Verso Nazareth. Diventare angeli portatori di gioia
Riflessioni del Rev. David Eck Asheville* tratte da jesuslovesgays (Stati Uniti), 17 dicembre 2010, liberamente tradotte da Claudio Abate
Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea chiamata Nazareth a una vergine fidanzata a un uomo di nome Giuseppe della casa di Davide.
Il nome della vergine era Maria. Entrato da lei, disse: “Salve, piena di grazia! Il Signore è con te”. Fu sconvolta da queste parole e rifletté sul significato di questo saluto.
L’angelo le disse: “Non temere Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai nel grembo e partorirai un figlio e lo chiamerai Gesù» (Luca 1,26-31).
Ieri la mia congregazione ha celebrato la cerimonia annuale del presepe durante la quale leggiamo dei testi ed eseguiamo dei canti che ci accompagnano lungo la storia della nascita di Gesù.
Durante il rito sull’altare sistemiamo i personaggi della storia finché non sono tutti al loro posto. È una delle cerimonie che preferisco.
Questa settimana vorrei offrire alcune riflessioni sui protagonisti della scena divina e vedere come ci parlano oggi. Forse, nella storia del Natale ti identifichi maggiormente con l’angelo. Se è così, allora sei ciò che io definirei un PORTATORE DI GIOIA.
Sei il genere di persona che, durante queste vacanze, ha agrifogli che gli escono dalle orecchie e vischio nel cuore! Riconosci un PORTATORE DI GIOIA in un secondo. La loro presenza illumina una stanza.
Sono pronti ad abbracciarti, a cantare una canzone natalizia o a preparare da sé un regalo speciale.
Quelli che si identificano in maniera più forte con l’angelo si rendono conto che nella frenesia della stagione natalizia c’è solo una cosa che conta veramente: la nascita di Gesù Cristo.
È questa consapevolezza che li riempie di grande gioia e li mantiene concentrati su ciò che è realmente importante in questo periodo.
La comunità lesbica, gay, bisex e trans (LGBT) ha una più che grossa componente di portatori della gioia. La nostra creativa comunità rende queste festività scintillanti!
Credi che Paula Dean o Martha Stewart riescano a concludere qualcosa senza l’aiuto di un bel po’ di gay? Non penso proprio!
Il nostro mondo è a corto di portatori della felicità; per cui, se questo è il tuo dono, non aver paura di brillare. È vero, c’è molta oscurità nel nostro mondo. Lo vedo di continuo al lavoro come cappellano in ospedale.
Noi angeli però dobbiamo continuare a ricordare alle persone che c’è sempre qualcosa da festeggiare in queste festività, indipendentemente da quanto la vita può sembrare difficile.
Come postilla, forse può essere curioso sapere che in greco evangelismo si dice “euaggelion”. La radice di questa parola è “aggel” che significa “angelo”.
Per cui, gli angeli sono evangelisti che proclamano la buona nuova della nascita di Gesù a tutti coloro che ascoltano la loro canzone: “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà”.
* Il Rev. David Eck Asheville della North Carolina (USA) è un pastore gay della Chiesa Evangelica Luterana d’America (ELCA). Oggi può raccontarsi, senza nascondersi, nel suo blog jesuslovesgays.blogspot.com
Testo originale: Angels: Joy Bringers