parole, che sembrano così semplici, ci ricordano quanto sia potente la scelta dell’amore e della solidarietà, specialmente se pensiamo all’omofobia e alle tante discriminazioni che vediamo nel nostro tempo.
Oggi, purtroppo, continuiamo ad assistere a violenze, emarginazione e insulti rivolti alle persone LGBT+ e a chiunque non rientri in un’idea “consolidata” di identità, di fede e di appartenenza etnica. È un’oscurità che sembra divorare la speranza. Ma, come insegna King, non si combatte l’oscurità con altra oscurità: la risposta è accendere una luce, anche piccola, anche tremolante, nelle nostre vite.
Martin Luther King ci ricorda che “l’amore è l’unica forza capace di trasformare un nemico in un amico” (King, A Testament of Hope: The Essential Writings and Speeches of Martin Luther King Jr., 1986).
Non è un amore ingenuo, ma un amore coraggioso, che richiede di rispondere all’ingiustizia con l’azione, di non restare fermi di fronte a parole d’odio. È la decisione di mettersi in gioco, di difendere chi è bersaglio di discriminazioni, di far sentire la propria voce e di testimoniare che ogni persona merita dignità.
Le veglie per il superamento dell omotransbifobia, che avranno luogo a maggio, non sono semplicemente un momento per far incontrare chi la pensa allo stesso modo, ma un’occasione per affermare pubblicamente che la luce può davvero sconfiggere ogni tipo di buio. Non si tratta di fare la guerra a chi la pensa diversamente, ma di proporre un modo nuovo di stare insieme, in cui nessuno si senta escluso o rifiutato.
Come diceva King, “Dobbiamo imparare a vivere insieme come fratelli o periremo insieme come stolti” (Martin Luther King Jr., discorso al Southern Christian Leadership Conference, 1964).
Parole che fanno riflettere, soprattutto quando assistiamo ogni giorno a forme di discriminazione verso persone LGBT+, verso le donne, i migranti, in un elenco sempre più lungo che sembra non avere mai fine.
Se vogliamo davvero sperare in un futuro migliore, dobbiamo essere noi, in prima persona, a rendere visibile la luce attraverso un piccolo gesto – una parola gentile, un abbraccio inaspettato, un appello a non restare in silenzio di fronte a un’ingiustizia – che posossono essere quella scintilla capace di illuminare lo spazio intorno a noi.
Le veglie ci ricordano che “la luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno vinta” (Giovanni 1,5) e che, come ha ripetuto instancabilmente King, l’odio non è mai la risposta: solo l’amore può davvero cambiare la storia.
>Il sito de le veglie per il superamento dell’omotransbifobia